Più che la regionalizzazione auspicata dalla Lega e crollata assieme al precedente governo, c’è una strada più concreta e vicina ai bisogni di chi lavora nella scuola e di chi la vive quotidianamente. Bisogna tenere conto «se un territorio è isolato. Quindici anni fa esisteva una legge che assegnava il doppio del punteggio a chi insegnava nelle zone disagiate; si potrebbe anche agire dal punto di vista contrattuale, dando un’indennità per compensare i disagi. Ciò permetterebbe di chiudere o accorpare i plessi”. Lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in un’intervista al Gazzettino in edicola oggi.
Gli organici differenziati sono uno dei sei punti di legislatura proposti dal giovane sindacato autonomo. La posizione dell’Anief è nota: introdurre un organico del personale diversificato, in base al territorio dove sono collocate le scuole, è anche una mossa per contrastare efficacemente la dispersione scolastica. Laddove vi sono contesti socio-culturali difficili, zone deprivate, isolate, con un alto tasso di alunni stranieri, è chiaro che occorre un organico maggiorato. Fondamentali anche l'anticipo e l'aumento totale dell'obbligo formativo. Altro che autonomia differenziata.
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