Il ministro Lorenzo Fioramonti annuncia che i precari potranno chiedere di essere assunti fuori regione. Marcello Pacifico (Anief): Bene, ma dovrà corrispondere una maggiore flessibilità sulla mobilità dopo l'anno di prova, altrimenti si rischia di avere nuovi docenti ingaggiati. Si parta dall'abrogazione del blocco quinquennale con priorità di rientro nella regione in cui si è concorso per idonei e vincitori.
Nell’anno del boom delle supplenze annuali e dell’assegnazione delle cattedre vuote tramite Mad, il nuovo corso del Miur sembra finalmente volere cambiare rotta: il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha annunciato la volontà di inserire nel decreto salva-precari rivisto e corretto la clausola della mobilità volontaria su posto vacante anche fuori regione. Si tratta di un primo tentativo verso l’avvicinamento dei candidati alle disponibilità di organico, anche per rispondere al 60% delle cattedre andate vacanti durante le ultime immissioni in ruolo. Ma da solo non basta per il presidente Anief che insiste nel richiedere “la riapertura annuale delle graduatorie ad esaurimento a tutto il personale abilitato, e comunque l'assunzione a tempo indeterminato o determinato da graduatorie di istituto provinciali”.
Cade il tabù delle graduatorie territorialmente blindate. Nel giorno dell’incontro con l’Anief, il ministro Lorenzo Fioramonti è intervenuto durante la trasmissione radiofonica Circo Massimo parlando della piaga del precariato scolastico: dopo avere ricordato che la supplentite è “un problema enorme” e avere confermato la volontà di presentare nei prossimi giorni al Consiglio dei neo ministri un decreto salva-precari con dei correttivi importanti rispetto a quanto elaborato da Marco Bussetti, il ministro che lo ha preceduto a Viale Trastevere, Fioramonti ha annunciato l’importante novità della mobilità volontaria su cattedra vacante anche fuori regione di appartenenza.
“In questo modo – ha detto Fioramonti – ottimizzeremo la collocazione dei docenti. Così si combattono le graduatorie esaurite, non attraverso un algoritmo che commette errori, ma ottimizzando le risorse che abbiamo. Piuttosto che precari in una regione senza posti – ha concluso il titolare del Miur – sarà data la possibilità ai docenti di trasferirsi in un’altra regione con disponibilità di posti per entrare in ruolo. In questo modo in un anno dimezzeremo la sindrome del precariato”.
Anief ritiene importante questa apertura del nuovo ministro dell’Istruzione: il giovane sindacato ha chiesto da tempo di permettere, su base volontaria, lo spostamento di tutti i vincitori di concorso collocati nelle graduatorie di merito. “Aprire alla possibilità di andare a prendere il ruolo fuori provincia o regione – commenta Marcello Pacifico – significa cominciare finalmente ad avvicinare la domanda e l’offerta in fatto di cattedre vacanti. Si dovrà trattare di una possibilità allargata a tutte le graduatorie dei docenti precari, da rendere annuale e permanente, proprio per mettere nelle condizioni migliori i precari rispetto alla possibilità di essere immessi in ruolo. E dovrà essere seguita da una mobilità straordinaria”.
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