Sembra che, a seguito dei rilievi mossi dagli uffici legislativi del Quirinale, non possano più partecipare a un concorso riservato per titoli ed esami, dopo esser stati costretti nella fase transitoria a svolgere una illegittima prova pre-selettiva. Marcello Pacifico (Anief): Hanno diritto a essere ammessi agli scritti dell’attuale concorso. Lo Stato non può chiedere agli Ata di ruolo o precari di fare i facenti funzione e disconoscerne nel reclutamento l'esperienza maturata nel nuovo ruolo.
Salta il concorso riservato per i facente funzione dsga senza laurea, intesa per gli incarichi. Un passo avanti, due indietro. È il destino del decreto scuola, rinominato “salva-precari bis", approvato dal Consiglio dei ministri il 10 ottobre scorso, non ancora giunto al Quirinale nella sua versione definitiva per via del “perfezionamento” del testo che gli uffici legislativi stanno definendo. Le ultime modifiche del testo, che presto, promette il Miur, "sarà inviato a breve per la firma del capo dello Stato", hanno di fatto tagliato fuori dal concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi i 600 amministrativi facenti funzione che nell’ultimo ventennio hanno tenuto in mano la gestione economica del personale Ata di migliaia di scuole. Ora, però, si scopre soltanto adesso che sono privi di laurea a quindi non possono accedere al concorso riservato.
Sfuma, quindi, a un passo dall’approvazione finale la già approvata norma che prevedeva un concorso per soli titoli, i cui vincitori avrebbero coperto il 30% dei posti disponibili. Quello che sembrava il minimo sindacale per una categoria, gli assistenti amministrativi incaricati per oltre tre annualità nel difficile ruolo di superiore di Dsga, sistematicamente dimenticata e liquidata con incrementi stipendiali a dir poco esigui, adesso sembra venire meno. Già l’attuazione della procedura riservata conteneva degli aspetti penalizzanti per i facenti funzione, perché prevedeva la loro stabilizzazione solo in subordine ai vincitori del concorso pubblico e quindi non prima del 2024. E l’esclusione sa di beffa dopo che con un’intesa sottoscritta dal Miur il 12 settembre e dai sindacati firmatari di contratto per quest’anno scolastico si è deciso, persino, di affidare l’incarico di facente funzione per i 2.907 posti vacanti anche agli Ata neo-immessi in ruoli o agli Ata precari (come da nota Miur 40769 del 13 settembre 2019 - incarichi dsga). Cioè, quando conviene allo Stato un Ata può prestare servizio da facente funzione Dsga in una scuola su tre, mentre quando deve essere reclutato non può aver accesso a un canale riservato o diretto per l’accesso a quel ruolo. “Tutto ciò non ha senso”, tuona Marcello Pacifico.
Il contenzioso pendente sull’attuale concorso
L’Anief ha seguito da vicino l’evoluzione del caso facenti funzione Dsga. Prima ha depositato ricorso in tribunale per far partecipare agli scritti del concorso per il ruolo superiore, introdotto con il decreto ministeriale 863 del 18 dicembre 2018 e fissati nella prima decade di novembre, tutti gli Ata con cinque anni di servizio e che hanno superato la prova pre-selettiva con la sufficienza. Nelle more della decisione di merito del ricorso, il giovane sindacato ha consegnato la soluzione definitiva per i facenti funzione Dsga direttamente nelle mani del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, all’interno dei 25 punti da perseguire per salvare la scuola, ritenendo del tutto inopportuna e ingiusta l’esclusione degli amministrativi dalle procedure concorsuali.
Il parere del Presidente nazionale Anief
“Non comprendiamo – dice il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico – come si possa ritenere valido e funzionale al servizio, quindi anche competente, un lavoratore per ben vent’anni consecutivi. Poi, quando si tratta di stabilizzarlo, invece, improvvisamente si va a cavillare sulla mancanza del titolo di studio adeguato. Noi riteniamo che se non sono idonei a coprire quel ruolo ora non lo dovevano essere nemmeno negli ultimi quatto lustri”.
“Se confermata – continua il sindacalista Anief –, l’esclusione in toto dai concorsi di coloro che per lungo tempo hanno tenuto in mano l’organizzazione economica e del personale non docente si tratterebbe di una beffa colossale: perché se si è arrivati a questo, con migliaia di assistenti amministrativi che caldeggiano il posto di Dsga, la colpa è del Miur e dei Sindacati che per quasi un decennio non hanno risolto il problema della mobilità professionale del personale Ata dopo le sentenze della Consulta. Non ha senso chiamare 3 mila Dsga come supplenti e poi negare il servizio svolto: siamo pronti a coinvolgere anche la Corte di giustizia europea su questo punto - conclude Pacifico –. Anche per questo scioperiamo il 12 novembre 2019 e chiediamo a tutti i facenti funzione di aderire per dimostrare come le scuole senza di essi non possano funzionare”.
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