Cresce l’esigenza di specializzare gli insegnanti di sostegno, la categoria che più di tutte scarseggia nei nostri istituti scolastici con la stragrande maggioranza delle oltre 60 mila supplenze annuali assegnate a docenti privi di specializzazione per l’insegnamento ai quasi 300 mila alunni disabili certificati iscritti nelle nostre scuole. Anche il ministro dell’Istruzione si è reso conto di tale necessità impellente, dichiarando, in audizione a Montecitorio davanti alle Commissioni Cultura congiunte di Camera e Senato, che di certo “amplieremo il numero posti per TFA sostegno, che sarà avviato al più presto”.
Per agevolare l’intento del titolare del Miur, l’Anief ha chiesto al Parlamento di emendare il decreto salva-precari bis, per assumere i 30 mila docenti specializzati nei primi cicli del TFA in possesso di abilitazione attraverso l’attuale doppio canale di reclutamento e lo scorrimento delle graduatorie di istituto, e attraverso la partecipazione al nuovo concorso riservato anche dei docenti non specializzati che hanno svolto comunque tre anni di servizio su posto di sostegno. Questo perché, ha spiegato il giovane sindacato, “il mancato possesso della specializzazione su sostegno non può costituire motivo di esclusione dalla partecipazione al concorso straordinario”. Proprio “in vista della necessità di stabilizzare il maggior numero possibile di docenti di sostegno e a fronte almeno diecimila disponibilità”, tale soluzione garantirebbe “la necessaria qualità̀ dei docenti ai quali sono affidati gli studenti con disabilità”, senza ulteriori tempi morti e comunque “si potrà subordinare l’immissione in ruolo al conseguimento della specializzazione”. La rivendicazione verrà ribadita martedì prossimo, 12 novembre, nel corso del sit-in sindacale davanti Montecitorio, nel giorno dello sciopero generale della scuola proclamato da Anief.
La scuola italiana, in tutti gli ordini scolastici, ha estremo bisogno di docenti nuovi di sostegno. “Al momento – scrive Orizzonte Scuola - per il V ciclo TFA sostegno sono previsti circa 14.000 posti. Il MEF infatti ha già dato autorizzazione per 42.000 posti nel triennio. A questi, Fioramonti ha chiesto di aggiungerne altri. D’altronde sono molto recenti le polemiche per l’esiguità del numero dei posti a disposizione rispetto al numero dei docenti che hanno superato le selezioni e soprattutto in relazione al numero delle supplenze assegnate a personale privo di formazione. E il primo round in Tribunale è stato a favore del sindacato Anief, che chiedeva proprio l’ampliamento dei posti” attraverso apposito ricorso ad adiuvandum.
Il giovane sindacato, che ha da subito contestato l’esiguità dei posti, ritiene che l’ampliamento del loro numero riservato delle università alla specializzazione sul sostegno possa essere annoverato come l’ennesima battaglia vinta. Ma è bene che il numero di posti si ampli in modo sensibile, non certo di qualche migliaia di unità, anche alla luce dell’alto numero di posti ulteriori che rimarrebbero liberi.
IL PARERE DEL PRESIDENTE
“Ora – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - ci aspettiamo quindi che vengano assunti subito tutti i docenti già specializzati e siano ammessi al concorso riservato quelli con i requisiti di servizio individuati dal Governo pur senza specializzazione, perché proprio sul sostegno sono collocati decine di migliaia di insegnanti utilizzati come supplenti su posti in deroga e non si comprende perché non si debba utilizzare la loro professionalità quando, per tutelare gli studenti disabili, basterebbe prevedere per vincitori e idonei un corso Tfa sostegno ad hoc, nel rispetto del merito dimostrato oltre che dell’esperienza accumulata nel tempo”.
“Ci aspettiamo anche – continua Pacifico - che al Miur facciano stavolta attenzione a distribuire in modo equo e ragionato i posti di corsi di specializzazione, a differenza di quanto è stato fatto in occasione dell’ultima tornata, quando ci siamo trovati con regioni intere, come il Piemonte, dove decine di migliaia di aspiranti sono stati messi in competizione nel tentativo di aggiudicarsi uno dei pochi posti (qualche centinaia) messi a bando”.
Oltre all’esiguità dei docenti specializzati, che quest’anno ha portato ad assegnare l’80 per cento delle cattedre scoperte a docenti precari privi del titolo di didattica speciale, c’è però anche un’altra grande falla nel sistema che regola il sostegno agli alunni disabili: quella della permanenza obbligata, prevista dalla Legge n. 128 del 2013, di una cattedra su tre nell’organico di fatto anziché in quello di diritto, che quindi assegna oltre 50 mila posti l’anno necessariamente ai supplenti, con scadenza 30 giugno anziché 31 agosto, senza possibilità alcuna che quelle cattedre, seppure a tutti gli effetti vacanti, possano essere inglobate nei contingenti delle immissioni in ruolo.
“È chiaro che senza la cancellazione di questa norma blocca-assunzioni, quindi mantenendo in vita i tanti posti in deroga oggi esistenti, si rischia di vanificare lo sforzo che il ministero ha detto di volere fare per specializzare decine di migliaia di docenti sul sostegno”, chiosa il sindacalista leader dell’Anief.
L’AZIONE DEL SINDACATO
Proprio a tutela degli alunni e dei docenti specializzati, il giovane sindacato quest’anno ha presentato ricorso conto lo schema di decreto ministeriale sugli organici sul sostegno, al quale è possibile ancora aderire gratuitamente ad adiuvandum. A questo proposito la Cassazione, con la sentenza n. 25101, ha appena ribadito illegittima la decisione degli Uffici scolastici di ridurre le ore settimanali stabilite dal Pei. Chi volesse informazioni può scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Infine, anche per venire incontro alle diverse famiglie costrette a ritirare da scuola i figli per protesta, il sindacato ha confermato l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’, attraverso la quale si intendono far rispettare le ore di sostegno assegnate.
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