Mentre il giovane sindacato ha chiesto stipendi adeguati all’inflazione con aumenti medi netti mensili di 240 euro per 1,3 milioni lavoratori e il ministro Fioramonti ha chiesto 3 miliardi, l’ordine del giorno Granato (M5S) impegna il Governo a stornare le risorse residuali risultanti dalle modifiche alla legge di bilancio nel fondo specifico per il rinnovo del contratto del personale del comparto istruzione e ricerca
Attualmente sarebbero 70 euro lordi gli aumenti previsti dalle risorse aggiuntive per il rinnovo del CCNL per 3,3 milioni di dipendenti pubblici secondo quando previsto dall’articolo 13, di cui Anief ha chiesto la modifica in favore del personale della scuola, durante il sit-in del 12 novembre scorso.
L’inflazione, ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief, al netto degli aumenti (+3,48%) dell’ultimo CCNL 2016/2018, è ancora superiore di dieci punti rispetto al blocco degli stipendi registrato negli ultimi dieci anni. La retribuzione del personale della scuola italiana, poi, è lontanissima dalla media europea e aggravata dal blocco della progressione di carriera per il personale precario e il parziale riconoscimento del servizio pre-ruolo nelle ricostruzioni di carriera; a fronte di un organico a tempo determinato pari a un sesto (200 mila unità) dell’organico complessivamente attivato per l’erogazione ordinaria del servizio scolastico. È arrivato il momento di dirottare subito le risorse per rinnovare il contratto nella scuola e di passare dagli impegni alle azioni.
L’ordine del giorno del Governo
G/1586 sez. I/6/7
Granato – ACCOLTO DAL GOVERNO
La 7a Commissione,
in sede di esame del disegno di legge A.S. n. 1586 recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022,
premesso che:
il disegno di legge in esame e le relative Tabelle prevedono un'integrazione del fondo contratti del personale dello Stato. A tal fine sono devolute risorse aggiuntive per complessivi 225 milioni di euro nel 2020 e 1400 a partire dal 2021, con una dotazione totale del fondo che ammonta a 3.175 milioni di euro,
considerato che:
l'aumento dello stipendio del personale scolastico, con particolare riferimento ai docenti e al personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), è da tempo considerata esigenza ineludibile, al fine di permettere a tali categorie di ricevere una retribuzione adeguata al costo maggiorato della vita, anche nell'ottica di allineare il nostro Paese agli standard europei e internazionali,
impegna il Governo:
a stanziare ulteriori risorse per la finalità del rinnovo contrattuale del personale scolastico, con particolare riferimento ai docenti e al personale ATA, laddove durante l'esame del disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato fossero reperiti ulteriori fondi da poter destinare ai miglioramenti economici del personale statale.
L’emendamento richiesto dall’Anief
Emendamenti all’articolo 13
13.2
Inserire il seguente comma:
“2. Il fondo di cui al comma precedente potrà essere incrementato negli anni successivi per garantire, nei rinnovi contrattuali per i dipendenti e dirigenti del pubblico impiego, l’allineamento del salario minimo al tasso annuo di inflazione reale, certificato dall’Istat e accertato dal Ministero dell’Economia e Finanze.”
Motivazione [Salario minimo garantito nei rinnovi contrattuali]: rispetto al blocco contrattuale avvenuto tra il 2008 e il 2016 e la progressiva perdita d’acquisto dei salari dei dipendenti pubblici in contrasto con gli articoli 36 e 39 della Costituzione si dispone il riallineamento degli stipendi attraverso l’integrale recupero, in percentuale, del tasso di inflazione reale certificato dall’Istat, superiore al 14%. La norma non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica.
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