Il Miur proroga i termini sull’internalizzazione dei servizi di pulizia. L’8 gennaio rimane l’ultimo giorno per presentare domanda finalizzata all’assunzione di 12 mila ex Lavoratori socialmente utili nel ruolo di collaboratori scolastici: la procedura concorsuale, tuttavia, estromette in modo ingiusto coloro che hanno lavorato con contratti a tempo determinato o per 36 mesi di servizio e non per 10 anni, come previsto dal regolamento del concorso. Per loro, l'associazione Radamante consiglia di ricorrere. Sono esclusi dal concorso pure i Collaboratori Scolastici supplenti che per 36 mesi hanno lavorato per lo Stato con servizio anche non continuativo: chi vuole ricorrere con Anief deve presentare una domanda cartacea sostitutiva rispetto a quella on line invece prevista solo per gli ex Lsu. In entrambi i casi, la scadenza per fare ricorso è sempre l’8 gennaio. Marcello Pacifico (Anief): “Per chi ricorrerà con noi, l’obiettivo è quello di essere collocato all’interno della graduatoria che sarà realizzata per le immissioni in ruolo, anche alla luce del fatto che i posti vacanti e disponibili sono in abbondanza”.
Il ministero di Viale Trastevere ha comunicato, con apposita nota, la numero 30064, la prosecuzione degli appalti di pulizia sino al prossimo 29 febbraio. Vengono previste anche delle risorse specifiche per il finanziamento di tali servizi, che devono garantire le idonee condizioni igienico-sanitarie nelle scuole. A breve, scrive la rivista Orizzonte Scuola, saranno pubblicate altre note esplicative per assegnare le risorse, dove previste, per il programma di manutenzione e decoro (Scuole Belle) relative agli interventi previsti nei mesi di gennaio e febbraio 2020.
IL CONCORSO CON TANTI LAVORATORI ESCLUSI
Viene intanto confermata la scadenza all’8 gennaio, quindi per dopodomani, sempre per gli ex Lavoratori socialmente utili con almeno 10 anni di servizio interessati a presentare domanda di partecipazione al concorso Ata appalti pulizia per 12 mila posti. Tuttavia, vi sono diverse categorie di lavoratori esclusi. A iniziare da quelle del personale che opera per le stesse cooperative come, per esempio, tutti coloro che hanno lavorato con contratti a tempo determinato o 36 mesi di servizio e non per 10 anni come previsto dal regolamento del concorso. Per loro, l'associazione Radamante consiglia di ricorrere, così da poter partecipare e a chiedere ai giudici il rispetto della normativa europea.
ESTROMESSI ANCHE I SUPPLENTI STATALI
Anche per quanto riguarda i collaboratori scolastici supplenti che hanno operato con contratti a termine direttamente per lo Stato, e sono più di 25.000, Anief ritiene che sia ingiusta la loro esclusione da questo processo di stabilizzazione: “riteniamo - spiega Marcello Pacifico - che gli Ata di questo profilo che abbiano svolto oltre 36 mesi di servizio, abbiano comunque diritto a presentare la domanda e, quindi, a chiedere anche essi la stabilizzazione. Al Tar Lazio spiegheremo che i precari che hanno operato direttamente per lo Stato, pur garantendo il regolare servizio anche per lunghi anni, sono stati estromessi in modo ingiustificato dalla procedura selettiva finalizzata alla stabilizzazione decisa dal Governo". Anche per loro c’è tempo fino all'8 gennaio per presentare domanda e ricorrere.
IL PARERE DEL PRESIDENTE
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, conclude ricordando che “un precario della scuola che vuole ricorrere con Anief deve presentare una domanda cartacea sostitutiva rispetto a quella on line, invece prevista solo per gli ex Lsu. Anche in questo caso in ballo, a nostro modo di vedere e dei nostri legali, vi è un trattamento che porta alla stabilizzazione completamente diverso rispetto a lavoratori che hanno invece i medesimi diritti a essere inquadrati nei ruoli dello Stato”.
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