Nella scuola trapela soddisfazione per il via libera della commissione parlamentare di competenza della Camera all’emendamento del M5S al decreto Milleproroghe, con cui si finanziano 55 milioni di euro in tre anni per porre un freno alle classi numerose, al fine di intervenire laddove il numero di iscritti sia superiore a 22 alunni, ridotti a 20 in presenza di studenti con grave disabilità certificata. Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, si fa portavoce di tanti lavoratori, docenti e Ata: “Ringraziamo vivamente la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per la sensibilità e per aver voluto fortemente l’approvazione di tale emendamento del governo in seno al Milleproroghe”
Il sindacato rappresenta i lavoratori e opera per il bene della scuola: non può, pertanto, che essere soddisfatto per i nuovi limiti che si stanno realizzando nella formazione delle classi scolastiche, a partire dalla scuola secondaria superiore: “Quello approvato in commissione alla Camera – ha detto Marcello Pacifico, leader dell’Anief - è un provvedimento da sempre richiesto dal nostro sindacato autonomo e dalle principali associazioni delle persone con disabilità, tra cui, in primis l’I.Ri.Fo.R. dell’UICI, nella persona del suo ex direttore scientifico Gianluca Rapisarda, nonché nostro esperto nazionale di inclusione scolastica”.
COSA STABILISCE LA NORMA
“In proposito – continua Pacifico - vale la pena rammentare che in merito alla formazione delle classi, il DPR 81/09 (articolo 5, comma 2), successivamente confermato nell’agosto del 2017 dalla Nota del Ministero 1553, stabilisce che in caso di presenza di alunni con disabilità, il numero degli allievi non debba superare, di norma, i 20 per classe. In definitiva, il numero massimo di alunni di una classe delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, in presenza di studenti con disabilità, dovrebbe essere al massimo di 20 alunni”.
Per questi motivi, l’Anief saluta con grande favore l’approvazione dell’emendamento alla Camera: “una sua eventuale approvazione definitiva – conclude il sindacalista autonomo - renderebbe ‘strutturale’ l’inderogabilità di un massimo di 20 alunni per classe, in presenza di ragazzi o ragazze con disabilità. Siamo convinti che questa fondamentale novità costituirà un’ulteriore conquista di civiltà per il nostro sistema scolastico orientato all’inclusione”.
L’AZIONE SINDACALE
Solo pochi giorni fa, l’Anief aveva denunciato che un altro anno è passato e nelle scuole italiane continuano ad essere presenti oltre 20 mila classi con più di 30 alunni, frutto dell’innalzamento dei parametri la formazioni delle classi imposti dall’art. 64 della Legge Gelmini 133/08: in media, significa che ogni istituto autonomo detiene tre classi con alto numeri di iscritti.
A questo proposito, sempre l’Anief aveva presentato un emendamento analogo a quello del M5S, attraverso l’ultima legge di bilancio: nella richiesta si sosteneva che migliorare il rapporto alunni-docenti avrebbe avuto “ricadute positive sulla didattica e sull’apprendimento degli alunni” e consentito “di assicurare agli studenti ambienti idonei allo svolgimento delle attività, laboratori e aree comuni di condivisione”. Inoltre, “ridurre il numero massimo di alunni per classe garantisce inoltre sicurezza, igiene e vivibilità degli ambienti di apprendimento”, oltre che agevolare “la piena integrazione degli studenti disabili, spesso inseriti in classi composte da più di 20 allievi, in deroga a quanto previsto dall’attuale normativa”.
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