Confermato il rinvio delle prove di accesso Tfa sostegno a 18-19 maggio, data fino a cui sono sospesi la valutazione orale dei candidati al concorso Dsga, il concorso ordinario e straordinario per il personale docente. Marcello Pacifico (Anief): Chiediamo un piano straordinario di reclutamento docenti e Ata da graduatorie di istituto e Ata 24 mesi, corsi telematici di specializzazione e abilitazione per precari con due anni di servizio
Ancora nubi nere in arrivo per la scuola italiana: il decreto legge Cura Italia varato dal Governo prevede la sospensione, per 60 giorni, dello svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego. Possono svolgersi – scrive Orizzonte Scuola - soltanto le procedure che prevedono la valutazione dei candidati su basi curriculari o in modalità telematica. La sospensione, stando al testo decreto, riguarda le procedure in svolgimento.
COSA DICE IL DECRETO
Nel testo del decreto si legge che “lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto. Resta ferma la conclusione delle procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati, nonché la possibilità di svolgimento dei procedimenti per il conferimento di incarichi, anche dirigenziali, nelle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, che si instaurano e si svolgono in via telematica e che si possono concludere anche utilizzando le modalità lavorative di cui ai commi che precedono”.
CONCORSO DSGA: SI RIPRENDE A MAGGIO
Una procedura in corso di svolgimento per la scuola è il concorso per diventare Dsga, relativamente al quale si è già svolta la prova scritta. Svoltasi la prova scritta, gli Uffici scolastici regionali hanno iniziato a pubblicare gli elenchi di coloro i quali l’hanno superata e devono svolgere la prova orale. A questo punto, come avevano già fatto alcuni USR, la procedura è sospesa per 60 giorni e riprenderà a maggio.
BOOM DI CATTEDRE SCOPERTE
Questo rallentamento non fa bene alle nostre scuole, agli alunni e al personale. “All’orizzonte – scrive Il Sole 24 Ore Scuola - si profila un boom di cattedre scoperte e, di conseguenza, di supplenti, che potrebbero raggiungere la quota record di 200mila unità”. La stesa testata milanese scrive che “già quest’anno è stata raggiunta la cifra record di 170mila incarichi a tempo determinato e all’orizzonte ci sono altri 30mila pensionamenti”. I quali, potrebbero essere quasi 50 mila, se si considerano anche i 16.683 “Quota 100”. Andando così a determinare “un nuovo stress test per la continuità didattica dei ragazzi, già provata da giorni e giorni di lontananza fisica dalle aule e da esperimenti più o meno riusciti di e-learning”.
LA FLEBILE SPERANZA
La speranza, continua il quotidiano, è comunque “riuscire a effettuare prima dell’estate almeno il concorso straordinario da 24mila posti riservato ai precari con tre anni di servizio maturati tra l’anno scolastico 2008/2009 e il 2019/2020. A giocare a suo favore c’è lo schema ultra-semplificato per la selezione da condurre in porto che, stando al decreto 126/2019, avverrebbe sulla base di una semplice prova scritta al Pc. Da viale Trastevere fanno sapere che anche se si riuscisse a svolgerlo agli inizi di luglio la speranza di vedere in cattedra i vincitori all’inizio dell’anno scolastico 2020/21 ci sarebbero ancora, visto che le immissioni in ruolo si concludono entro il 31 agosto. Ma è una speranza che, in questo momento di crisi, somiglia più a un auspicio che a una reale programmazione”.
SALTA LA PUBBLICAZIONE ENTRO IL 30 APRILE?
Secondo Orizzonte Scuola, diventa sempre più possibile anche “che la data del 30 aprile come time line per la pubblicazione dei bandi rischia di non essere rispettata. Dal punto di vista amministrativo in realtà manca solo il parere del CSPI, ma quest’ultimo a causa dell’emergenza coronavirus ha dovuto rimandare la prima seduta prevista per il 4 marzo e anche la seconda per il 12, a data da destinarsi. Quindi, anche se al Ministero si lavora per decreti e bandi, da un punto di vista formale manca un passaggio importante che al momento causa lo stop ai concorsi”. Uno stop che ora sembra arrivare anche dal Governo.
UNA STORIA SENZA FINE
Quella dei concorsi a cattedra e riservati sembra una storia senza fine: Il Sole 24 Ore ricorda che “dopo la crisi di governo della scorsa estate, che ha portato all’addio dell’allora ministro leghista Marco Bussetti, e la nuova sosta ai box durante le festività natalizie, dovuta alle dimissioni del suo successore Lorenzo Fioramonti, adesso è l’emergenza Coronavirus a rovinare i piani dell’attuale responsabile dell’Istruzione, Lucia Azzolina (M5S). L’esponente pentastellata avrebbe voluto emanare entro febbraio i bandi dei primi 3 concorsi (su 4) in stand-by, per un totale di 62-64mila nuovi posti da insegnante (a cui se ne sarebbero aggiunti più avanti altri 5mila per i prof di religione). Ma la nuova stretta imposta dal governo a tutti i servizi non essenziali per cercare di arrestare il contagio ha bloccato la sua road map”.
L’UNICA SOLUZIONE POSSIBILE
Il sindacato Anief ribadisce che in questa situazione di drammaticità del Paese occorre avere il coraggio di guardare in faccia la realtà: dopo i concorsi-lumaca, da oltre un anno stiamo assistendo ai concorsi-promessi e mai avviati. Ecco perché Anief, in vista delle immissioni in ruolo previste nell’estate 2020, chiede di allargarle ai docenti delle graduatorie d’istituto: la procedura della “call veloce”, prevista dal Decreto Scuola convertito nella L. 159/2019, in base alla quale i supplenti presenti nelle graduatorie di merito e nelle GaE potranno in estate essere immessi in ruolo anche in un’altra regione diversa dalla propria. Se si vuole davvero evitare di chiamare 200 mila insegnanti con contratto a tempo determinato e subire nuovi costosi risarcimenti nelle aule dei tribunali, con ricadute negative pure sulla continuità didattica, l’unica strada percorribile rimane questa.
CONCORSO DSGA: IL MINISTERO CI RIPENSI
Infine, per il concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi, Anief chiede al ministero dell’Istruzione di approfittare di questo periodo di sospensione per rivedere le modalità di accesso alla procedura selettiva, prevedendo finalmente delle modalità di accesso riservate ai facenti funzione. Nel frattempo, il giovane sindacato conferma la volontà di ricorrere al giudice per ottenere la correzione della prova teorica-pratica dei candidati che hanno ottenuto almeno 18/30 o ammissione alla prova orale di chi ha ottenuto un punteggio medio di almeno 21/30 anche ottenendo alla prova teorico-pratica un punteggio compreso tra 18/30 e 20/30.
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