Fa discutere la decisione del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, attraverso il D.M. 82/2020, di ridurre il corpo insegnante deputato alla formazione della professione infermieristica: il decreto riduce il numero minimo di docenti dei corsi di laurea in Scienze Infermieristiche da 5 a 3, mentre per i docenti a tempo indeterminato si passerebbe da 3 a 1. La doppia disposizione, che pone una deroga al D.M. 7 gennaio 2019 in materia di docenti di riferimento dei corsi di studio universitari, produrrebbe l’effetto di eliminare dei docenti infermieri per fare subentrare dei medici ospedalieri. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non si comprende come si possa chiedere a dei professionisti non specializzati di potersi sostituire chi, come gli infermieri, detiene le massime conoscenze e competenze in materia, peraltro in alta percentuale dopo avere conseguito una laurea magistrale e non di rado il dottorato di ricerca”.
Fioccano le polemiche per la parte del D.M. 82/2020 che dà “la possibilità, per gli Atenei, di compensare la riduzione di docenti universitari di riferimento di cui al comma 1, con l’individuazione di almeno due medici ospedalieri da indicare come personale medico di riferimento coinvolto per ogni corso di laurea in infermieristica”. Se passasse questa operazione, in un colpo solo si andrebbe a ledere l’autonomia delle scienze infermieristiche e di chi è titolato a trasmettere la professione a chi si avvicina a essa.
LA MANCATA VALORIZZAZIONE
Invece di valorizzare i docenti universitari infermieri, in possesso di laurea magistrale, spesso anche di dottorato di ricerca e abilitazione scientifica nazionale, dando loro l’opportunità di insegnare in corsi di studio accreditati per l’accesso ala professione Infermieristica, si intende in questo modo approvare una norma sbagliata in partenza: si promuove la conoscenza globale a discapito di quella specifica.
L’APPELLO
Anief si appella alla sensibilità del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ma anche del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province, Stefano Bonaccini. Non si comprende come si possa procedere in questo modo, dopo che Governo, Regioni e province autonome di Trento e Bolzano hanno riconosciuto la valenza professionale e organizzativa, nonché etica e deontologica, dei professionisti sanitari attraverso il Patto per la Salute 2019-2021.
IL PARERE DEL PRESIDENTE
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i parametri di composizione attuali nella composizione del corpo docente per i corsi di laurea in Infermieristica non vanno modificati: il rischio è quello di andare a depotenziare l’organizzazione delle formazione accademica sanitaria, con ripercussioni dirette sulla Salute pubblica dei cittadini italiani”.
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