In attesa delle Linee Guida ministeriali, la senatrice Bianca Laura Granato, membro M5S della Commissione Cultura, ha anticipato le intenzioni della maggioranza: sì all’organico di fatto aggiuntivo per docenti ed Ata (che si occuperanno della sanificazione), ma anche alla possibilità a ciascun docente della secondaria di insegnare fino a 24 ore retribuite; si sta vagliando la possibilità di ridurre la durata della lezione, per poter evitare permanenza prolungata in classe, però consapevoli che le famiglie avrebbero difficoltà, soprattutto per chi ha bambini alla primaria e per questo si sta lavorando per estendere i congedi parentali “ai padri con giorni in più”; gli spazi aggiuntivi saranno individuati in locali di altri enti pubblici che garantiscano i 2 metri quadri minimi a studente previsti. Viene confermata l’intenzione di riprendere le lezioni il 14 settembre con le più ergonomiche visiere in plexiglass invece delle mascherine. La senatrice ritiene che “se ci dovesse essere una ripresa del contagio a livelli in cui era attivo a marzo, allora si potrà parlare nuovamente di didattica a distanza”, stavolta da attuare con “piattaforme stabili e sicure da usare all’interno delle scuole”, anche se “per gli studenti con Bes o in situazione di handicap non può essere usata, perché non ha alcuna efficacia”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, “le soluzioni prospettate dalla maggioranza parlamentare possono essere anche condivisibili, ma vanno accompagnate da due passaggi: la riduzione degli alunni per classe in pianta stabile, con al massimo 15 alunni, e l’aggiunta in organico di non meno di 200 mila docenti e Ata nuovi. Sono due azioni imprescindibili per l’attuazione della didattica in presenza, vincolata dalle indicazioni del Comitato tecnico scientifico e dalle stesse Regioni, che hanno scritto preventivamente al ministero dell’Istruzione. Collocare 25-30 alunni in aule ridotte è incompatibile col distanziamento, oltre che con l’ordinaria sicurezza, la prevenzione degli infortuni e in caso di sisma, oltre che per garantire il diritto allo studio. Naturalmente, l’aumento di ore settimanali d’insegnamento non potrà essere imposto, ma deve essere considerato facoltativo”.
Si comincia a delineare il quadro organizzativo delle scuole a settembre, quando si dovrebbe verificare il rientro in classe di tutti gli alunni dopo la sospensione delle lezioni in presenza, tra fine febbraio e inizio marzo, dovuta all’esplosione del contagio da Covid-19. In attesa delle Linee Guida, per definire le quali giovedì 25 giugno è previsto un incontro apposito delle Regioni, organizzato dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ad anticipare le intenzioni del Governo, sinora solo ipotizzati, è stata Bianca Laura Granato, senatrice M5S e membro della VII Commissione di Palazzo Madama: intervenuta durante un dibattito organizzato dal Meetup del Movimento 5 Stelle di Ciampino, la senatrice ha detto che “nel caso di doppi turni non si può fare con l’organico che c’è, è necessario un organico di fatto aggiuntivo. Ciascun docente della secondaria potrà insegnare fino a 24 ore retribuite. Un’altra ipotesi è di ridurre la durata della lezione, per poter evitare permanenza prolungata in classe. Ma famiglie avrebbero difficoltà “soprattutto per chi ha bambini alla primaria”.
PIÙ LOCALI, PIÙ DOCENTI E ATA
Per far fronte ad eventuali sdoppiamenti di classe, sebbene la Granato assicura che si sta lavorando per mantenere il gruppo classe unito, saranno utilizzati locali di altri enti pubblici. Infatti, una classe, in situazione di sicurezza, deve poter garantire 2 metri quadri a studente, più l’insegnante. L’uso di altri locali, però, creerebbe non pochi problemi per la dislocazione del personale ATA in più luoghi. Per docenti ed ATA è, quindi, auspicabile in tale caso che ci sia un organico aggiuntivo. Per quanto riguarda la riapertura a settembre, la Granato ha confermato la data del 14 settembre. Ha anche anticipato che la ministra Azzolina sta valutando la situazione per vedere se in tutte le Regioni gli Enti locali sono in possesso di locali dove eventualmente poter dislocare le classi più numerose. La senatrice non critica una eventuale scelta di utilizzo di visiere in plexiglass invece delle mascherine, perché favorirebbe una migliore respirazione degli alunni durante le ore di lezione e sono meno fastidiose da tenere per diverse ore.
ANCORA DAD
“Non possiamo sapere quale sarà la situazione sanitaria a settembre – ha detto – Tutto il personale ATA è stato allertato circa le ferie per poter essere tutti in servizio a scuola già a partire dal 22 agosto, per qualsiasi misura di sanificazione straordinaria”. Inoltre, “se ci dovesse essere una ripresa del contagio a livelli in cui era attivo a marzo, allora si potrà parlare nuovamente di didattica a distanza. Ci sono in campo ipotesi di potenziamento della DAD attraverso la creazione di piattaforme stabili e sicure da usare all’interno delle scuole. La DAD non sarà accantonata, però nelle intenzioni del Ministro c’è la volontà di usarla come misura di potenziamento e rinforzo in presenza, ma non sostitutiva. Nella scuola primaria, per gli studenti con BES o in situazione di handicap non può essere usata, perché non ha alcuna efficacia”. Infine La senatrice ha anticipato che si sta lavorando per rivedere i congedi parentali, consentendo di usufruirne ai padri con giorni in più rispetto a quelli spettanti per legge. Questo per evitare che il peso ricada soltanto sulle donne.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
L’organizzazione sindacale Anief si dice contraria, salvo necessità oggettive dovute a situazioni di criticità massima, ad un utilizzo permanente della didattica a distanza. “Può essere considerato uno strumento a disposizione, ma non una modalità di prassi per attuare l’offerta formativa – sostiene il suo presidente nazionale Marcello Pacifico -. È bene, invece, che ci si soffermi, utilizzando i miliardi del Recovery Fund, come di recente detto anche dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, sulla cancellazione delle classi ‘pollaio’. Oltre che per ripristinare i plessi cancellati, sedi di dirigenza e di personale soppressi dai Governi taglia-scuola”. Ben venga, quindi, il lodevole ddl del M5S, con più di 22 alunni e 20 in presenza di alunni disabili certificati. E nelle zone colpite dal Covid-19 la rimodulazione delle classi dovrà essere limitata con numeri ancora più piccoli.
“Bisogna poi procedere con l'assunzione di 150 mila docenti, per coprire posti vacanti e turn over tramite le nuove graduatorie di istituto trasformate in provinciali, così da dare seguito alla sentenza Rossato della Corte di Giustizia europea sui risarcimenti danni relativi all'abuso dei contratti a termine, oltre che per stabilizzare altri 40 mila lavoratori precari Ata, educatori e Dsga facenti funzione, e non incorrere più in sanzioni dell’UE per l’abuso dei precariato. Lo abbiamo chiesto qualche giorno fa al premier Giuseppe Conte, a Villa Pamphilj, durante gli Stati Generali dell’Economia appena conclusi, ma anche detto a chiare lettere alle sigle sindacali europee incontrate da Anief in Commissione UE”.
Il giovane sindacato si è fatto anche promotore di 40 emendamenti all'articolo 230 del Decreto Rilancio in discussione in questi giorni nelle Commissioni, a partire dalla V, di Montecitorio. Anief ribadisce inoltre la volontà di tornare a fare lezione in scuole a misura d’uomo, riorganizzando una rete scolastica ogni 300 alunni, con il dimezzamento dell’attuale soglia minima portata a 650 alunni.
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