Le novità sono contenute nel Piano Scuola ministeriale 2020-2021 approvato ieri, dopo le modifiche volute dalle Regioni: nel “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzione del Sistema nazionale d’Istruzione” si conferma la volontà di stanziare un quota considerevole del Recovery Fund, di lottare contro le classi pollaio, di non voler sdoppiare le classi o aumentare l’orario del personale, di calcolare la metratura dei singoli ambienti. Sono alcune delle richieste che ha suggerito il presidente di Anief Marcello Pacifico, segretario confederale Cisal e organizzativo Confedir durante gli Stati Generali dell’Economia alla presenza del presidente del Consiglio Conte e al CNEL.
Il leader del giovane sindacato sostiene che ora servono nuovi atti strategici: secondo il professor Marcello Pacifico “bisogna assolutamente triplicare il bisogno di nuovi docenti e amministrativi rispetto al recupero delle nuove classi e dei nuovi locali da attivare, attraverso le graduatorie esistenti dei supplenti, contrastare il dimensionamento cavalcato in questi anni, tutelare non soltanto gli studenti o il personale ma anche i dirigenti scolastici e gli altri responsabili sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Comincia a definirsi la ripresa delle attività scolastiche in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico: sulla base delle Linee Guida approvate da ministero dell’Istruzione e Regioni, verranno a costituirsi tavoli regionali con gli attori principali del sistema di istruzione, e conferenze dei servizi più a livello comunale o provinciale per rispondere alle criticità delle singole istituzioni scolastiche ubicate nello specifico territorio. Tra i temi più sensibili figurano: il trasporto scolastico; l’assistenza agli alunni con disabilità; la reperibilità, ove necessario, di ulteriori spazi oltre gli edifici scolastici nel territorio per assicurare il regolare svolgimento delle attività didattiche.
AUTONOMIA ESALTATA
L’autonomia delle singole istituzioni scolastiche viene evidenziata, nelle Linee guida, al fine di organizzare al meglio le attività didattiche, utilizzando forme di flessibilità tra le quali: suddividere la classe in più gruppi in base al livello di apprendimento; riunire in diversi gruppi, alunni provenienti da diverse classi o diversi anni di corso; turni differenziati, in base alle fasce di età degli studenti; articolazione modulare del monte ore di ciascuna disciplina; ad esempio una riduzione del monte orario delle singole discipline per poi utilizzare il tempo residuo per attività di recupero e consolidamento delineate nel PAI e PIA; utilizzo della DAD come strumento di integrazione della didattica in presenza, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, ove il contesto, competenze e opportunità tecnologiche lo consentano; aggregazione delle diverse discipline in aree o ambiti disciplinari, sulla scia dei dipartimenti disciplinari ed interdisciplinari; lezioni anche il sabato, previa deliberazione degli organi collegiali, consiglio di istituto e collegio docenti.
I PATTI EDUCATIVO
Si predispongono, quindi, i patti educativi di comunità tra le scuole e i territori: enti locali, istituzioni pubbliche, private, associazioni e le realtà del Terzo settore si impegnano a sottoscrivere convenzioni, specifici accordi, denominati “patti educativi di comunità” tra le scuole e il territorio. Le scuole potranno aggiornare ed integrare, con le esperienze maturate durante e post Pandemia, il patto educativo di corresponsabilità. Inoltre, si può rimodulare il patto di corresponsabilità.
DISABILITÀ E INCLUSIONE SCOLASTICA
Sono previste misure potenziate di sicurezza per il personale scolastico, o per i lavoratori facenti parte di associazioni per le persone con disabilità; soprattutto nel momento in cui l’alunno disabile, per questioni sanitarie, è impossibilitato all’utilizzo della mascherina. Il personale di assistenza ai disabili potrà utilizzare: mascherina chirurgica; guanti in nitrile; dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.
FORMAZIONE
Le scuole polo per la formazione, al fine di non disperdere le competenze acquisite tramite smart working e DAD, incrementeranno corsi di formazione per docenti, ATA in riferimento ad una serie di tematiche predefinite a seconda delle professionalità.
SCUOLA DELL’INFANZIA
L’uso delle mascherine non è previsto per i minori di 6 anni; i dispositivi di protezione per gli adulti a contatto con i bambini non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti; il ruolo di rassicurazione e fiducia è fondamentale nella sfera cognitiva degli infanti.
ATTIVITÀ NEI LABORATORI
Oltre all’obbligatoria igienizzazione degli spazi adibiti ai laboratori, è auspicabile sensibilizzare gli alunni ad una maggiore consapevolezza e responsabilità individuale in merito al riassetto della postazione di lavoro, al netto delle complesse operazioni di competenza del personale; avviare le attività didattiche che prevedono l’utilizzo dei laboratori, nella scuola secondaria di secondo grado, già nella prima parte del nuovo anno scolastico, al fine di integrare e consolidare gli apprendimenti tecnico-pratici non svolti nell’a.s. 2019-2020, a causa della sospensione delle attività didattiche in presenza.
REFEZIONE SCOLASTICA
Una possibile soluzione per evitare l’affollamento dei locali durante il servizio di refezione scolastica è quella di effettuare due o più turni. Le istituzioni scolastiche con la collaborazione dell’Ente locale e della società concessionaria del servizio garantiranno i servizi di mensa, partendo sempre dalle indicazioni inserite nel Documento tecnico del CTS.
PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO
Viene evidenziato che le forniture delle mascherine e dei DPI (dispositivi di protezione individuali), durante le attività degli studenti – in riferimento ai percorsi per le competenze traversali e l’Orientamento – presso le strutture ospitanti, sono a carico di queste ultime.
PIANO SCOLASTICO PER LA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Qualora dovesse esserci una seconda ondata del Coronavirus in Italia, in autunno 2020, potrebbe essere prevista nuovamente la sospensione delle attività didattiche in presenza, quindi la DAD. Pertanto ogni istituzione scolastica la inserirà, a prescindere, nell’aggiornamento annuale del PTOF, il Piano scolastico per la Didattica digitale integrata attraverso il quale le scuole individueranno le modalità per riprogettare l’attività didattica, mettendo a frutto quanto potenziato a livello digitale durante l’emergenza, prestando, inoltre, particolare attenzione alle esigenze e necessità degli alunni BES.
IL COMMENTO DEL SINDACATO
A questo punto, secondo il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, “è bene che si passi ad una fase attuativa efficace e risolutiva, che permetta di svolgere le lezioni in presenza, possibilmente per tutti gli alunni. È bene, a questo scopo, che dal Recovery Fund previsto dall’UE per la ripartenza di tutti i Paesi membri vengano assorbiti per la ripresa scolastica 15-17 miliardi: serviranno per riprogrammare gli organici nel rapporto tra alunni-personale-edifici, per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, proprio per il rientro in presenza in spazi riadattati o aggiuntivi, per reclutare personale tutto. Sono fondi che andrebbero anche a sradicare il precariato, oltre che digitalizzare e innovare le strutture, per garantire una maggiore efficienza della macchina pubblica, anche attraverso voucher formativi e assistenti tecnici digitali, ma anche per dare il la a una didattica personalizzata finalmente equa e solidale”.
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