Se per viale Trastevere la colpa delle attuali 250 mila supplenze annuali starebbe nella mancata programmazione e indizione di procedure concorsuali periodiche e risulterebbe incostituzionale l’assunzione, Anief ribatte ricordando quanto scrive l’Europa e rilanciando il contenzioso. Per Pacifico è arrivato il momento di assumere i precari anche dalle nuove GPS.
Il sindacato ritiene plausibile organizzare assunzioni direttamente da graduatoria, come previsto da una legge dello Stato mai abrogata (la L. 124/1999) e anche da precise direttive europee che contrastano l’abuso di precariato, a partire dalla 70/CE del Consiglio dell’Unione Europea, sempre del 1999, la quale prevede l’assunzione in ruolo automatica, in presenza di posto vacante, per chi ha svolto 36 mesi di servizio con titolo appropriato.
Sono dichiarazioni importanti quelle rilasciate dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ad Agorà, trasmissione di approfondimento giornalistico in onda su Rai 3: “Il problema atavico della scuola sulle assunzioni – ha detto Azzolina - è una mancanza di programmazione. I concorsi devono essere programmati questo lavoro non è mai stato fatto. Adesso abbiamo bandito concorsi per 78.000 persone. Esiste una Costituzione Italiana che prevede il concorso. L’assunzione su titoli non rispetta la Costituzione e la pensiamo in tanti così. I concorsi vanno programmati, so che molti precari vogliono il concorso e c’è un giudizio favorevole del Quirinale sui concorsi”.
IL PARERE DEL SINDACATO
Il giovane sindacato Anief ritiene condivisibile avere bandito tre procedure concorsuali, di cui una straordinaria per la scuola secondaria e per la quale manca quella per il personale dell’infanzia e della primaria, con quasi 80 mila posti complessivi messi a bando: anche se eccessivamente pre-selettivi e quindi discriminanti verso diverse categorie di precari rimasti esclusi, questi concorsi rimangono la via maestra per immettere nei ruoli dello Stato un congruo numero di candidati meritevoli, dopo avere verificato il livello delle loro conoscenze, capacità e competenze attraverso il superamento di verifiche scritte e un colloquio finale.
Detto ciò, il Governo non può ignorare la presenza nelle graduatorie pubbliche di centinaia di migliaia di precari che negli ultimi decenni hanno permesso allo Stato di garantire il servizio pubblico scolastico e il diritto allo studio: stiamo parlando, come nel caso dei maestri con diploma magistrale, di docenti non certo improvvisati, ma che hanno studiato, si sono formati e specializzati per svolgere questa importante professione. Ignorare questo, precludendo loro l’accesso nelle GaE o la chiamata in ruolo direttamente da graduatoria d’istituto prevedendo un anno di corso-prova, rappresenta anche la garanzia di avere assunti in ruolo chi merita, perché questi insegnanti hanno dimostrato sul campo di essere pronti e adeguati ad insegnare alle nuove generazioni.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“È, piuttosto, l’abuso dei contratti a termine a rappresentare un comportamento non in linea con le norme di legge e anche a quanto viene adottato dall’Unione Europea – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – tanto è vero che lo Stato italiano ha approvato delle norme che prevedono dei risarcimenti proprio per le mancate assunzioni in ruolo. Come è vero che i risarcimenti danni vengono sistematicamente ormai accordati dai giudici una volta appurata l’esistenza del posto vacante e dei titoli e servizi prodotti dal precario. È una logica, quella risarcitoria, che vale per i docenti, ma anche per il personale Ata e pure per i Dsga, visto che abbiamo quasi mille amministrativi utilizzati da quattro lustri su ruolo superiore, i cosiddetti ‘facenti funzione’, ora messi da parte come se non fosse accaduto nulla. Assegnare il 50% dei posti annualmente disponibili per le immissioni in ruolo a personale inserito in graduatorie ad hoc è del resto una norma approvata dal Parlamento italiano più di 20 anni fa. Una legge che, se incostituzionale, sarebbe stato cassata dalla Corte di competenza. E non è mai avvenuto”, conclude Pacifico.
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