Il responso sulle ore di sostegno settimanali da assegnare agli alunni disabili realizzato dai gruppi di lavoro operativi per l'integrazione, i cosiddetti GLHO, non possono essere sovvertiti dagli Uffici scolastici: a ribadirlo è stato il TAR del Lazio – con la sentenza n. 09871/2020del 25 settembre scorso - che ha affrontato il caso di un ricorso proposto da una famiglia tramite il proprio difensore per chiedere il rispetto di quanto disposto dal GLHO. Per il giudice, sia le ore settimanali del docente di sostegno sia dell’assistente alla comunicazione, non possono essere ridimensionate per meri motivi economici.
Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief: “La mancata adozione del Pei è un fatto gravissimo. Perché non permette di vedere assegnate le ore di supporto e crescita formativa dell’alunno previste dall’équipe psico-pedagogica, costringendo sempre più famiglie a chiedere l’intervento risolutivo del giudice. Ecco perché continuiamo ad andare avanti e riproporre la nostra iniziativa ‘Non un’ora di meno’, che negli ultimi anni ha prodotto un numero crescente di cattedre assegnate agli alunni dopo che erano state inizialmente negate dagli Uffici scolastici regionali”.
Continuano a giungere notizie di sentenze sulle corrette ore di assegnazione agli studenti disabili relative ai docenti di sostegno e agli assistenti alla comunicazione. “Nel caso di specie – scrive oggi Orizzonte Scuola - il GLHO operativo, riteneva necessario “far incrementare le ore di sostegno al fine di ottenere un rapporto 1:1; garantire la presenza di AEC e Assistente alla Comunicazione”. Ma allo studente venivano attribuite un numero di ore di sostegno e di assistenza educativa rispettivamente 11 e 20 ore settimanali, mentre non gli veniva concesso l’Assistente alla Comunicazione. Nella sentenza si legge che anche nel precedente anno scolastico erano state attribuite un numero di ore di sostegno e di AEC inferiore a quello proposto dal GLH Operativo con le conseguenze che ne sono derivate”.
COSA DICE LA NORMA
La Sezione in analoghi giudizi ha avuto modo di chiarire la natura vincolante del GLHO in questi termini “Orbene, dalla delineata natura del Gruppo di lavoro handicap operativo (GLHO) in termini di organismo intersoggettivo ed interdisciplinare depositario in via esclusiva della competenza ad indicare le ore di sostegno scolastico e di assistente educativo che devono essere assegnata ad un alunno versante in situazioni di accertato handicap ex L n. 104/1992, consegue che il PEI non può disattendere dette prescrizioni ponendosi in contrasto con quanto prescritto dal GLHO in termini di ore di sostegno scolastico ed assistenza educativa da assegnare al minore, salvo che nel PEI vengano svolte accurate controdeduzioni tecniche medico legali e specialistiche, corredate da una motivazione particolarmente approfondita delle ragioni neuropsichiatriche, mediche e psicoterapeutiche che inducano a discostarsi, anche parzialmente, da quanto prescritto dal competente GLHO”.
Del resto, la norma vigente – che poggia sul decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, articolo 9 comma 10 – prevede che “al fine della definizione dei PEI e della verifica del processo di inclusione, compresa la proposta di quantificazione di ore di sostegno e delle altre misure di sostegno, tenuto conto del profilo di funzionamento, presso ogni Istituzione scolastica sono costituiti i Gruppi di lavoro operativo per l’inclusione dei singoli alunni con accertata condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica”.
COME SI COMPONE IL GLHO
Ma da chi è composto il GLHO? Si tratta di un gruppo di lavoro, che opera senza compensi, composto di norma dal Dirigente scolastico, dal consiglio di classe o, in sua rappresentanza, da un insegnante curricolare e dall'insegnante di sostegno, dagli operatori psico-socio-sanitari che seguono il caso, dall'educatore, dai genitori dell'alunno o dagli esercenti la potestà. Sempre in base al decreto legislativo 66 del 13 aprile 2017 può essere assicurata la partecipazione attiva degli studenti con accertata condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica nel rispetto del principio di autodeterminazione.
L’AZIONE SINDACALE
Anief continua ad essere in prima linea con l’iniziativa ‘Non un’ora di meno’, attraverso la quale si intende assegnare il prima possibile all’alunno il docente di sostegno sulla base delle ore settimanali già fissate, in genere all’inizio dell’estate precedente, dall’equipe psico-pedagogica e non a conteggi al ribasso degli uffici scolastici.
Inoltre, il giovane sindacato contesta le procedure previste dal V ciclo specializzante di sostegno, poiché palesemente portatrici di un sensibile e inevitabile squilibrio nell’assegnazione dei posti: la modalità, davvero discutibile, rischia di lasciare fuori tanti aspiranti prof di sostegno validi e di fare diventare tali degli aspiranti molto meno competenti. A questo scopo, Anief ha predisposto una serie di ricorsi per opporsi alle illegittime esclusioni dai corsi formativi specializzanti.
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