La quantità di precariato su sostegno non ha eguali: né nella pubblica amministrazione, né nella stessa scuola dove si raggiunge in media il 20% di cattedre scoperte. I posti vacanti e disponibili di didattica speciale, rivolta ad alunni disabili, sono ormai oltre il 40% rispetto all’organico di diritto, con appena 101.164 docenti su 180 mila totali. Ma il dato ancora più sorprendente è che degli 80 mila supplenti annuali solo una parte minoritaria sono specializzati. Marcello Pacifico, presidente Anief, ha riferito ciò direttamente alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, nel corso dell’ultimo incontro svolto sulle problematiche Covid e di inizio anno scolastico: “Proprio considerazione del numero di docenti specializzati nettamente inferiore rispetto al numero di assunzioni autorizzate – ha detto il sindacalista autonomo - occorre aprire il corso universitario specializzante in didattica speciale a tutto il personale che ha svolto 36 mesi di servizio e, comunque, a tutti gli insegnanti interessati, prevedendo il corso anche in modalità telematica con tirocinio da effettuarsi anche a distanza”.
In Italia mancano all’appello almeno 50 mila insegnanti specializzati nel sostegno. E chi governa la scuola cosa fa? Invece di fare del tutto per assegnare alle classi e agli alunni disabili degli insegnanti con titoli adeguati, quindi che hanno svolto i corsi universitari ad hoc, si limita ad organizzare specializzazioni riservate ad un numero ristretto di candidati: appena un quarto delle cattedre libere. Con l’aggravante di mal distribuire pure i posti rispetto ai potenziali interessati: così proprio nelle passate settimane si è arrivati al paradosso di 50 candidature per 458 posti di specializzazione previsti dalla regione Piemonte. Una decisione che ha convinto il sindacato a predisporre dei ricorsi finalizzati ad essere ammessi e partecipare agli scritti del V ciclo Tfa sostegno per gli alunni disabili certificati.
Secondo il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, “se non si apriranno i corsi a tutti, continueremo a ritrovarci con aspiranti docenti di sostegno validi e motivati a svolgere questo delicato ruolo d’insegnamento estromessi, mentre laddove vi è bisogno continueremo ad allestire inutili selezioni per selezionare meno candidati rispetto ai posti messi a bando. E con il tempo le cose non potranno che peggiorare, visto che – ha concluso il sindacalista - la quantità di iscritti con disabilità sale al ritmo di 8-10 mila in più l’anno e una percentuale non indifferente di docenti specializzati va in pensione o torna su disciplina”.
La proposta del sindacato, assieme ad altre 14 sul rilancio della scuola, è stata inclusa in una memoria con 15 temi essenziali e consegnata ai vertici del ministero dell’Istruzione al termine dell’incontro tenuto venerdì scorso dal professor Marcello Pacifico con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
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