Ristabilire un numero di docenti e personale Ata adeguato, ridurre quello degli alunni per classe: a chiederlo è il sindacato nazionale Anief, per il quale il miglioramento del rapporto alunni/docenti/ATA avrebbe immediate ricadute positive sulla didattica e sull’apprendimento degli allievi, sia per migliorare i deludenti risultati nazionale sulle competenze confronto con l’Ocse, sia per meglio affrontare le emergenze come quella che stiamo vivendo da diversi mesi. Secondo il giovane sindacato cancellare le attuali 20 mila classi pollaio – battaglia condotta da tempo in Parlamento pure dal primo partito di Governo – garantirebbe sicurezza, igiene e vivibilità degli ambienti di apprendimento. Rivedere il rapporto tra alunni e docenti è necessario, altresì, in vista della piena integrazione degli studenti disabili, spesso inseriti in classi composte da più di 20 allievi, in deroga a quanto previsto dall’attuale normativa. Inoltre, per l’organizzazione sindacale bisogna creare le condizioni per assicurare agli studenti ambienti idonei allo svolgimento delle attività, laboratori e aree comuni di condivisione.
Nel corso dell’ultimo incontro svolto con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sulle problematiche Covid e di inizio anno scolastico, il leader dell’Anief Marcello Pacifico ha spiegato i motivi per i quali occorre puntare con forza al ripristino degli organici del personale della scuola: in tal modo, ha detto il sindacalista, si avrà “una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente, andando a diminuire gradualmente di un punto il rapporto alunni/docente. Le disposizioni andrebbero realizzate entro la fine del prossimo anno scolastico, in deroga a quanto previsto dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” che ha maldestramente cancellato 4 mila sedi scolastiche, altrettanti presidi e Dsga, oltre che 200 mila cattedre e 50 mila posti di Ata.
Incrementare il numero di dipendenti che operano nelle scuole. Per il sindacato è necessario prevedere che la dotazione organica complessiva definita annualmente sia a livello nazionale piuttosto che per ambiti regionali e si basi, altresì, sulla distribuzione degli alunni nelle classi e nei plessi diminuendo il rapporto medio, a livello nazionale, alunni/classe di 0,40, da realizzare già nel 2021-2022 anche al fine di contenere il rischio biologico connesso all’emergenza epidemiologica, e di recuperare un quarto dei posti ATA tagliati negli ultimi anni.
Anief reputa fondamentale pure prevedere il divieto di costituire le classi iniziali delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, comprese le sezioni della scuola dell'infanzia, con un numero di alunni superiore a 22, elevabile fino a 23 qualora residuino resti. Come diventa importante prevedere l'obbligo di costituire le classi iniziali delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, anche dell'infanzia, con non più di 20 alunni nel caso accolgano studenti con disabilità. Infine, è indispensabile ripristinare i 15 mila plessi dismessi e le 4 mila sedi di presidenza tagliati a partire dal Governo Berlusconi-Tremonti-Gelmini.
Uno degli ambiti che più soffre della politica dei tagli a oltranza e della spending review sulla scuola è il sostegno. Fermo restando che è da confermare lo stanziamento di 1,2 miliardi per la stabilizzazione del personale che svolge didattica speciale, l’Anief chiede da tempo la trasformazione di tutti i posti in deroga di sostegno in organico di diritto per garantire la continuità didattica degli insegnanti di sostegno indispensabile per assicurare una piena integrazione degli alunni con disabilità; in ossequio al disposto di cui alla L. 104/1992 e alla sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2012, è necessario eliminare qualsiasi limite all’organico dei docenti di sostegno, la cui consistenza deve necessariamente essere adeguata alla popolazione degli studenti in situazione di disabilità e ricomprendere, senza eccezione alcuna, la deroga al rapporto 1:2 per tutte le situazioni certificate di grave disabilità.
C’è poi l’esigenza di mettere mano al cosiddetto “organico Covid”. Appare irragionevole – sostiene il sindacato - che le nuove risorse previste dalla L. 77/2020 non siano introdotte in modo permanente in organico di diritto. “A tutela del personale scolastico e della continuità – chiosa il presidente Marcello Pacifico - è quindi necessario collocare in organico di diritto i cosiddetti ‘supplenti Covid’, docenti e Ata. La necessità di inserire i posti Covid in organico di diritto è fondamentale anche per restituire alla scuola le innumerevoli cattedre e i posti cancellati negli ultimi tre lustri”.
La proposta del sindacato, assieme ad altre 14 sul rilancio della scuola, è stata inclusa in una memoria già consegnata al ministero dell’Istruzione al termine dell’incontro tenuto venerdì scorso dal professor Marcello Pacifico con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
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