La riapertura di tutte le scuole a gennaio per svolgere le lezioni in presenza è un fatto importante, ma bisogna adottare la massima cautela: perché quando all’inizio dell’anno scolastico sono tornati in classe oltre otto milioni di studenti c'erano 300 contagi al giorno, mentre oggi abbiamo quasi 10mila nuovi casi di Covid-19 al giorno. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: nel corso di una video-intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha detto che bisogna "riaprire sì” le scuole e tornare alle lezioni tradizionali, ma occorre farlo “in sicurezza". Perché la "tutela della salute del personale e degli studenti resta la priorità assoluta", soprattutto perché "non sono tra le categorie di quanti potranno vaccinarsi per prime”. Il leader dell’Anief è convinto che “dobbiamo soprattutto evitare che la scuola diventi ciò che non è mai stato, ossia un luogo di diffusione del contagio dopo queste vacanze".
Guai a commettere passi falsi e abbassare la guarda con il Covid-19, quindi, perché la terza ondata non è un’ipotesi così remota. "La scuola anche a distanza può andare avanti, non per sempre perché la dad non può certo sostituire l'attività in presenza: mai come ora – ha concluso il presidente Anief - dobbiamo evitare di mettere il Paese nelle condizioni in cui il virus possa prendere il largo con eventuali ulteriori chiusure che sarebbero il colpo di grazia per la nostra economia già in sofferenza".
“Per questo motivo – ha continuato Pacifico - la nostra proposta era quella di riaprire l'ultima settimana di gennaio o il primo febbraio. L'Italia è stata divisa in colori e da un paio di giorni la curva si è abbassata, questo fa sperare che è stata la scelta giusta. Ma non dobbiamo agire per dogmi, la riapertura deve essere regolata guardando ai dati epidemiologici. Ad oggi, l'ordinanza del Ministro della Salute Speranza - rispetto a questi numeri - potrebbe andare bene ma va tenuto bene a mente che noi abbiamo riaperto le scuole ad agosto quando c'erano 300 contagi quotidiani, non 10mila come oggi”.
Secondo il sindacalista, certamente, con l'arrivo delle prime dosi di vaccino in Europa e, quindi, anche in Italia si può finalmente guardare al 2021 con maggior serenità, ma la strada è ancora lunga e in salita. Per questo la parola d'ordine resta rigorosamente cautela, specie in un contesto generale dove trovano spazio ancora troppe variabili: da una possibile terza ondata - ipotesi paventata da molti esperti - alle nuove varianti del Covid.
In conclusione, per Pacifico è vietato abbassare la guardia mentre nel nostro Paese si guarda già a un appuntamento delicato e critico, quello della riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio con il ritorno alla didattica in presenza al 50% per poi salire gradualmente al 75% come indicato nel DPCM dello scorso 3 dicembre.
Per ascoltare l’intervista al professor Marcello Pacifico cliccare qui.
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