Così come il sindacato la ministra dell’Istruzione ritiene che le vaccinazioni contro il Covid debbano riguardare prioritariamente il personale scolastico. "Per quanto riguarda i vaccini – ha detto Lucia Azzolina rispondendo al question time alla Camera - è chiaro a tutti che la scuola sia un servizio pubblico essenziale. Sin dall'avvio del confronto sulla elaborazione del piano vaccinale ho chiesto e ottenuto di garantire priorità al personale scolastico”. L’Anief sostiene questa tesi da oltre un mese, tanto che il giovane sindacato ha chiesto un periodo “cuscinetto” di 10 circa, precedente alla ripresa delle lezioni in classe, durante il quale poter fare uno screening al personale scolastico e agli studenti, così da poter riaprire le scuole in sicurezza.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “l’attuale situazione di confusione, con ogni Regione che procede per la sua strada, non fa bene alla scuola. I monitoraggi vanno fatti scuola per scuola e mirati alle singole situazioni. L’uniformità, da attuare con estrema urgenza, deve invece riguardare docenti, personale Ata e dirigenti scolastici: devono avere la possibilità, ovviamente su base volontaria, di vaccinarsi contro il coronavirus. Ecco perché – ha precisato il leader del sindacato autonomo - è necessario somministrare in fretta i vaccini a questi lavoratori, a partire dai 300 mila over 55, quindi più a rischio del resto della popolazione”.
La posizione della ministra dell’Istruzione sui vaccini è in linea con quella del sindacato. Rispondendo sull'interrogazione che le è stata rivolta dal deputato di Italia Viva Gabriele Toccafondi, circa le iniziative volte a garantire in maniera tempestiva e in sicurezza la riapertura delle scuole, anche attraverso una campagna vaccinale straordinaria a favore del personale scolastico, Lucia Azzolina ha detto che auspica “che si proceda speditamente con la vaccinazione degli operatori sanitari e degli anziani, per arrivare subito alla scuola, partendo dal personale fragile e da chi ha una età più avanzata". La ministra ha anche ribadito che la scuola “è pronta e in grado di garantire ambienti controllati e con ridotte percentuali di rischio, come rilevato dai dati e dagli studi sui contagi forniti dalle autorità scientifiche".
Marcello Pacifico ritiene che “le aule, in determinati contesti, possono anche essere sicure. Ma laddove vi siano dei rischi per la salute non bisogna indugiare nel continuare con la didattica a distanza, ancora di più perché ora, grazie anche all’Anief, abbiamo firmato un contratto che permette di avere regole più certe. In parallelo, però, occorre dare la massima priorità alla vaccinazione: oltre all’ambiente sanitario, quello della scuola è l’unico luogo in cui si concentrano circa nove milioni di persone”.
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