Sono numeri importanti quelli dell’emergenza precariato scolastico, ancora più gravi rispetto a quelli che sono stati resi noti fino a poche settimane fa: a fornire i dati aggiornati sugli attuali docenti in organico nelle scuole, specificando l’alto numero di supplenti, è stato il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante l’incontro con le organizzazioni sindacali. Attualmente sono 695.262 mila i docenti titolari a cui si aggiungono 213 mila a tempo determinato; di questi, 104 mila sono insegnanti di sostegno; oltre 25 mila i ‘docenti Covid’.
“Se non si interviene in modo efficace – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – a settembre ci ritroveremo ancora peggio, perché andranno in pensioni altri 35 mila docenti e non è detto che con le modalità di reclutamento tradizionali vengano rimpiazzati con altrettanti colleghi precari. Molte delle graduatorie per le assunzioni risultano ormai svuotate, come pure le GaE, e i concorsi ordinari risultano in alto mare, anche per via del Covid19. E pure il riservato della secondaria, che dovrà attendere le suppletive, non è detto che porti in cattedra i vincitori entro pochi mesi. Bisogna assolutamente cambiare le regole del concorso straordinario, trasformando la selezioni per esami in una procedura per titoli e servizi. Se poi si reintrodurrà pure il doppio canale, riaprendo finalmente le graduatorie a esaurimento allora avremo davvero pratico quella svolta di cui abbiamo bisogno”.
Sui precari potrebbero esserci importanti novità in arrivo. L’obiettivo del neo-ministro dell’Istruzione, riporta oggi la stampa specializzata, è fare il possibile per avere i docenti titolari in cattedra dal 1° settembre 2021 senza più andare incontro allo spiacevole e deleterio “balletto” dei supplenti da protrarre per mesi e mesi.
Anief prende atto dalla volontà del neo ministro Patrizio Bianchi di soffermarsi sul precariato, che viene evidentemente e giustamente considerato uno dei mali più pericolosi della scuola pubblica italiana. Se calcoliamo che i supplenti Covid sono in realtà almeno il doppio rispetto a quelli indicati, seppure evidentemente con una quantità di ore di insegnamento settimanale inferiore a quello che va a costituire le cattedre, già ora ci ritroviamo con una quantità di maestri e insegnanti precari senza precedenti.
Secondo il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, “è l’ora di escogitare il modo perché tutti i precari abilitati o con 36 mesi di servizio possano concorrere alle immissioni in ruolo tramite una selezione per titoli di natura strutturale: la strada da seguire è quella introdotta dall’attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con la Legge 417/1989. In caso contrario, ricordiamo che Commissione Europea ha aperto una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per la mancanza di misure di prevenzione e di sanzione dell’abusiva reiterazione dei contratti a termine proprio nella scuola. Lo ha ribadito, da poco, pure il Comitato europeo dei diritti sociali che ha avallato il reclamo collettivo Anief n. 146/2017 contro la mancata assunzione dei supplenti con almeno tre anni di supplenze, anche non di seguito. Lo scorrimento di una graduatoria per titoli e servizi svolti non può essere più aggirato”.
PER APPROFONDIMENTI:
Il premer Conte ammette le carenze strutturali che si trascinano e dice grazie ai docenti