Il Consiglio di Stato ha confermato quanto sostenuto da ANIEF: c’è stata una grave sperequazione nella distribuzione dei posti per conseguire la specializzazione di sostegno. Le Università devono rispettare il fabbisogno territoriale di docenti di sostegno nella determinazione dei posti da attivare.
Marcello Pacifico (Presidente nazionale ANIEF): “In regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna in questi anni sono state attivate solo poche centinaia di specializzazioni a fronte di migliaia di posti su sostegno da coprire. Con la sentenza di oggi abbiamo dimostrato che così non si può andare avanti. Adesso il Ministero dell’Università dovrà porre rimedio incrementando il numero dei posti di specializzazione per renderli adeguati agli effettivi fabbisogni delle varie realtà territoriali”.
Arriva a conclusione la battaglia portata avanti dall’ANIEF contro la sproporzione tra i posti per specializzarsi su sostegno attivati dalle università e quelli da coprire nelle scuole, sperequazione che in alcune regioni ha raggiunto livelli addirittura grotteschi.
Il Consiglio di Stato, sulla scorta di quanto denunciato dai legali ANIEF Walter Miceli, Fabio Ganci e Nicola Zampieri, ha confermato che, a titolo esemplificativo, in Piemonte “il fabbisogno di insegnanti da specializzare nel 2018 ammontava a 4.657 posti, ma nell’ultimo ciclo di TFA sono stati autorizzati solo 200 posti. In Emilia-Romagna il fabbisogno di insegnanti da specializzare ammontava a 4.860 posti (oggi sono diventati 6.000), ma nell’ultimo ciclo di TFA ne sono stati autorizzati solo 320”.
Fatto ancora più grave, l’attivazione di un numero di posti per la specializzazione del tutto insufficiente a coprire il fabbisogno locale è avvenuta senza alcuna consultazione preventiva degli atenei con i rispettivi uffici scolastici regionali, come invece previsto a livello procedurale.
L’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, ad esempio, in adempimento all’ordinanza istruttoria ordinata dal TAR Lazio, ha espressamente confermato che “non risulta essere stata inviata a questo Ufficio dal Comitato regionale di coordinamento delle Università alcuna richiesta relativa al fabbisogno di personale specializzato di sostegno” nonché “l’impossibilità di riunire il Coreco in tempo utile”.
I giudici di Palazzo Spada, pertanto, hanno appurato che “per ammissione della stessa amministrazione resistente è mancata la necessaria preventiva consultazione tra le Università e gli Uffici scolastici regionali in merito ai fabbisogni di personale da specializzare per le attività didattiche di sostegno”.
“La sentenza definitiva del Consiglio di Stato – dichiara Marcello Pacifico, leader dell’ANIEF – è di fondamentale importanza perché sia assicuri su tutto il territorio nazionale un numero di specializzazioni adeguato al reale fabbisogno e che non si tenga soltanto conto, come nei casi denunciati dal nostro sindacato, delle esigenze organizzative degli atenei. Tanto più che oggi sappiamo essere possibile attivare e svolgere i corsi anche per via telematica, superando così le difficoltà strutturali delle università. Anief – annuncia Pacifico – provvederà adesso a diffidare i rettori degli atenei interessati affinché pongano immediato rimedio a questa situazione attivando tutti i posti necessari sin dal prossimo ciclo di TFA Sostegno, che peraltro sarà l’ultimo del triennio di specializzazioni in corso. Ci aspettiamo che gli uffici scolastici regionali vigilino sul rispetto dei fabbisogni territoriali perché siano garantiti il diritto dei docenti di specializzarsi e, soprattutto, quello degli studenti disabili all’inclusione”.
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