Nella scuola la docenza del sostegno continua a essere contraddistinta per l’altissima percentuale di personale non specializzato a insegnare agli alunni disabili. L’amministrazione, però, continua incredibilmente a rifiutare le candidature di chi chiede di specializzarsi in questo campo. E addirittura di chi è stato dichiarato idoneo. Gli idonei in attesa di specializzazione sul sostegno, provenienti da tutta Italia, hanno quindi fatto bene, stamane, a manifestare davanti al ministero dell’Istruzione proprio per chiedere la pubblicazione del bando del VI ciclo e iniziare il prima possibile il corso e l’inserimento in graduatoria, così da “evitare di rimanere congelati un altro anno scolastico, con conseguenze negative anche sul piano dell’inclusione dei ragazzi e delle ragazze con disabilità”. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “hanno ragioni da vendere”.
“Gli idonei del Tfa – dice il leader del giovane sindacato – hanno motivo ancora di più di protestare, dopo che ieri è giunta la notizia che anche per il Consiglio di Stato è sbagliato programmare i posti per specializzare i docenti di sostegno degli alunni con disabilità considerando solo le condizioni e le possibilità degli atenei. La sentenza ha accolto il nostro ricorso sull’assegnazione iniqua dei posti specializzazione su sostegno. Una mancanza di buon senso, che ha coinvolto pure gli idonei di precedenti selezioni. Con casi numericamente rilevanti in Piemonte ed Emilia Romagna”.
“I giudici hanno appurato – continua il sindacalista Anief - che è mancata la consultazione tra le Università e gli Usr su come individuare il fabbisogno di personale da specializzare per le attività didattiche di sostegno. È giunta l’ora che gli uffici scolastici regionali vigilino sul rispetto dei fabbisogni territoriali, sia considerando le necessità locali sia recuperando gli idonei già selezionati e che attendono solo di essere convocati per partire con i corsi di specializzazione su sostegno”.
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