Sono state pubblicate le prime liste dei candidati contenenti gli esiti del concorso straordinario della secondaria per 32 mila posti da assegnare in tre anni, previsto dal D.D. n. 510 del 23 aprile 2020 e DD n. 783 dell’8 luglio 2020: i risultati emessi dagli Usr sono purtroppo deludenti, perché riportano non solo il punteggio della prova scritta, quello dei titoli, nonché l’indicazione delle eventuali precedenze e riserve di posti, ma in alcuni casi, scrive Tuttoscuola, anche “l’elenco dei candidati che, pur avendo superato la prova scritta, non sono entrati nella graduatoria di merito dei vincitori. Per loro il bando prevede la possibilità che il Ministero organizzi una particolare procedura per acquisire l’abilitazione all’insegnamento, con procedura ancora da definire”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non comprendiamo questa selezione, venutasi a determinare per il poco tempo messo a disposizione dei candidati e l’avere introdotto una soglia minima di idoneità, almeno 56/80, più alta della sufficienza prevista per legge. Continuiamo a non comprendere per quale motivo non è stata prevista una graduatoria di merito finale. Anief, comunque, ha già ampiamente dimostrato che in questi casi i docenti hanno il diritto di inserirsi in una graduatoria di merito finale: abbiamo intenzione di farlo anche stavolta, chiedendo al giudice la loro inclusione in graduatoria a prescindere dall'esito della selezione”.
In questo modo, scrive ancora la rivista specializzata, si è prodotto un “aumento dei posti vacanti che in valore assoluto sono quasi 3.500 e in termini percentuali si attestano al 29%. Sulla base di quella percentuale, che corrisponde a 3.459 aspiranti docenti esclusi, la proiezione finale a concorso straordinario concluso porterebbe il numero complessivo dei posti vacanti quasi a 9.300”. Si conferma un dato significativo e preoccupante allo stesso tempo: gli ammessi superano infatti di poco il 48% dei candidati iscritti”. Ne consegue che “se questa ultima percentuale la proiezione dei posti che alla fine del concorso straordinario potrebbero risultare vacanti fa ritenere attendibile un numero di 9.281 posti sui 32mila a concorso”.
Invece, “per i vincitori inclusi nelle graduatorie di merito la nomina in ruolo disposta per il prossimo settembre 2021 avrà decorrenza giuridica dal 1° settembre 2020 e decorrenza economica dall’effettiva presa di servizio. Con l’immissione in ruolo sono previsti adempimenti particolari da parte degli interessati, a tutela e valorizzazione soprattutto dei servizi prestati in precedenza”. Orizzonte Scuola ricorda che “a tanti spetta anche la retrodatazione giuridica dal 1° settembre 2020”.
Anief conferma tutte le sue perplessità su questa modalità di trattamento verso del personale precario che dopo una lunga militanza nella scuola come supplente, docenti con almeno tre anni di servizio svolto in un decennio di cui uno specifico per la classe di concorso richiesta, si trova oggi estromesso. L’avere acquisito competenze e conoscenze non vale improvvisamente più nulla: improvvisamente non sono più considerati dei requisiti utili per potere svolgere la professione dell’insegnante. Una decisione, tra l’altro, su cui ha un peso non indifferente la decisione di proporre in appena 150 minuti ben cinque tematiche diverse e un testo in lingua inglese, per affrontare i quali sarebbe stato necessario molto ma molto più tempo. Per questi motivi, Anief ritiene che è stato un grave errore avere affidato a dei test la preparazione di chi insegna da anni, che si è anche specializzato o abilitato presso gli atenei: a questo punto, i ricorsi in tribunale per gli esclusi risultano sempre più inevitabili.
Il giovane sindacato, pertanto, conferma il ricorso in tribunale, con lo scopo di far accedere alle graduatorie del concorso straordinario 2020 per la scuola secondaria tutti i docenti che si sono sottoposti alla selezione a prescindere dal punteggio che hanno conseguito.
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