Dai risultati emerge la necessità di intervenire nel decreto legge Contenimento Covid in discussione in I Commissione del Senato. Se confermato il trend della pubblicazione delle prime graduatorie soltanto la metà dei posti banditi sarà coperta, mentre due candidati su tre rimarranno fuori dalle prossime assunzioni. I vincitori saranno 15 mila rispetto ai 30 mila posti banditi, ai 50 mila partecipanti, mentre in altri 10 mila aspettano di poter fare la prova suppletiva, impediti dal Covid
Al pari delle procedure ordinarie tradizionali, anche il concorso straordinario della scuola secondaria, con 32 mila posti messi a bando, mostra tutti i limiti di una procedura che non raggiunge lo scopo. L’inadeguatezza, denunciata da tempo da Anief, insieme alla palese discriminazione per il personale di altri ordine di grado o ancora per i precari del sistema nazionale di istruzione, emerge in modo netto già dai primi risultati ufficiali – aggiornati a venerdì 16 aprile - sui candidati che hanno superato la prova scritta del concorso, pubblicati dalla rivista Tuttoscuola, riguardanti le 82 procedure del concorso straordinario concluse: a fronte di 4.783 candidati che hanno presentato regolare domanda di partecipazione, quindi con oltre tre anni di servizio di cui uno almeno nella classe di concorso per cui si concorre, solo 2.338, pari al 48,9%, ha superato lo scritto. Ne consegue che alla fine si conteranno appena 1.957 vincitori, con ben 883 cattedre che rimarranno vacanti e quindi non assegnate, pari al 31,1% dei posti delle classi di concorso pubblicate.
“È evidente che la procedura non può considerarsi conclusa senza lo svolgimento delle prove suppletiva – ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief -. Come è sempre più chiaro che non passa certo per i concorsi ordinari e straordinari la possibilità di abbattere il tasso altissimo di precarietà che caratterizza il corpo insegnante della scuola pubblica e che non può contare più sulle attuali graduatorie, visto che sono in gran parte svuotate e non garantiscono più il turn over. Rimaniamo convinti che l’unica soluzione per evitare il peggio, con 230 mila cattedre da assegnare a supplenti, rimanga quello di assumere il personale che ha già svolto 36 mesi di servizio, come confermato nell’ultima lettera di costituzione in mora complementare ex art. 258 TFUE con cui la Commissione europea esorta l’Italia a prevenire l’abuso di contratti a tempo determinato e ad evitare condizioni di lavoro discriminatorie nel settore pubblico, ad iniziare dalla scuola. L’unica soluzione, per evitare una multa salatissima dell’Ue, rimane quella di rivedere i concorsi e predisporre da subito un canale speciale di assunzione con graduatoria unica finale. Dando seguito anche a quanto espresso poche settimana fa anche dal Comitato dei diritti sociali europei, che accogliendo il ricorso Anief n. 146/2017 ha detto che i paesi membri dell’Ue devono finirla con la reiterazione sine die dei contratti a termine”.
Anche il concorso straordinario della secondaria si dimostra inefficace per risolvere la supplentite. È questo il messaggio, inequivocabile, che arriva dai primi risultati regionali delle prove svolte: l’USR Sardegna ne ha pubblicati già 17 sui 29 di sua competenza, e l’USR Piemonte 11 su 35. Complessivamente, scrive Tuttoscuola, sono 55 i risultati del concorso straordinario pubblicati ad oggi sui 543 previsti. Al momento, quindi, solo un terzo dei posti messi a bando sarà assegnato. L’altra metà dei posti continuerà a gonfiare le liste già impressionanti delle cattedre assegnate ai supplenti annuali. La stessa stampa specializzata che ha esaminato i primi risultati disponibili giunge ad una amara considerazione: “Se quei dati dovessero avvalorare una certa inefficacia delle prove concorsuali del concorso straordinario, potrebbero essere messi in discussione il principio e la natura stessa dei concorsi per esami”.
Anief ricorda che sul concorso riservato della scuola secondaria c’è sempre da considerare il giudizio espresso dal Tar del Lazio, su ricorso dell’Anief, che ha imposto lo svolgimento delle prove suppletive a cui dovranno partecipare tutti i candidati che per vari motivazioni legate al Covid19 non sono potuti essere presenti alla prova unica organizzata dall’amministrazione scolastica: una posizione confermata qualche settimana fa dai giudici di competenza, secondo i quali appena possibile andranno svolte le prove suppletive rivolte agli assenti giustificati, per il quale il giovane sindacato ha riaperto i termini. Contemporaneamente, bisognerà finirla con l’opposizione all’apertura delle GaE, iniziando anche a reclutare i docenti dalle graduatorie provinciali per le supplenze, perché quelle ad esaurimento e dei concorsi sono ormai prive di candidati da diverso tempo.
Ma ora il giovane sindacato punta pure a inserire tutti gli idonei esclusi che hanno superato la prova dei 56/80, quasi lo stesso numero dei vincitori tenuto conto l'insieme delle graduatorie pubblicate. Ma alla graduatoria finale potrebbero aspirare anche tutti coloro che non hanno superato la prova selettiva in considerazione del fine della norma e dei rilievi del comitato europeo dei diritti sociali sul reclamo presentato da Anief già nel 2017.
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