Cosa spinge un Governo a mettere in stand by delle leggi varate solo un anno prima se queste hanno una funzione di miglioramento di un servizio pubblico e permangono i motivi della loro introduzione? A chiederlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, riferendosi alle procedure straordinarie di immissione in ruolo di docenti - da GaE, graduatorie di merito, GPS o qualsiasi altra lista di attesa - che il decreto Sostegni bis ha sospeso per un anno, andando a cancellare per il 2021 la norma che prevedeva la cosiddetta “call veloce”: si tratta della procedura che, come un anno fa, avrebbe permesso a quanti sono inseriti in graduatorie utili per le immissioni in ruolo di concorrere all'attribuzione degli incarichi a tempo Indeterminato residuati, dopo tutte le altre procedure di nomina interne, in altre province e regioni rispetto a quelle di appartenenza.
Marcello Pacifico, presidente Anief, si dice convinto “dell'incostituzionalità di questa norma: siamo anche convinti che abbiano diritto ad essere assunti anche in una provincia diversa, se lo vogliono, tutti coloro che sono nelle graduatorie, siano esse graduatorie di merito o graduatorie del concorso straordinario o dei concorsi riservati, che siano pure graduatorie ad esaurimento o addirittura da quest'anno anche le GPS di prima fascia".
Anief non ci sta. Non può accettare la cancellazione di norme che va a compromettere ulteriormente il già difficile reclutamento dei docenti per andare a coprire ormai 250mila posti, di cui ben oltre la metà, considerando le cattedre in deroga di sostegno, a tutti gli effetti vacanti e disponibili. "Purtroppo per quest'anno il decreto Sostegni bis blocca l'applicazione di questa norma in maniera irragionevole, quindi vale per anni alterni, l'anno scorso sì, quest'anno no, il prossimo sì", ha detto con una punta di ironia Marcello Pacifico, leader Anief, durante un’intervista all’agenzia Teleborsa.
Pacifico ha anche spiegato che "per fare domanda occorre riempire una diffida al Ministero, dove si chiede di aprire il servizio informatico per poter essere assunti in una provincia diversa e poi bisognerà fare ricorso per sollevare la questione di legittimità costituzionale di una norma che è irragionevole, illogica, illegittima e non serve a sistemare il problema del precariato della scuola italiana".
Il sindacato non comprende le ragioni di questa scelta. Anche perché le sole assunzioni a tempo indeterminato da GPS di prima fascia non saranno sufficienti a coprire i posti effettivamente liberi, soprattutto nelle province del Nord. Non bloccare la “call veloce” avrebbe permesso a tanti insegnanti abilitati di partecipare alle immissioni in ruolo residue dopo tutte le altre procedure. Ecco perché risulta irrazionale, oltre che illegittima, questa sospensione della norma. Ed ecco perché il sindacato si rivolgerà al tribunale. Per aderire al ricorso Anief e contestare la sospensione della “call veloce” per le nomine in ruolo 2021/2022, clicca qui.
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