“Sul ritorno a scuola siamo sempre più preoccupati, perché il Governo sta allentando le disposizioni preventive sul Covid19 supponendo ingenuamente che la vaccinazione del personale e di una parte minoritaria degli alunni possa bastare: prima si è cancellato il distanziamento minimo e adesso per ammissione dei ministri dell’Istruzione e della Salute cade anche l’obbligo della mascherina nelle classi dove sono tutti vaccinati. La verità è che con questa decisione si stanno creando tutti i presupposti per ricreare migliaia di focolai tra le classi, con ritorni massicci in quarantena e alla dad”. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando le dichiarazioni di ieri, giovedì 2 agosto, dei ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della Salute Roberto Speranza: “Dove ci sono classi di vaccinati si possono togliere le mascherine e si può tornare a sorridere”. È una posizione discutibile, replica oggi la stampa specializzata, che riporta le perplessità di rappresentanti di associazioni e politici, inoltre “la previsione di abbassare la mascherina in classe qualora siano tutti vaccinati, non è stata accolta con grande entusiasmo nemmeno da alcuni scienziati”.
Su quali basi scientifiche, il Governo e i ministeri di competenza hanno deciso di far togliere le mascherine agli alunni nelle classi di tutti vaccinati? Tra esperti, scienziati e personale c’è molto scetticismo. “Io non sono d’accordo. Le misure di contenimento devono essere mantenute perche’ il vaccino protegge dalle infezioni ma non completamente. Anche i vaccinati possono trasmettere la malattia” e “gli ambienti chiusi espongono a un rischio di trasmissione”, ha detto Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit, Società italiana malattie infettive. Anche secondo Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, esprime contrarietà: “Abolizione mascherina in classe se tutti vaccinati? I dati sul calo della protezione vaccinale nei più giovani non supportano questa decisione”.
Anche la politica è divisa. “La misura, che sembra essere una buona notizia data dal ministro Bianchi, di far togliere la mascherina in classe agli studenti vaccinati, quando tu che hai fatto il vaccino puoi essere contagioso e contagiato, ci riporta alla Dad“, ha detto oggi il presidente di Fdi, Giorgia Meloni, ospite di “Morning news” su Canale 5. E ancora: “Siccome il governo non fatto nulla – stando almeno a quanto affermato ieri dal presidente del Consiglio Draghi – nulla per distanziare i ragazzi in classe, nulla per potenziare i mezzi pubblici… noi puntiamo tutto sulla campagna vaccinale, ma questo non risolverà il problema”. Pure le deputate dello stesso partito, Paola Frassinetti ed Ella Bucalo, si sono dette contrarie: “La decisione del ministro Bianchi di togliere la mascherina nelle classi dove tutti sono vaccinati è grave perché crea pericolose differenziazioni tra gli studenti. Inoltre non è suffragata da alcuna motivazione scientifica in quanto chi è vaccinato può contagiare”, hanno detto.
In realtà, la posizione dei ministri sul mancato obbligo di indossare la mascherina in classe, in determinate condizioni, era contenuta già nel decreto Green pass del 6 agosto: “E’ fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, per i soggetti impegnati nelle attività sportive“. Tuttavia, “le linee guida possono derogare all’obbligo di mascherina se alle attività partecipano solo studenti vaccinati o guariti”, specifica il decreto.
Il sindacato esprime tutto il suo dissenso per questo ulteriore arretramento di disposizioni rispetto alla prevenzione dal Covid: si rischia seriamente di superare i dati sui contagi del passato anno scolastico, pari a 53mila insegnanti, più 16mila Ata e ben 226mila studenti, con oltre 13mila focolai accertati, più 1,4 milioni di alunni per il primo ciclo e 460 mila studenti per il secondo ciclo stati posti in quarantena. Cancellare il distanziamento minimo, continuare ad aggirare i quasi 2 metri quadrati previsti ad alunni dal 1975, continuare a tenere in media 24-25 alunni per classe in aule di 35 metri quadrati, adesso anche dicendo loro che possono abbassare la mascherina, rappresenta un invito alla propagazione del virus.
Proprio per questi motivi, in questi giorni Anief si è rivolta a presidi, medici competenti ed Rsu, inviando loro un'informazione urgente sui criteri della formazione delle classi durante lo svolgimento delle lezioni in presenza rispetto alla metratura del singole aule e sul rispetto dei parametri vigenti in materia di sicurezza, sulle misure di contenimento da rischio Covid in base al numero di individui contemporaneamente presenti nelle aule, indicando per ciascuna aula anche la metratura e il numero di alunni per classe, sull’aggiornamento del DVR e conseguente effettuazione delle valutazioni del rischio biologico da agenti di cui all’art 268, c. 1 punto c) del TU sulla sicurezza coinvolgendo il RLS come convenuto al punto 1 nel protocollo d’intesa del 14 di agosto e sulle convenzioni attivate per la predisposizione dei tamponi gratuiti per tutto il personale scolastico. Inoltre, il sindacato ha sollecitato il garante sulla privacy, in merito alla verifica e possesso della certificazione verde del personale scolastico, in particolare sulla necessità di richiedere tale certificazione giornalmente soltanto per le attività svolte in presenza senza alcuna discriminazione tra i lavoratori della scuola.
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