Sui pensionamenti del personale scolastico, che ogni anno coinvolgono decine di migliaia di dipendenti, il ministero dell’Istruzione non torna indietro e conforma, con Decreto e Circolare pubblicati in queste ore, il termine finale ed improrogabile del 31 ottobre prossimo per la presentazione delle domande di cessazione per dimissioni volontarie dal servizio da realizzarsi il 1° settembre 2022. Anief conferma la sua contrarietà a questo immotivato anticipo, perché bisognava attendere la conferma legislativa delle novità sulla integrazione della lista dei lavori usuranti e gravosi, ma anche l'eventuale proroga al 2022 di “Quota 100” o le probabili novità legislative che il Governo vorrà introdurre ma sulle quali al momento vige un silenzio assordante.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “chi lavora all’interno di un istituto scolastico va incontro ad uno stress e ad un’usura psico-fisica che ha riscontro in poche altre professioni. Gli strascichi psicologici e fisici che comporta l’opera professionale in un istituto scolastico sono un dato di fatto, confermato dalle alte percentuali di patologie riscontrate nella categoria, ad iniziare dai docenti: dati che però l’amministrazione, benché più volte sollecitata, continua a tenere secretati. Per questo abbiamo chiesto nel nuovo contratto di lavoro la diaria da rischio biologico assegnata invece ad altri comparti. Come sindacato e anche come Confederazione, siamo sempre più convinti che anziché cambiare la tempistica sulla presentazione delle domane, bisognava legiferare, anche per decreto legge, sull’accesso alla pensione per chi lavora a scuola a 62 anni e senza penalizzazioni considerando anche che gli stipendi dei docenti e Ata sono tra i più bassi della PA italiana e nell’area Ocse. Allargare l’Ape Sociale a tutti i dipendenti della scuola e non solo ai colleghi della primaria è il minimo che si possa fare”.
Anief, in convenzione con Cedan, conferma anche per quest’anno l’assistenza ed il supporto specializzato per l’invio delle domande di pensionamento: è possibile contattare via web la sede Anief più vicina.
LE NUOVE DATE
La macchina per i pensionamenti quest’anno è partita prima. E non se ne comprende il motivo. Con Decreto e Circolare annessa, da Viale Trastevere è stato fissato a fine mese il termine per la presentazione delle domande di cessazione per dimissioni volontarie dal servizio e anche delle istanze di permanenza in servizio ai sensi dell’articolo 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e successive modifiche e integrazioni, ovvero per raggiugere il minimo contributivo. Sempre entro la data di cui sopra gli interessati hanno la facoltà di revocare le suddette istanze, ritirando, tramite POLIS, la domanda di cessazione precedentemente inoltrata. Gli effetti pratici dei pensionamenti si avranno a partire dal 1° settembre 2022, unica “finestra” annuale di uscita del personale della scuola.
Il termine del 31 ottobre 2021, ricorda la rivista specializzata Orizzonte Scuola, deve essere osservato anche da coloro che, avendo i requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini) e non avendo ancora compiuto il 65° anno di età, chiedono la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale con contestuale attribuzione del trattamento pensionistico, purché ricorrano le condizioni previste dal decreto 29 luglio 1997, n. 331 del Ministro per la Funzione. Il termine per la presentazione della domanda di cessazione dal servizio dei dirigenti scolastici è fissato invece al 28 febbraio 2022.
I TIPI DI ISTANZE
La richiesta potrà essere formulata avvalendosi di due istanze Polis che saranno attive contemporaneamente: la prima conterrà le tipologie con le domande di cessazione ordinarie: domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2020 (art.16 Decreto-Legge 28 gennaio 2019 n. 4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26 – art. 1 comma 336 Legge 30 dicembre 2020 n. 178) (opzione donna); domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2022 (Art. 24, commi 6, 7 e 10 del D.L. 6 dicembre 2011, n.201, convertito in L. 22 dicembre 2011, n.214 – Art.15, D.L. 28 gennaio 2019, n.4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n.26 – Art.1 commi da 147 a 153 della L. 27 dicembre 2017 n. 205); domanda di cessazione dal servizio in assenza delle condizioni per la maturazione del diritto a pensione; domanda di cessazione dal servizio del personale già trattenuto in servizio negli anni precedenti. La seconda tipologia di istanze conterrà la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento dei requisiti previsti dall’art. 14, D.L. 28 gennaio 2019, n. 4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n.26 (quota 100). In presenza di domande di dimissioni volontarie finalizzate sia alla pensione anticipata che alla pensione quota cento, quest’ultima verrà considerata in subordine alla prima istanza.
COME PRESENTARE DOMANDA
Le domande di cessazione dal servizio e le revoche delle stesse devono essere presentate con le seguenti modalità: i Dirigenti Scolastici, il personale docente, educativo ed A.T.A. di ruolo, ivi compresi gli insegnanti di religione cattolica utilizzano, esclusivamente, la procedura web POLIS “istanze on line”, relativa alle domande di cessazione, disponibile sul sito internet del Ministero. Al personale in servizio all’estero è consentito presentare l’istanza all’Ufficio territorialmente competente in formato analogico o digitale, al di fuori della piattaforma POLIS; il personale delle province di Trento, Bolzano ed Aosta, presenta le domande direttamente alla sede scolastica di servizio/titolarità, che provvederà ad inoltrarle ai competenti Uffici territoriali; le domande di trattenimento in servizio ai sensi dell’articolo 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 modificato dall’art. 1 comma 630 della legge 27.12. 2017 n. 205, ovvero per raggiungere il minimo contributivo dovranno essere presentate all’Ufficio territorialmente competente in formato analogico o digitale, al di fuori della piattaforma POLIS, entro il termine del 31 ottobre 2021.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, “bisogna accelerare i tempi per effettuare l’anticipo pensionistico per il personale scolastico alla pari di quello che hanno i lavoratori delle forze armate. Oppure permettere al personale della scuola di lasciare il lavoro a 62 anni, senza tagli all’assegno di quiescenza. Perché lo stress da lavoro correlato ha assunto livelli altissimi: i docenti hanno operato e continuano ad operare in condizioni ambientali difficili, si spendono a realizzare metodi didattici alternativi e da adattare ai bisogni formativi degli alunni, alternando didattica a distanza e in presenza, lavorando non di rado a centinaia di chilometri da casa per anni senza possibilità di tornare ad abbracciare figli e parenti. E poi c’è da considerare che, come accade in tutti i lavori di relazione, il confronto continuo con i discenti comporta livelli di impegno altissimi, con effetti che alla lunga provocano il burnout a scuola. Ecco perché rivendichiamo anche da tempo il mancato riconoscimento del rischio biologico”.
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