Lo scandalo dei 200mila posti vacanti della scuola italiana, di decine di migliaia di precari che continuano ad essere assunti e licenziati, delle norme che rendono difficile fare l’insegnante, della mancata valorizzazione anche del personale Ata, della mancata inclusione degli alunni disabili affidati a docenti di sostegno in ampio numero anche loro supplenti di Stato. Sono gli argomenti di cui si è discusso oggi durante la tavola rotonda del progetto Pulser dal titolo “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali”, trasmessa sul canale ufficiale Facebook del sindacato Anief, che ha organizzato l’evento, assieme a Cisal e all’Accademia europea della Cesi, riconosciuta dalle istituzioni europee e di cui fanno parte oltre dieci milioni di lavoratori UE. Al confronto hanno preso parte l’on. Carmela Ella Bucalo di Fratelli d’Italia, l’on. Angela Colmellere della Lega e l’on. Valentina Aprea di Forza Italia.
L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“La tavola rotonda - ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief, aprendone i lavori – rientra nell’iniziativa del progetto Pulser, cofinanziato dalla Commissione europea. Secondo noi, è importante ora avere lo sguardo della politica sulla Scuola. Abbiamo iniziato questo percorso formativo – ha aggiunto - con un convegno sulla precarietà, alla presenza di giuristi e giudici anche di Cassazione, sulle pari opportunità nell’ambito lavorativo (basti pensare al diritto ai permessi o alle ferie). Poi, i nostri segretari generali hanno sviluppato dei Talk, come interviste di altri temi, come anche le occupazioni flessibili e sicure, i licenziamenti, le sospensioni dal lavoro, il reddito minimo, la formazione iniziale, il reclutamento, la protezione dei dati, l’inclusione dei cittadini con disabilità e la parità di accesso all’istruzione, la mobilità dei lavoratori”.
“Uno dei punti centrali nell’Ue è il dialogo sociale – ha continuato Pacifico - e si è visto anche di recente con le problematiche emerse con la pandemia. È molto utile ascoltare cosa ne pensano anche i politici, perché i provvedimenti che votano in Parlamento hanno influenza diretta sulla nostra vita anche lavorativa. I risultati di questo confronto, come pure quello che lunedì realizzeremo con i lavoratori, verranno inviati anche a Bruxelles così da avviare un confronto anche con l’istituzione transnazionale”.
SINTESI DEGLI INTERVENTI
- CARMELA ELLA BUCALO
L’on. Carmela Ella Bucalo, di Fratelli d’Italia, ha detto che “il Governo Draghi doveva cancellare il precariato, ma di questo si è visto molto poco. Non possiamo accantonare, come se fossero ‘scope vecchie’, chi con dedizione per anni e anni ha portato avanti l’insegnamento. Come è accaduto durante la dad, anche a loro spese: non possiamo, adesso, dimenticare. Ma, anche in una problematica di pandemia, non possiamo dimenticare i precari da assumere: le assunzioni in ruolo vanno realizzate con il doppio canale. E siccome nelle prime fasce delle graduatorie vi sono pochissimi supplenti e il ministero non è riuscito a garantire dei percorsi abilitanti. Non accetto la parola ‘sanatoria’, ma si tratta solo di dare dignità a docenti che non ce la fanno più”.
L’altro punto citato dell’on. Bucalo è stato l’inclusione: “C’è una legge a firma Fratelli d’Italia, che è anche una battaglia di Anief, sulla internalizzazione degli assistenti alla comunicazione. La discrasia è che questa figura, importantissima per gli alunni disabili, è stata assegnata agli enti locali. Il nostro ddl vuole portare all’interno del ministero dell’Istruzione questa figura, così da garantire all’alunno un esperto sin dall’inizio dell’anno scolastico e nel contempo cancellare lo sfruttamento di tanti lavoratori, penalizzati nello stipendio, visto che sono pagati solo 7 euro in media l’ora, e senza copertura pensionistica”.
L’on. Bucalo ha anche fatto riferimento alla minaccia continua alla “tutela della famiglia, che nella scuola si attua con i vincoli rispetto alla mobilità. Oltre il 60% dei docenti sono donne che chiedono di tornare, giustamente, vicino alle loro famiglie”. La deputata di FdI ha anche detto che “la Legge di Bilancio 2022 è deludente per tutta la scuola. Ha anche umiliato il personale Ata: anche se c’è una proroga dei contratti Covid, dopo la battaglia condotta da tutti, ma l’assurdo è che non si è ampliato ancora l’ammontare delle somme destinate: è assurdo che se la destinazione è rimasta tale, la responsabilità di scegliere tra docenti e Ata Covid diventa del dirigente scolastico. Ancora una volta, è penalizzata la scuola e lo studente”. Bucalo ha quindi ricordato “la lotta importantissima per recuperare gli idonei Stem del vecchio concorso e anche dell’ultimo, le cui graduatorie saranno pubblicate a giorni: è illogico andare a bandire uno nuovo concorso, mentre vi sono degli idonei già pronti. Come non si comprende perché non si procede con la conferma dei ruoli: una battaglia, anche questa del sindacato. E lo stesso vale per i docenti di religione cattolica precari e per i facenti funzione Dsga, serviti per rendere efficace il servizio delle scuole ed ora abbandonati. Fondamentale è anche valorizzare i Direttori dei servizi generali e amministrativi. Il ministero in questi anni è stato inefficiente: ora dobbiamo dire basta, pensiamo alla scuola”.
- ANGELA COLMELLERE
L’on. Angela Colmellere, della Lega, ha fatto riferimento ai “100 milioni di euro per spostare i contratti del personale Ata Covid: è una nota positiva, perché diamo loro un orizzonte lavorativo più ampio e garantiamo un servizio. Poi ci sono i 60 milioni di euro che permettono di fare un ‘passetto’ avanti in più per valorizzare i docenti. La pandemia ci ha messo alla prova: ci sono discrepanze da eliminare, ad iniziare dagli alunni disabili. Qualcosa è stato fatto, anche con la campagna vaccinale che ha previsto l’accompagno degli allievi con disabilità presso i centri sanitari o anche la messa a disposizione di mascherine speciali”.
“La legge delega sulla disabilità ridefinirà la materia della disabilità, con progetti di vita mirati per ogni disabile. Si fa riferimento a supportare l’autonomia dei disabili. Vogliamo, come partito, tutelare a pieno i disabili. Il fondo per tali alunni sarà di 100 milioni dal 2022, per tutti i cicli scolastici, proprio per venire incontro alle loro esigenze. Gli assistenti all’autonomia e la comunicazione sono importantissimi, a supporto anche del docente di sostegno, soprattutto per chi ha disabilità sensoriale o è autistico. Chi ha disturbi psico-fisici deve anche partecipare ai pubblici concorsi senza penalizzazioni, quindi con misure compensative o dispensative adeguate. Sul precariato scolastico non abbiamo mai nascosto la volontà di trovare la modalità più giusta per eliminarlo. Sugli insegnanti di sostegno, come Lega sosteniamo chi vuole avere la specializzazione: chiediamo un numero maggiore di posti all’Università, perché sono figure determinanti. Nel maxi emendamento della Legge di Bilancio c’è anche la possibilità di un concorso straordinario per docenti specializzati: è una buona notizia, in vista della loro stabilizzazione”, ha concluso l’on. Colmellere.
- VALENTINA APREA
L’on. Valentina Aprea, Forza Italia, ha annunciato che è passato un suo emendamento sul coding anche nella scuola italiana: il Governo ha deciso, con i fondi del Pnrr, di scuole innovative, ma se non formiamo i docenti alla didattica digitale e non inseriamo nelle indicazioni lo studio del coding, non andiamo da nessuna parte. La formazione dei docenti diventerà una priorità nazionale, rispetto alle sfide delle nuove forme di apprendimento, quindi a partire dalla didattica digitale. In questo modo, nel 2025-26 avremo una scuola al passo con i tempi”.
Aprea ha ricordato “più di 200mila di docenti precari, assegnati con algoritmi sbagliati e una serie di storture sul personale. Serve anche un aumento degli stipendi dei docenti, c’è un riconoscimento nella manovra ma è poco e non porterà da nessuna parte. Ci sono anche interventi per il personale Covid, che rispondono a qualche criticità. Bisogna però valorizzare i docenti, rimettere al centro il tema dell’inclusione, inserire una competenza pluri-disciplinare. E creare i docenti-tutor. Forza Italia è vicina alle battaglie storiche dell’Anief. A gennaio porteremo l’abilitazione dei docenti nella formazione iniziale: non ci sarà più bisogno di fare lunghi percorsi abilitanti. Abbiamo deciso di accorciare i tempi iniziali di accesso, poiché con la formazione iniziale sarà inglobata l’abilitazione”.
MARCELLO PACIFICO
Marcello Pacifico, leader dell’Anief, ha incentrato le conclusioni sul precariato: dopo avere ricordato che “parliamo di un problema atavico, iniziato almeno dal 1994, che nessuno ha mai risolto. Fino a quando c’era un doppio canale di reclutamento, la situazione era gestibile: con i concorsi non si sono raggiunti i risultati, ancora di più in tempo di pandemia che lascia fuori i docenti in quarantena o malati e per questo faremo ricorso. Sugli idonei Stem, con l’emendamento Iannone, sembra che con la manovra si decida di assumerli: per noi si trattava di una norma di buon senso. Sarebbe importante migliorare l’accesso all’insegnamento, non dopo anche 20 anni di precariato. E a questo proposito, cosa facciamo con i precari? Visto che sono utili e li chiamiamo ogni anno, devono essere assunti a tempo indeterminato. Come dice la Direttiva 70/99 dell’Unione europea che fa assumere in modo automatico chi ha svolto un periodo di supplenze. È un principio di non discriminazione, avvalorato anche da altre norme Ue, che va adottato. Chi fa supplenze, va assunto in ruolo”.
Pacifico ha quindi citato “gli insegnanti di religione cattolica: anche loro devono avere il doppio canale di reclutamento. Le graduatorie del 2003 sono state abbandonate per oltre dieci anni, poi ci si è accorti che in 2mila stavano ancora lì e si è ripreso ad utilizzarle: è assurdo. E che dire del diritto all’inclusione? È un concetto che si può attuare solo trasformando tutti i posti in organico di diritto: i posti in deroga servono solo a far risparmiare lo Stato, a spese degli alunni disabili”.
Sul tema della mobilità bloccata, il presidente Anief ha ricordato che “i vincoli si sono ridotti da cinque a tre anni. Ma non basta, perché nonostante vi siano i posti vacanti si continua a rimanere lontano da casa. Il diritto alla famiglia deve essere messo al centro, come quello al lavoro. Anche quella degli assistenti alla comunicazione è una storica battaglia dell’Anief: non hanno un contratto, si potrebbe dire che lavorativamente parlando non si comprende chi sono. Sono fondamentali, come i maestri delle scuole Primavera. Inserire l’educazione motoria nella scuola primaria è una decisione importante, ma se la postura e l’educazione motoria sono importantissime per i bambini questa vale per tutti, non solo dopo i 10 anni, ma anche a 6 o 8 anni. Quindi è un provvedimento che non sembra avere il finanziamento necessario”.
Il presidente Anief ha quindi ricordato la “mancata dignità di materia dell’educazione civica: le riforme non si possono fare a costo zero. L’organico Covid Ata finanziato con 100 milioni aggiuntivi non basta, perché dai nostri calcoli servono a portare l’organico a giugno solo per 8 mila Ata. E gli altri 12mila? Quello Covid è un organico che è nato per essere collocato con il tempo in organico di diritto, mentre ora si sono dimezzati e nemmeno garantiti per tutto l’anno”.
“Sul rinnovo del contratto, basta dire – ha proseguito Pacifico - che il costo-lavoratore dello Stato per gli aumenti è di 16 euro. Mentre per altri comparti è di 150 euro, dieci volte tanto. Ecco perché la Scuola non è al centro del Paese. Eppure, facciamo parte dell’Europa: che non è solo quella del pareggio di bilancio. Per questo, abbiamo bisogno che le regole europee siano rispettate. Sono tutti diritti costituzionali. La tavola rotonda è stato un motivo per capire che c’è ancora molto da fare, per fare da pungolo per il legislatore, perché si metta finalmente la Scuole e il suo personale al centro, con risorse adeguate e migliorando le norme per arrivare – ha concluso il sindacalista Anief - ad un Paese più giusto, equo e solidale”.
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