Durante la conferenza stampa svolta a Palazzo Chigi per illustrare le misure di contrasto alla diffusione del Covid19, il ministro dell’Istruzione ha detto che “il numero dei docenti sospesi perché assenti a partire dal 15 dicembre più di 4 giorni senza motivazione, ovvero quelli che hanno deciso di non vaccinarsi, ad oggi rappresentano lo 0,72%. Questo dà il senso di responsabilità dei nostri docenti”. Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta: “Le percentuali bulgare di vaccinati tra il corpo insegnante italiano dimostrano però anche che non c’era alcun motivo per obbligare i lavoratori a presentarsi a scuola con il Green Pass prima e con il certificato di vaccinazione dopo: avere imposto entrambi costituisce un ulteriore esempio del poco rispetto dell’Italia verso l’applicazione delle direttive dell’Unione europea”.
“Il nostro Paese – continua il sindacalista autonomo - si ricorda evidentemente di stare nell’UE solo in alcune circostanze e non stiamo contrastando questa politica individualista e poco europeista da oltre dieci anni, cercando di tutelare i diritti calpestati dei lavoratori, a iniziare da quelli dei precari. A questo punto, considerando che tra gli insegnanti abbiamo raggiunto l’immunità, il Governo prenda atto del fallimento e cancelli l’inutile obbligo di vaccinazione, contro il quale noi abbiamo fatto ricorso, perché mantenendolo si umilierebbe solo la categoria, senza effetti sui contagi: i virologi hanno infatti detto più volte che non andavano riaperte, e se il professore Massimo Galli ora ritiene che nelle prossime settimane dovranno chiudere ugualmente per l’elevato numero di infezioni non si può fare finta di nulla”.
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