Sono Lodi, Massa e Torino le città dove i rispettivi Tribunali hanno sentenziato i più corposi risarcimenti della settimana, dal 27 al 31 marzo, che grazie all’operato dei legali Anief ha portato a decine di docenti e personale Ata della scuola oltre 206mila euro più interessi. A Lodi si contano cinque sentenze di cui tre particolarmente onerose per lo Stato: due, da 10.500 euro, di cui hanno beneficiato quattro insegnanti precari a cui era stata negato il bonus della Carta del docente; la terza, sempre nel capoluogo lombardo, da quasi 17mila euro, per risarcimento danni da assegnare in questo caso ad un solo precario.
A Massa, il giudice del lavoro ha invece assegnato quasi 10mila euro ad un insegnante immesso in ruolo, con un lungo passato da precario, al quale l’amministrazione scolastica aveva negato, in fase di ricostruzione di carriera, la piena considerazione degli anni di supplenza: così come ha deciso solo pochi giorni fa il Tribunale di Firenze, anche quello di Massa ha spiegato, nella sentenza, che vi sono tutti i presupposti per ricorrere in tribunale con i legali Anief, così da vedersi riconosciuti in toto i periodi di precariato al 100 per cento, con tanto di risarcimento danni, interessi e inquadramento su fascia stipendiale più alta.
È Torino, però, a fare indiscutibilmente la parte del leone in fatto di somme recuperate negli ultimi cinque giorni attraverso le aule di giustizia. Le sentenze hanno riguardato diversi ambiti: dalla mancata assegnazione della Retribuzione professionale docente agli insegnanti che hanno prestato servizio dopo avere stipulato contratti di tipo “breve” alla mancata considerazione degli scatti di anzianità con riflessi diretti positivi immediati sullo stipendio, dalla card del docente per l’aggiornamento professionali a risarcimenti danni di varia natura. Questi ultimi hanno fatto registrare somme di tutto rispetto: 6.629 euro, 10.739 euro e 12.479 euro con ripercussioni immediate sulla ricostruzione di carriera: una posizione, del resto, presa oramai anche dai Tribunali successivi, a partire dalla Corte di Cassazione.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “stanno sempre più venendo a galla i limiti delle leggi italiane distorte o sbagliate che per fare cassa o per mera dimenticanza danneggiano il personale scolastico. Noi stiamo provando da 15 anni a modificarle e quando questo non è possibile ad impugnarle in Tribunale. Alla lunga, i risultati ci stanno dando ragione, con percentuali sempre più alte di ricorsi vinti prodotti dal nostro sindacato”.
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