17 anni fa, quasi 300 esperti sono stati individuati per esprimere i pareri sulla sola riforma del riordino dei cicli scolastici, peraltro mai attuata, a differenza del muro alzato dal Governo Renzi sulla sua 'Buona scuola' che, approvata, ha portato 600mila docenti e Ata a scioperare. Il prossimo ministro dell’Istruzione sarebbe bene che venisse dal mondo della scuola: ci sarà pure su un milione di educatori ancora uno in grado di ascoltare, suggerire, studiare, programmare una scuola giusta, equa e solidale, per affrontare proprio quelle sfide di un mondo globale che l’ex ministro aveva individuato nel suo Programma quinquennale di progressiva attuazione della legge 30/2000.
Queste le parole del professore Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, frutto di una riflessione profonda sulla situazione attuale e le speranze future.
Anche il Tribunale del Lavoro di Milano accoglie i ricorsi patrocinati dall'Anief e condanna il Miur all'immediato reinserimento nelle Graduatorie a Esaurimento di una docente cancellata per mancato aggiornamento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo danno nuovamente prova della propria competenza in materia e ottengono piena ragione in favore di una nostra iscritta con la conferma che il Miur, impedendo la possibilità di reinserimento dopo la cancellazione per mancato aggiornamento, ha violato - e continua a violare - la normativa primaria.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i Decreti Ministeriali di periodico aggiornamento delle GaE sono stati più volte dichiarati illegittimi per violazione della normativa primaria di riferimento e lo ha confermato anche la recente sentenza della Cassazione. Auspichiamo che, al prossimo aggiornamento delle graduatorie da cui si attinge per il 50% delle immissioni in ruolo, il Miur decida di consentire il reinserimento di tutti i docenti cancellati per mancato aggiornamento e l'inserimento di tutti i docenti in possesso di abilitazione.
Ammessi alle prove del concorso altri 300 ricorrenti che stavano frequentando il corso di specializzazione sostegno alla data di emanazione dell'ultimo concorso. Anief: nuova dimostrazione dell'illegittimità dei bandi 2016.
Il TAR Lazio dà ragione al sindacato Anief e ammette al Concorso 2016 anche i docenti che, all'atto della presentazione della domanda di partecipazione, erano iscritti al II ciclo dei corsi TFA per conseguire la specializzazione nelle attività didattiche di sostegno. I docenti, a causa di un ritardo dell'amministrazione rispetto anche alle previsioni normative che avrebbero voluto il corso concluso già da un anno, non avevano potuto accedere alle prove concorsuali e oggi, grazie all'ordinanza cautelare ottenuta dai legali Anief Ida Mendicino e Donatella Longo, la prima nel suo genere, hanno avuto ragione. I ricorrenti, infatti, possono partecipare alle prove suppletive e cercare di ottenere uno di quei posti che, spesso, non sono stati neanche attribuiti nella sessione ‘regolamentare’ di esami.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): era un paradosso la loro esclusione a priori da un concorso in cui erano in gioco le immissioni in ruolo per un intero triennio solo a causa dei ritardi dell'amministrazione nel concludere i corsi di specializzazione e non potevamo non intervenire.
Ancora una volta il giovane sindacato apre una breccia in favore dei docenti precari abilitati a dimostrazione delle tante illegittimità contenute nell'ultima procedura concorsuale bandita dal Miur.
Con la prossima approvazione finale dello schema di decreto legislativo recante il riordino, l’adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente, scompare quel percorso a pagamento che apriva la strada verso il ruolo: all’assunzione a tempo indeterminato si arriverà gradualmente attraverso un percorso di tirocinio. Ossia, i precari verranno pagati durante la fase di formazione. Per il Pd, questo nuovo modello selettivo 'permetterà di avere finalmente procedure prestabilite, chiare e regolari nel tempo.Nel frattempo il Governo s'impegna a svuotare le graduatorie del concorso 2016, degli abilitati (GaE e II fascia d'istituto) e ad avviare alla stabilizzazione precari con 36 mesi di servizio. Questi ultimi verranno inclusi nelle nuove G.R.A.M.E.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non servono nuove prove, nuove graduatorie, nuovi sistemi. Basterebbe una sola operazione: assumere subito tutti i precari che hanno svolto 36 mesi di servizio, come ci dice l’Unione Europea dal 1999. Stiamo parlando di docenti laureati, selezionati e abilitati all’insegnamento. E per quelli che non lo sono, basta riconoscere loro un anno di corso universitario per confermare l’abilitazione che hanno conseguito nel campo. Per fare tutto ciò bisogna però liberare gli organici e ammettere che il bluff è finito. Ma occorre avere il coraggio di dire basta al precariato cronico, agli organici potenziati, con docenti ‘mobili’, da spostare come pedine: quello che serve alla nostra scuola sono delle stabilizzazioni sui veri posti vacanti e disponibili. E recuperare il tempo scuola tagliato. Solo con queste operazioni oggi avremmo 200mila insegnanti in più. Per non parlare del personale Ata: assunto per l’ultima volta nel 2011 e poi dimenticato, assieme agli educatori, da quella che ancora chiamano la Buona Scuola.
Il giovane sindacato replica all’invito formulato dall’ex premier di avviare una nuova iniziativa sulla scuola, da proporre nelle prossime settimane con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministro dell’Istruzione. Intanto, chiede a tutti di indicare un punto positivo e uno negativo tra quelli della Legge 107/2015, perché ritiene che 'il merito, l’alternanza scuola lavoro, la fine del precariato, il potenziamento degli insegnanti, la formazione, l’edilizia scolastica, il diritto allo studio, lo ZeroSei sul modello di Reggio Emilia sono molto importanti'.
Marcello Pacifico (Cisal-Anief) smonta punto per punto la proposta dell’esponente Pd: sbagliare è umano, perseverare non è ammesso. Sul merito, non abbiamo ottenuto alcun risultato se non quello di concentrarci su incrementi ridicoli per pochi docenti, mentre gli stipendi base rimangono fermi a dieci anni fa. Sull’alternanza scuola-lavoro continuiamo a chiedere perché bisogna mandare i ragazzi allo sbaraglio, senza regole sui diritti-doveri. Intanto, il precariato è aumentato, con 100mila docenti e 40mila Ata supplenti annuali. Lascia a desiderare pure il potenziamento assegnato alle scuole, perché non sono state rispettate le richieste dei Collegi dei docenti e non si sono assunti Ata. La formazione iniziale si è rivelata un disastro: rispetto alla classe docente più vecchia del mondo, non si può proporre un concorso-corso che dura otto anni. Sull’edilizia scolastica: per quale motivo i presidi devono essere arrestati e i responsabili degli enti locali no? Sul diritto allo studio, si attende ancora il ripristino del tempo scuola tagliato. La nuova certificazione di 260mila alunni disabili porterà solo problemi. Invece di introdurre la svolta (l’obbligo scolastico a 18 anni), ci si ferma al percorso zero-sei anni, che a queste condizione si rivelerà l’ennesima chimera.