Le recenti riforme pensionistiche hanno modificato le modalità di accesso alla pensione e di calcolo dell’assegno. Per fare chiarezza abbiamo diviso il post in tre punti:
Le recenti riforme pensionistiche hanno modificato le modalità di accesso alla pensione e di calcolo dell’assegno. Per fare chiarezza abbiamo diviso il post in tre punti:
Per il giovane sindacato, non sottoscrivendo l’irricevibile proposta dell’Aran si può sempre recuperare l'indennità di vacanza contrattuale, peraltro una volta e mezza superiore ai nuovi aumenti previsti dalla Legge di Stabilità 2018. L’ipotesi prende corpo, perché con il passare dei giorni, anziché ridursi, stanno aumentando i punti di attrito tra i rappresentanti dei lavoratori e la parte pubblica, che non a caso tarda a riconvocare il tavolo: dalle risorse che i sindacati chiedono di spostare nella contrattazione all’interno degli istituti, alle sanzioni disciplinari e i “campi di divieto” che l’amministrazione vuole incrementare; dalla stretta sui permessi, alla scarsità di risorse che non coprono per tutti i lavoratori nemmeno gli 85 euro lordi, già largamente inferiori a questo spetterebbe al personale senza contratto dal 2009. Senza dimenticare che la parte pubblica avrebbe anche intenzione di trasformare la formazione in “obbligatoria, non retribuita e fuori dall’orario di lavoro”, andando addirittura oltre a quanto previsto dalla nefasta Legge 107/2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Difficilmente un nuovo Governo, senza una forte maggioranza parlamentare e una decisa volontà politica, potrebbe chiedere alla Camere di ratificare un decreto legge per inasprire le vecchie norme contrattuali sull’orario di lavoro, sui permessi e sulle sanzioni disciplinari. Senza un nuovo accordo, infatti, rimangono disattese le regole del decreto legislativo 150 del 2009, il cosiddetto decreto Brunetta, su merito, performances e relazioni sindacali. Ecco perché secondo noi, in assenze di risorse e con queste premesse, è inutile firmare. Mentre è più conveniente, anzi diventa a questo punto necessario, inviare la diffida Anief per sbloccare finalmente quell’indennità di vacanza contrattuale utile per legge a fare da ‘paracadute’ in tutti i periodi di mancato accordo.
Anief ricorda che ricorrendo in tribunale si possono recuperare 2.654 euro di arretrati, incrementati dei primi due mesi del 2018 indebitamente sottratti, e a partire da settembre 2015, come ha confermato due anni fa la Corte Costituzionale: basta consegnare il modello di diffida predisposto dall’Anief, attraverso cui recuperare almeno 270 euro di aumento, da suddividere in due parti uguali: la prima sulla mancata assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale, la seconda di effettivo incremento. Ancora per pochi giorni, infine, è possibile candidarsi come Rsu dell’Anief, compilando on line la scheda sul portale Anief.
Dal Tribunale del Lavoro di Milano arriva una nuova vittoria targata Anief che riconosce il diritto al computo integrale degli anni di servizio svolti a tempo determinato all'atto della ricostruzione di carriera. Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo ottengono piena ragione in tribunale e la condanna del Miur per discriminazione nei confronti del servizio a termine. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il mancato riconoscimento immediato e integrale della carriera preruolo all'atto della ricostruzione di carriera integra un atteggiamento discriminatorio e in aperto contrasto con la normativa comunitaria. La normativa interna deve essere adeguata alle direttive europee e il servizio svolto durante il precariato dovrà sempre essere computato per intero. Con la rappresentatività ci impegneremo perché vengano contrattate disposizioni che riconoscano finalmente pari dignità agli anni di servizio svolti con contratti a termine: sono 20 anni che la direttiva comunitaria 1999/70/CE è in vigore e sono 20 anni che in Italia si continua a permettere al Miur di discriminare i precari anche dopo averli, finalmente, immessi in ruolo”.
Di contrattazione, diritti dei lavoratori e ricostruzione di carriera si parlerà anche nel corso dei nuovi seminari gratuiti sulla legislazione scolastica organizzati da Anief ed Eurosofia “DIES IURIS LEGISQUE” che si svolgeranno in tutta Italia nel corso dei prossimi mesi e che vedranno come relatore proprio il presidente Anief Marcello Pacifico.
Si tratta di decine di migliaia di supplenti in possesso del titolo di studio utile all’accesso in una o più classi di concorso e che in attesa di conseguire un’abilitazione all’insegnamento (in via di cancellazione) vengono collocati dal Ministero dell’Istruzione nell’ultimo raggruppamento dei precari, precedente solo alla ‘messa a disposizione’ all’interno di ogni istituto scolastico. Proprio i precari di terza fascia con almeno tre anni di servizio svolto, anche non continuativo, con l’approvazione della Legge 107/2015 avranno la possibilità di partecipare al nuovo concorso: dopo la selezione (il superamento di due prove di concorso, una scritta e l’orale), verranno ammessi ad un corso formativo biennale che si concluderà non prima del 2021-22: il primo anno, abilitante, gli idonei percepiranno pure un compenso irrisorio, attorno ai 400 euro netti al mese, quindi meno di un assegno sociale, e dopo 12 mesi saranno anche utilizzati per fare supplenze annuali. Paradossalmente poi, al termine di tutto il periodo, potrebbero pure non essere assunti, perché reputati inidonei alla professione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Quello ideato dal Governo è un modello complicato e che non offre sufficienti prospettive professionali. Per trovare una collocazione ai docenti della terza fascia d’istituto, la nostra piattaforma consiste nell'estrarre il doppio canale alle graduatorie d'istituto da ridisegnare per ambiti e non per venti scuole, da cui per scorrimento assumere anche per terza fascia con semplice anno di prova abilitante. Tale proposta la portiamo avanti negli scioperi nazionali, in tutte le sedi politiche, attraverso proposte e specifici emendamenti presentati. Continueremo a farlo nei tavoli contrattuali, subito dopo essere diventati rappresentativi a seguito del rinnovo delle elezioni Rsu in programma ad aprile.
A Palazzo Madama si è parlato di allargare la proposta alla scuola superiore di primo grado: nel corso del convegno promosso da Apidge, associazione professionale dei docenti di diritto, in occasione del 70° anniversario della Costituzione, si è svolta la presentazione del disegno di legge dei senatori Molinari-Liuzzi-Giannetti per l’insegnamento dell’educazione civica alle medie e il diritto nelle scuole superiori. Il giovane sindacato concorda con tutte le proposte tese ad elevare i livelli di insegnamento giuridico ed economico nelle nostre scuole e ribadisce la necessità di introdurre tale disciplina nei primi due anni di tutti i corsi di scuola secondaria superiore, affidandola a docenti collocati nella classe di concorso A046 (ex A019).
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Trasmettere ai giovani il valore dello Stato, del rispetto della legalità e del prossimo è la vera sfida che innalza il livello di tolleranza, democrazia ed elevazione di un popolo. Come, del resto, ci chiede l’Unione Europea da diverso tempo. È bene che chi governa il Paese ne tenga conto, se si vuole davvero combattere la violenza di tutti i generi, l’intolleranza e la mancanza di rispetto verso l’altro.