Il gap stipendi-inflazione è destinato a crescere: l’annuncio è arrivato in queste ore dall’ultimo bollettino della Banca centrale europea, secondo cui il 2023 non sarà l’anno della fine dell’inflazione esplosa nel 2022. La Bce, infatti, prevede un sicuro innalzamento del caro vita: “Se l’anno appena concluso ha fatto segnare un rialzo generalizzato dei prezzi come non si vedeva da metà anni ’80 (+8,4% il consuntivo a fine 2022 per l’area Euro), quello appena iniziato non andrà poi così lontano da questi livelli: +6,3% secondo le stime della Banca centrale europea, che ha rivisto al rialzo le precedenti previsioni”. Dobbiamo aspettarci un 2023 “di ulteriori rialzi dei tassi per cercare di frenare l’escalation. Prepariamoci quindi a ulteriori salassi per le nostre tasche, non solo per la spesa di tutti i giorni al supermercato, per le bollette e per i carburanti; ma anche per i finanziamenti più importanti di una famiglia, dal mutuo ai prestiti al consumo”.