Il presidente dell’Anief è stato intervista dall’agenzia Italia stampa per parlare degli emendamenti: “la politica del sindacato è quella di lavorare per una scuola giusta e dialogare con le istituzioni. Ci aspettiamo che questi emendamenti su organici, organici aggiuntivi, mobilità, su concorsi siamo accolti. La scuola ha bisogno di provvedimenti urgenti, è importante modificare il testo primo della trasformazione in legge”.
Anief si pone contro la richiesta di proroga delle attuali regole che governano le Graduatorie provinciali per le supplenze del personale docente: non risolverebbe il problema della supplentite e del record di supplenze annuali. “Ben 400 mila precari ci sono e si trovano nella prima e seconda fascia delle GPS, non solo su sostegno, e da quelle graduatorie anche comuni devono essere assunti nei ruoli”, dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
L’Ufficio legislativo del sindacato Anief si fa promotore di diverse richieste di modifica della Legge di Bilancio 2023. Gli emendamenti promossi dall’organizzazione rappresentativa, fatti pervenire alla V Commissione di Montecitorio, sono svariati: dalle pensioni alla tutela retributiva degli stipendi durante l’attuale vacanza contrattuale, che non vengono adeguati, come previsto dalla legge, al 50% del tasso di inflazione programmata che nel biennio 2022/23 è aumentata dell’11,4%: dagli organici aggiuntivi a quelli di sostegno, dal dimensionamento al reclutamento dei precari nella fase transitoria Pnrr, dai trasferimenti alle graduatorie concorsuali del personale scolastico. E ancora proposte per ricercatori e tecnologi enti di ricerca non vigilati, ricercatori universitari, docenti Afam.
La precarietà che imperversa tra i docenti sostegno continuerà ad imperversare, con la metà del personale destinato a rimanere supplente, fino a quando non spariranno le cattedre in deroga con scadenza 30 giugno: lo sostiene da tempo il sindacato Anief, che adesso chiede ufficialmente, con un emendamento al decreto legge n. 176 Aiuti quater fatto pervenire al Senato, di rivedere la formazione dell’organico di sostegno trasferendo in organico di diritto tutti i posti in deroga confermati per due anni scolastici consecutivi.
La Legge di Bilancio 2023 porterà aumenti di stipendio a colf e badanti. Dal 1° gennaio prossimo si prevedono fino a 125 euro al mese considerando anche le ferie, la tredicesima e il Trattamento di fine rapporto e in base all'adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori domestici fino al 9% in più: “è questo l'effetto che l'inflazione del 2022 avrà sulle retribuzioni dei lavoratori domestici nel prossimo anno. Conti alla mano, colf e badanti ottenere stipendi "più ricchi" di 2.000 euro all'anno se assunti dalle famiglie a tempo pieno e per tutto l'anno”, scrive la stampa specializzata. Anief contesta questo modo di procedere del Governo, che non sembra proprio premiare il merito come è stato detto dal primo giorno del suo insediamento. “Perché a colf e badanti viene assegnato un bonus, che porterà da gennaio 2023 aumenti mensili di 125 euro, pari al 9%, mentre agli statali si concedono appena 30 euro di aumento, pari ad un misero 1,5%?”, si chiede Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo.