Nel settore della promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, la legge di bilancio 2022 ha assegnato importanti risorse aggiuntive, circa 2 milioni di euro complessivi. Soldi che in grandissima parte andranno agli enti gestori privati, ai consolati e alle ambasciate per i contratti locali. Non c’è nemmeno un euro per il contingente scolastico inviato dall'Italia, che resta di 674 unità
Il riallineamento della carriera non sempre viene riconosciuto in automatico al lavoratore anche se la normativa lo prevede trascorsi da 16 a 24 anni dall'immissione in ruolo. I legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rinaldi, Francesca Lideo e Giuseppe Massimo Abate – patrocinando i ricorsi proposti dal nostro sindacato - hanno ottenuto ragione presso i Tribunali del Lavoro di Milano e Marsala (TP) con la conferma che il riallineamento è un diritto da riconoscere immediatamente alla scadenza dei termini di legge. Sempre aperte le adesioni allo specifico ricorso Anief sul riallineamento della carriera.
La curva dei contagi è troppo alta e tutti chiedono di tornare in Dad, che è quello che chiede Anief da tempo perché le classi sono nelle stesse condizioni di un anno fa, quando c’erano 20mila positivi al Covid al giorno e si andava in Dad al 50 per cento: lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Anziché pretendere dalle scuole quello che non possono realizzare, con quarantene diversificate in base ai cicli scolastici, l’amministrazione scolastica dovrebbe introdurre la didattica a distanza per tutti almeno fino alla fine di gennaio, lo screening obbligatorio di alunni e personale, la riammissione in servizio dei docenti sospesi: a dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in un’intervista a Orizzonte Scuola, durante la quale commenta la Nota interministeriale – emessa dai Dicasteri dell’Istruzione e della Salute – con cui si dovrebbe gestire il ritorno a scuola con 200mila casi Covid19 al giorno. “La Nota – dice Pacifico - non tiene conto del fatto che le scuole non sono in grado in questo momento di fornire i dati richiesti dall’amministrazione in merito al numero di alunni e personale contagiato, né sono state messe in condizioni di poter avere gli esiti e lo screening di studenti e personale”.
Dopo 3mila dirigenti scolastici e alcuni governatori regionali, anche i sindaci spingono per posticipare il rientro a scuola in presenza. E se già alcuni comuni stanno emettendo ordinanze di rinvio, altri stanno verificando se vi sono le condizioni per farlo. Nel frattempo, il Governo annuncia che le impugnerà, perché non vi sarebbe un grado di emergenza elevato. “Non comprendiamo questo atteggiamento di chiusura di fronte all’evidenza – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché abbiamo dieci volte i contagi che c’erano un anno fa quando si stava in dad almeno al 50%. Gli attuali ministri dicono che però ci sono le vaccinazioni. Ma sappiamo bene che non bastano, prima di tutto perché la metà degli alunni non lo ha ancora fatto e poi perché negli ospedali vengono ricoverate per il Covid centinaia di persone in più al giorno. Ci sono anche regioni a un passo dal diventare arancioni e siccome il picco è atteso a fine mese sono destinate a colorarsi anche di rosso”.