“L'appello del generale Figliuolo alle Regione è corretto, ma senza il recupero di centomila classi nuove a settembre la didattica a distanza dovrà essere una scelta obbligata per evitare la terza ondata”, lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief.
La discussione sui vaccini obbligatori in diretta, su Sky tg 24.
Nel prossimo autunno potrebbero essere stravolte le nuove graduatorie GPS, dove sono iscritti decine di migliaia di supplenti, introdotte un anno fa dall’amministrazione per sveltire le operazioni di nomina: la decisione di cambiare la valutazione dei punteggi dei titoli e dei servizi svolti è stata subito contestata e poi impugnata dall’Anief. Adesso, c’è un'ordinanza del Consiglio di Stato che ha accolto i rilievi e subito dopo l’estate potrebbe confermare l'orientamento di censurare il bando a seguito proprio dello stravolgimento della valutazione di titoli, con riduzioni importanti nella considerazione numerica assegnata senza produrre giustificazioni di sorta. Se le cose andranno così, dice Marcello Pacifico all’agenzia Teleborsa, "significa che bisognerà andare a rivedere tutti i contratti che, nel frattempo, sono stati assegnati quest'anno per le supplenze e i prossimi anni addirittura per le immissioni in ruolo dalla prima fascia delle GPS"
Come si può pensare di riprendere le lezioni a settembre se gli alunni continuano a essere accalcati in pochi metri? Lo chiede Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief commentando la decisione del Comitato Tecnico Scientifico di continuare a tenere le mascherine e a mantenere il distanziamento fisico al ritorno sui banchi nel nuovo anno scolastico, oltre che disposizioni ulteriori laddove i contagi da Covid19 dovessero tornare a salire. “In vista della sicurezza a settembre – dice il sindacalista ad Italia Stampa - si parla quasi esclusivamente di vaccinazioni, che però non si possono imporre a personale e studenti, ma non del piano di distanziamento chiesto dall’Anief che prevede lo sdoppiamento delle classi” attraverso lo stanziamento di buona parte dei fondi del Recovery fund: “visto che il Cts ha riferito di rispettare la distanza sociale e di usare le mascherine, se non si attua quanto da noi chiesto sarà inevitabile il ricorso alla didattica in presenza tra il 50% e il 75%”.
Il decreto Sostegni-bis ha modificato la procedura per il conseguimento dell’abilitazione agli idonei del concorso straordinario 2020. Tuttavia non è ancora arrivata alcuna indicazione operativa in merito. ANIEF sollecita il Ministero a prendere atto delle modifiche introdotte, già operative anche in attesa della conversione in legge del decreto, e a dichiarare abilitati tutti coloro che sono inseriti nelle graduatorie di merito dello straordinario.
Marcello Pacifico (Anief): “Questo provvedimento e l’avvio della procedura straordinaria abilitante, bandita ma mai partita, sono misure urgenti e non rinviabili. Ampliare il numero degli abilitati migliora la qualità della nostra scuola e consentirà di assegnare più posti alle prossime immissioni in ruolo”.
In vista delle assunzioni in ruolo, l’amministrazione starebbe “partorendo” un contingente risicato e da individuare con regole non molto diverse da quelle tradizionali, quindi del tutto inadeguate a rispondere all’emergenza supplentite che si sta abbattendo più che mai sulla scuola pubblica italiana. Secondo la stampa economica, il ministero dell’Economia e delle Finanze “vorrebbe impegnare fondi per settembre subito per l’organico covid e pensare di ‘spalmare’ la stabilizzazione dei precari storici di seconda fascia nei prossimi anni”. Solo che l’assunzione non si realizzerebbe da graduatorie Gps - come stanno invece chiedendo la stragrande maggioranza dei partiti di maggioranza e d’opposizione, come i sindacati compatti – ma con la la partecipazione ai concorsi, con la proposta di riconoscere una riserva di posti fino a un massimo del 30% ai precari con 36 mesi di servizio nell’ultimo decennio. Anief rifiuta in modo netto, senza ombra di dubbio, un’ipotesi di questo genere.
“In un colpo solo – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – assumendo i precari solo da concorso si riuscirebbe a eludere la Direttiva Ue 1999/70/CE, secondo la quale dopo 36 mesi il personale va assorbito in ruolo, oltre che la recente espressione del Comitato europeo per i diritti sociali, che accogliendo il nostro ricorso 146/2017 ha rimarcato che questo modo di procedere sconfina nell’abuso di precariato. Diciamo ‘no’, senza se e ma, alla possibilità di assumere i supplenti storici da concorso, semplicemente perché sono già stati tutti individuati, formati e sperimentati: non hanno nulla da dovere dimostrare. Né tantomeno c’è motivo di umiliarli, come è avvenuto nei mesi passati con il concorso straordinario della secondaria, per non parlare della procedura Stem, che hanno visto percentuali alte di candidati reputati non idonei pur essendo da anni dietro una cattedra e avendo dimostrato ai loro alunni e dirigenti scolastici la loro pertinenza con l’insegnamento”.