“Costerà cara allo Stato l’imprevista retromarcia del ministero dell’Istruzione sulla validità dei titoli conseguiti all’estero, oltre che sulle assunzioni degli altri precari: migliaia di precari respinti non rimarranno a guardare e aumenteranno le vertenze contro l’abuso dei contratti a termine. Si prevedono non meno di 10 milioni di risarcimento l’anno”. È amareggiato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il giorno dopo l’incontro con il ministero dell’Istruzione e del Merito, durante il quale sui precari della scuola sono state cambiate le “carte in tavola” predisposti solo la settimana scorsa: per il riconoscimento del titolo estero, l’amministrazione ha dichiarato di non voler più intervenire sull’ordinanza ministeriale 112/2022 per le GPS, ritenuta misura non sufficiente, ma di avere allo studio una modifica da proporre a livello normativo. Si vuole, ora, il collocamento in coda degli abilitati estero in attesa di riconoscimento, così da permettere loro la stipula dei contratti a tempo determinato, senza però alcuna possibilità di stabilizzazione: chi otterrà il riconoscimento del titolo potrà partecipare con priorità alla procedura di stabilizzazione dell’anno scolastico successivo.