Dalla sua nascita, Anief tutela i diritti dei precari. Anche quando vengono immessi in ruolo. Per questi, il sindacato ha preso atto che in diversi casi non risulta correttamente indicazioni il servizio pre-ruolo registrato presso l’INPS: si tratta di una grave mancanza, perché ha effetti negativi sulla carriera e anche sul rendiconto previdenziale. Anief, pertanto, chiede a tutti i docenti e Ata assunti a tempo indeterminato di controllare il loro estratto conto contributivo INPS e qualora non dovessero riscontrare accreditati tutti i servizi svolti di chiedere la variazione della posizione assicurativa.
“Lo sviluppo del Made in Italy parte anche dalla promozione della nostra cultura all’estero attraverso il potenziamento quantitativo e qualitativo delle nostre centinaia di scuole collocate in territori oltre in confini italiani”: lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, annunciando l’audizione che dopodomani, martedì 24 ottobre a partire dalle ore 12.00, il giovane sindacato terrà presso la VII Commissione della Camera dei Deputati - Cultura, Scienza e Istruzione – sul https://www.camera.it/leg19/126?tab=&leg=19&idDocumento=1341&sede=&tipo=">disegno di legge C. 1341 relativo alle "Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy".
Manca solo una settimana per l’apertura della “finestra” che apre all’invio delle domande per l’inserimento nella graduatoria nazionale finalizzata all’assunzione in ruolo come collaboratori scolastici per 590 posti riservati agli ex LSU: lo ha comunicato oggi il ministero dell’Istruzione e del Merito ai sindacati, specificando che le istanze si presenteranno per via telematica tramite il portale InPA e che le assunzioni avverranno entro il 1° dicembre prossimo.
L’età di pensionamento dei lavoratori italiani rimane la stessa. Invece, l’uscita anticipata si sposta avanti di un anno. È questo l’esito del testo approvato dal governo per rispondere alla scarsità di risorse che sta producendo una Legge di Bilancio in forte debito. Ne consegue che per lasciare prima il lavoro, dal 2024 ci vorrà un anno di più: Quota 103 diventa Quota 104, con l’uscita anticipata che passa da almeno 62 a 63 anni, sempre avendo 41 anni di contributi ma con l’introduzione anche di meccanismi che disincentivano sempre più economicamente a lasciare il servizio. Inoltre, Ape Sociale e Opzione Donna confluiscono in un unico fondo per la flessibilità in uscita: permetterà di lasciare il lavoro a 63 anni di età e 36 di contributi però solo a caregiver, disoccupati e a chi rientra nei lavori gravosi, ai disabili e alle donne