Solo in Campania, nell’ultimo biennio i giudici del lavoro si sono espressi favorevolmente ben 160 volte sulla parità di stipendio e retribuzione, una ogni 5 giorni, ora anche per risarcire il personale Ata. Con cifre che vanno dai 10mila ai 20mila euro. Ma gli orientamenti favorevoli dei giudici, a proposito di precari che rivendicano aumenti stipendiali automatici alla pari dei colleghi di ruoli, non sorprendono l’Anief: il giovane sindacato, infatti, si batte da lungo tempo nei tribunali per affermare il riconoscimento immediato e integrale del servizio pre-ruolo ai fini della ricostruzione di carriera e per la corresponsione dei relativi incrementi retributivi: il requisito per presentare ricorso è quello di avere svolto almeno tre annualità di supplenze. Uno degli ultimi tribunali del lavoro, ad avere avallato le richieste dei legali dell’Anief a tutela di una docente, è stato quello di Como che ha detto sì anche al diritto al riconoscimento integrale degli anni di servizio svolti a tempo determinato all'atto della ricostruzione di carriera e agli scatti d’anzianità non percepiti.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, che la scorsa settimana ha parlato degli irrisolti problemi del precariato al Parlamento Europeo, ricorda che ha dato piena ragione al nostro sindacato, dopo avere accertato la violazione della clausola 4 dell’Accordo Quadro da parte del Miur e constatato la disparità di trattamento posta in essere dall'amministrazione tra i servizi svolti a tempo determinato e quelli svolti dopo l’immissione in ruolo: è quindi scattato il riconoscimento per intero degli anni di servizio svolti con contratti a tempo determinato ai fini della ricostruzione di carriera e la corresponsione dei relativi incrementi retributivi mai percepiti. È assurdo che ancora nella scuola italiana si continui a calpestare la direttiva comunitaria 70/1999 e a discriminare il servizio da precari, anche all'atto della ricostruzione di carriera. Su questa tematica, da anni l’Anief vince in tribunale ed è assodato che il fenomeno è in decisa crescita. Per lo stesso principio di non discriminazione, continuiamo a ricorrere anche per vedere riconosciuto il diritto all'integrale e immediata ricostruzione di carriera, commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento stipendiale.
Per maggiori informazioni sui risarcimenti per gli scatti non corrisposti a docenti e Ata durante il periodo di precariato, cliccare qui. Per maggiori informazioni sul diritto all'integrale e immediata ricostruzione di carriera per docenti e Ata, commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento stipendiale, cliccare qui.