L’organismo di tutela della parte pubblica ha avuto un confronto con i sindacati per l’avvio della sessione negoziale riservata ad un cambiamento delle sanzioni disciplinari da applicare al corpo insegnante. Ma non essendovi i presupposti per un accordo, per via delle ingerenze imposte dalle ultime riforme dalla PA, la normativa non cambia: così i nostri insegnanti continuano ad essere oggetto di possibile sanzione comminata, fino a 10 giorni, direttamente dal proprio “datore di lavoro”, ovvero il preside. Anief invita parte pubblica e parti sociali a non avere fretta su un argomento così delicato e a porre al centro della discussione la necessità di rivedere profondamente il tema dei procedimenti disciplinari e l’idea di dipendente statale che vi sta dietro. Vanno colpiti, certamente, con durezza i casi accertati di violazioni tanto gravi da sconfinare spesso nel penale quali la falsa attestazione della presenza in servizio, l’assenza ingiustificata, le dichiarazioni mendaci sul possesso di titoli e servizi utili all’assunzione o ad ottenere un vantaggio nelle procedure di mobilità. Per non parlare di reati particolarmente odiosi e del tutto inaccettabili quali le molestie sessuali nei confronti di studenti e studentesse. Allo stesso tempo, però, il giovane sindacato invita alla cautela sulla previsione, contenuta nel CCNL, di specifiche sanzioni per “condotte e comportamenti non coerenti” sui social nei confronti degli studenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È arrivato il momento di superare il clima di sospetto inaugurato dal Decreto Brunetta e di rilanciare il patto tra dipendenti dello Stato, personale della scuola in primis, e datore di lavoro pubblico all’insegna della fiducia e del rispetto reciproco delle regole. Anche perché nella scuola i casi di gravi violazioni, quelle per intenderci che portano al licenziamento, sono talmente pochi da assumere addirittura un carattere di assoluta sporadicità. Siamo convinti che sia giunto il tempo di dire basta alla vecchia immagine del dipendente pubblico fannullone e assenteista.