Precari sfruttati, maxi risarcimento a Bologna: il Miur condannato a dare 100mila euro a tre docenti
Il Tribunale del Lavoro di Bologna ha accolto senza riserve le tesi dall’Anief, con una condanna esemplare comminata in favore di tre insegnanti ancora precari: il nodo della questione rimane il mancato riconoscimento del diritto alle progressioni stipendiali per i precari e l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre il limite dei 36 mesi di servizio. La sentenza ottenuta oggi dai legali del giovane sindacato - Fabio Ganci, Walter Miceli e Tiziana Sponga - fa registrare al Ministero dell'istruzione una disfatta totale e una condanna a notevoli spese, tra risarcimento danni e progressioni stipendiali mai corrisposte.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): I giudici hanno bocciato tutte le discriminazioni poste in essere nella contrattazione collettiva a discapito dei precari. La direttiva comunitaria 1999/70/CE, del resto, non può essere ancora ignorata, dopo quasi 20 anni dalla sua introduzione. E noi ci batteremo ai tavoli della trattativa perché finalmente il personale precario abbia il pieno riconoscimento dei diritti sonora negati: la stabilizzazione dopo 36 mesi di servizio, l'equiparazione stipendiale al personale di ruolo e i medesimi diritti anche riguardo le ferie, i permessi, la carta docente e le aspettative.
Anief ricorda che è ancora possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e per la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari. Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi Anief, clicca qui.