“Chi pagherà il danno erariale quando, a breve, il vincitore del precedente concorso a cattedra, passati tre anni, non sarà assunto? Pagherà di tasca sua? Basta giocare con il diritto al lavoro delle persone e con la vita di 50 mila maestre che grazie alla Buona Scuola, la riforma Renzi, non potranno avere più un incarico dopo 36 mesi, per non parlare delle 6 mila maestre assunte che insegnano ai nostri figli. A volte bisogna avere il buonsenso di tacere. Dal 28 aprile qualcuno sciopera anche per i pareri personali che hanno influito su alcune scelte politiche del PD di Renzi come ha rivendicato a Fahrenheit una volta. Ora è arrivato il tempo di ascoltare la piazza e agire con buon senso. La scuola italiana ha bisogno di essere giusta”.
Risponde in questo modo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, a Marco Campione (PD) che, lavorando nella segreteria tecnica del Miur, afferma di esprimere la propria posizione personale sui diplomati magistrale e laureati in SFP. Come riporta la rivista specializzata, il post di Campione “è di commento alla situazione venutasi a creare dopo la divulgazione del parere dell’Avvocatura dello Stato, che imprimerà un’accelerazione alle decisioni da assumere. La soluzione – per Marco Campione – è quella di una fase transitoria analoga a quella già prevista dal Decreto Legislativo n. 59/2017 per la secondaria, il concorso per abilitati che è in fase di svolgimento”.
Per Anief è giunta l’ora di dare ascolto e riconoscere i diritti di coloro che operano nella scuola da anni: ecco perché è accanto a loro, sposando le ragioni dello sciopero della fame con presidio permanente al Miur dal 28 aprile delle maestre e scioperando ancora il 2 e il 3 maggio, #perunascuolagiusta