Veneto

STRUTTURA TERRITORIALE NEWS

Presidente regionale

RITA FUSINATO

 

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REFERENTI

AFAM

FEDERICA FOGLIA

 

 

ATA

ROBERTO VELLA

 

3371182990 - Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle ore 17:00

 

Formazione

DAVIS ZAPPIA

 

Dall'01/07/24 al 31/08/24 Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30 al 3453302370

 

Educatori

ALBERTO RUGGIN

 

 

Verona

Presidente provinciale

RITA FUSINATO

 

0458204304

Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 09:30 alle 11:30 e dalle 16:00 alle 18:00

Venezia

Presidente provinciale

DAVIS ZAPPIA

 

3453302370

Dall'01/07/24 al 31/08/24 Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30

Vicenza

Presidente provinciale

ANGELO BURGIO

 

Coordinatore pro tempore 0458204304

consulenza telefonica al 3316679827 dal mercoledì al venerdì dalle 18.00 alle 19.00


COLLABORATORI

ANGELO BURGIO

LIBORIA BELLANTI

Padova

Presidente provinciale

ALBERTO RUGGIN

 

Coordinatore pro tempore (tel.0458204304 - 3666141757)

Ricevimento per appuntamento da richiedere scrivendo a padova@anief.net [Consulenza telefonica: dal lunedì al venerdì 16.00-18:00]


COLLABORATORI

GIAMPAOLO ROSSI

DAVIS ZAPPIA

345 3302370

Dall'01/07/24 al 31/08/24 Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30

Belluno

Presidente provinciale

LUCILLA ROVETTO

 

3357122949

[Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 17.00]

Rovigo

Presidente provinciale

RITA FUSINATO

 

Coordinatore pro tempore (tel.0458204304 - 3666141757)

[Consulenza telefonica: dal lunedì al venerdì 16.00-18:00]


COLLABORATORI

PIERANGELA VESENTINI

Treviso

Presidente provinciale

RITA FUSINATO

 

Coordinatore pro tempore (tel.0458204304 - 3666141757)

[Consulenza telefonica: dal lunedì al venerdì 16.00-18:00]


COLLABORATORI

LUIGIA RONZANI

FRANCESCA FIDONE

MICHELE D'ANDREA

DAVIS ZAPPIA

345 3302370

Dall'01/07/24 al 31/08/24 Consulenza telefonica dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 11.30

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è intervenuto nella trasmissione “Morning Coffee daily news” con altri esperti per parlare di salari dei docenti e del personale Ata. Il sindacalista autonomo ha affermato che “l’Italia è stata più volte condannata in Europa e ogni giorno il ministero viene condannato nei tribunali per risarcire i precari, bisogna stabilizzarli e tutelarli. Gli stipendi poi non sono allineati all’inflazione: la prima cosa che si dovrebbe fare è quella di garantire la parità di trattamento tra personale di ruolo e personale precario e allineare, in secondo luogo, la retribuzione all’inflazione; in questo modo ci potremmo avvicinare alle medie europee. Inoltre non siamo d’accordo con la differenziazione degli stipendi in base alle regioni, ma abbiamo chiesto nel contratto di inserire una particolare indennità di sede, Anief lo chiede da sempre”.
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Un bambino di Napoli, o che vive nel Mezzogiorno, frequenta la scuola primaria per una media annua di 200 ore in meno l’anno rispetto al suo coetaneo che cresce nel Centro Nord: ciò significa che alla fine del percorso formativo un bambino del Sud avrà perso un anno di scuola. La fotografia è stata scattato oggi, in una video illustrazione presentata a Napoli, in occasione dell’incontro “Un paese due scuole”, promosso da Svimez e L’Altra Napoli onlus. Dal rapporto emerge come i servizi socio-educativi per l’infanzia in Italia siano caratterizzati dall’estrema frammentarietà dell’offerta e da profondi divari territoriali, con il Meridione sempre in svantaggio, nella dotazione di strutture e nella spesa pubblica corrente delle Amministrazioni locali.
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Sulla mobilità del personale scolastico il tempo stringe: il ministero dell’Istruzione ha infatti deciso di spingere sull’acceleratore, preparando l’ordinanza che regola gli spostamenti di docenti e Ata senza nemmeno attendere il parere dell’Unione europea sulla proposta formulata dal Dicastero stesso nell’ambito della proposta sulla fase transitoria del nuovo reclutamento. “Non è un giudizio secondario – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché l’esito della risposta della Commissione europea, sulla richiesta di applicare i vincoli per garantire la continuità didattica previsti dal PNRR soltanto a partire dall'assunzione dei docenti con il nuovo concorso, ha un certo peso nelle politiche scolastiche nazionali. Ancora di più dopo la bocciatura dell’emendamento al Milleproroghe suggerito dall’Anief per palese contrasto rispetto a quanto stabilito nei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
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L’indice dell’attuale assegno una tantum prevista dall’ultima Legge d iBilanci oè meno della metà della indennità di vacanza contrattuale spettante, al netto degli arretrati da recuperare. Mentre nel biennio 2022-23 il costo della vita è vicino ad un incremento senza precedenti, pari quasi al 15%. Il giovane sindacato rompe gli indugi e avvia le adesioni alla campagna di recupero dell’indennità piena prevista per legge e che quindi va assegnata almeno per gli anni 2022 e 2023.
Leggi il comunicato integrale e visita la pagina del ricorso.


Anche per il Milleproroghe sta arrivando il momento della verità: è quello che si vivrà a Palazzo Madama tra martedì 7 e mercoledì 8 febbraio, quando la prima e quinta Commissione si esprimeranno sugli emendamenti al decreto segnalati nei giorni scorsi dal Governo e dai gruppi parlamentari. Alcune delle richieste di modifica ritenute già ammissibili riguardano la scuola ed in particolare la richiesta di conferma dell’organico aggiuntivo, quest’anno inspiegabilmente negato, l’approvazione di una mobilità del personale non più vincolata ad assurdi blocchi che vanificano il diritto alla famiglia, l’allargamento delle graduatorie per le immissioni in ruolo del concorso ordinario, straordinario bis e del corso-concorso per dirigenti scolastici.
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Potrebbe essere un periodo molto importante per quanto riguarda il sostegno scolastico: mentre si è in attesa della riforma annunciata dal Ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, c’è grande attesa per il ciclo di specializzazione del TFA sostegno che dovrebbe avviarsi a breve. E poi c’è il nuovo PEI, con le linee guida del Ministero della Salute che non risolvono del tutto i problemi che attanagliano le scuole e gli alunni con disabilità.

Ne parleremo in diretta sulla pagina Facebook e YouTube di Orizzonte Scuola lunedì 6 febbraio alle ore 15:00.

I tribunali in parola, consolidando il proprio orientamento, continuano a pronunciarsi a favore dei ricorrenti.

Nello specifico:

il Tribunale di Vicenza, con due sentenze, riconosce a favore dei ricorrente rispettivamente l’importo di euro 3.000 e di euro 2.000,00 e condanna l’amministrazione al pagamento delle spese legali oltre accessori.
Il Tribunale di Venezia riconosce a favore di tre ricorrenti l’importo di euro 3.000,00 cadauno e condanna l’amministrazione al pagamento delle spese legali oltre accessori.
E' un’ulteriore conferma della bontà delle tesi e dell’azione che tutta la squadra ANIEF svolge ogni giorno sul territorio.

Fanno discutere le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara sui fondi privati e sugli stipendi differenziati per gli insegnanti.

Per commentare questo e molto altro, Orizzonte Scuola organizza un approfondimento in diretta su Facebook e YouTube per mercoledì 1 febbraio alle 15:00.
Leggi l'articolo integrale.

Non assegnare al docente precario la Carta annuale del docente “opererebbe quale atto discriminatorio e, come tale, in contrasto con la normativa euro-unitaria”, come indicato nel “richiamo dell’Ordinanza resa dalla Corte di Giustizia nella causa C-451/21”: a sostenerlo è la prima sezione civile del Tribunale di Vicenza, che ha assegnato 3.500 euro ad una docente per il mancato conferimento della card annuale per le supplenze svolte tra il 2014 e il 2022. In questa sentenza il giudice ha anche detto che su tale genere di ricorso è la posizione della “Corte di Giustizia” europea, “con pronuncia (interpretativa del diritto comunitario)” è “vincolante per il giudice nazionale”. E che non scatta nemmeno la “prescrizione quinquennale non avendo la prestazione di cui si discute natura retributiva e, in ogni caso, non attenendo la stessa, il diritto qui azionato, al pagamento di una somma di denaro (art. 2948, co. 1, n. 4 c.c.) bensì solo, come si è già sopra detto, alla messa a disposizione di una simile somma secondo un meccanismo riconducibile allo schema della delegazione (ovvero dell’espromissione o dell’accollo)”.

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I prossimi giorni potrebbero essere fondamentali per comprendere il destino dei precari della scuola italiana: su impulso dei sindacati rappresentativi, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha provveduto a inviare all’Unione Europa la nuova proposta relativa al reclutamento basata sulle immissioni in ruolo dei docenti delle discipline inseriti in prima e seconda fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze, oltre che sulla stabilizzazione docenti idonei ai concorsi Infanzia e Primaria: secondola stampa specializzata, “adesso la palla passa a Bruxelles che dovrà deciderà se questa nuova ipotesi rispecchia gli obiettivi fissati dall’Europa. Appuntamento fissato per la prossima settimana quando i tecnici ministeriali saranno ricevuti dai rappresentanti della Commissione Europea”. Se la Commissione Ue dovesse ritenere percorribile la strada, le modifiche entrerebbero in un decreto legge PNRR che dovrebbe essere approvato entro il prossimo 10 febbraio.
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Il Ministero dell’istruzione e del merito, facendo seguito a quanto annunciato alle organizzazioni sindacali la scorsa settimana, ha pubblicato la circolare 4814 del 30 gennaio 2023 per la riapertura dei termini di presentazione delle domande di pensionamento del personale scolastico dal prossimo 1° settembre, a seguito delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023.
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Per oltre un milione di docenti, Ata e dirigenti scolastici, come per tutti i dipendenti pubblici, è arrivato in busta paga l’emolumento accessorio una tantum previsto dall’ultima Legge di Bilancio: la Ragioneria generale dello Stato ha comunicato che per tutto 2023, i lavoratori dello Stato riceveranno tra i 20 e i 45 euro (al lordo), tredicesima compresa, pari all’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza. “Si tratta di una sorta di anticipazione dei rinnovi contrattuali per il triennio 2021-2024 che, come è noto, sono tutti scaduti già da 11 mesi”, specifica la stampa specializzata aggiungendo che la somma è stata “stanziata per compensare il mancato pagamento della vecchia indennità di vacanza contrattuale, cioè del contributo introdotto per legge, nel 1993, nei periodo fra a scadenza con un contratto collettivo (CCNL) ed il suo rinnovo”.
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Torna ad accendersi il dibattito sugli stipendi degli insegnanti: la “miccia” sono stare le dichiarazioni del ministro Giuseppe Valditara sull’esigenza di dare maggiori compensi a "chi vive e lavora in una regione d'Italia in cui più alto è il costo della vita". Oggi la stampa specializzata ricorda che “la verità, come sappiamo, è che lo stipendio degli insegnanti è basso, rispetto alla media europea ma anche rispetto alla media del resto della PA”. Il sindacato ricorda che l’importo ridotto assegnato a fine mese ai lavoratori della scuola.
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Si comunica che per un impegno istituzionale la sede regionale rimarrà chiusa nel pomeriggio del 26 gennaio 2023.
Sarà possibile inviare la propria richiesta di consulenza all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o ai rispettivi indirizzi mail provinciali e verrà data risposta il prima possibile.

La prossima settimana potrebbe esserci un’accelerata sulla sezione normativa del rinnovo contrattuale del personale in servizio nel comparto Istruzione e Ricerca: l’Aran ha convocato confederazioni e organizzazioni sindacali, per la prosecuzione dalla trattativa riguardante il triennio 2019/2021. Si partirà alle 10.30 di martedì 24 gennaio, per poi proseguire anche nelle giornate a seguire del 25 e 26: l’intenzione è quella di studiare in presenza tutto il nuovo contratto, articolo per articolo. I nodi da sciogliere sono diversi. La parte pubblica, ad esempio, vorrebbe eliminare le posizioni economiche oggi in godimento del personale: le somme risparmiate verrebbero a confluire in quelle disponibili per le scuole per l’affidamento degli incarichi specifici. Questo comporterebbe la riduzione dei compensi degli attuali beneficiari di tali posizioni. L’Aran, inoltre, ha chiesto di creare un’unica area in cui far confluire personale con la qualifica di funzionari e personale con la qualifica di elevata qualificazione, con il rischio di creare un funzionario precarizzato e subordinato ad un incarico “triennale” e finirebbe per essere gerarchicamente sottomesso al dirigente scolastico.
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“I lavoratori della scuola fuori sede sono sempre più ridotti allo stato di povertà: serve una specifica indennità di trasferta, pranzo e pernottamento da prevedere nel CCNL con specifiche risorse aggiuntive che il Governo deve disporre”: lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a ridosso della ripresa degli incontri all’Aran con le confederazioni e organizzazioni sindacali, per la prosecuzione dalla trattativa sulla parte normativa riguardante il triennio 2019/2021.
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