Il Ministero dell’Istruzione vuole adottare “una programmazione il più possibile omogenea, almeno nella fattura”, per garantire, “la piena trasparenza e pubblicità dell’offerta didattica”. Facendo così perdere una bella fetta di autonomia decisionale delle singole scuole. Le quali non potranno indicare agli uffici ministeriali nemmeno le discipline di cui hanno bisogno, ma solo l’area disciplinare.
Marcello Pacifico (presidente Anief): i Collegi dei docenti non possono essere collocati dentro dei parametri definiti dall’alto. Perché spetta a loro, come anche stabilito dalla riforma approvata un mese fa, deliberare le mansioni e le specifiche tipologie di professionalità da annettere alla loro scuola. Come il tempo scuola, la quantità di personale Ata aggiuntiva. E, in assoluto, il fabbisogno scolastico necessario. Ma soprattutto, una circolare ministeriale non può sovvertire o scavalcare delle indicazioni legislative, chiaramente prevalenti.