Davanti alle Commissioni Cultura e Istruzione riunite di Camera e Senato, il Ministro dell’Istruzione ha tentato di chiarire i dubbi d’interpretazione derivanti dal comma 131 della Legge 107/2015 che introduce il tetto dei tre anni di limite massimo di contratti a tempo determinato, spiegando che il computo utile alla formazione del periodo prende il via da quest’anno scolastico. Per il giovane sindacato non è importante sapere quando si bloccheranno i supplenti ma, piuttosto, l’intenzione da parte del Ministero di applicare una norma sbagliata, antidemocratica e incostituzionale che ha, di fatto, sovvertito la direttiva Ue 70/1999 CE e la sentenza delle Corte di Giustizia Europea del 2014. In Italia, quindi, i 36 mesi sono stati astutamente trasformati in un vincolo, anziché in un traguardo da raggiungere a cui dovrebbe fare automaticamente seguito, senza se e senza ma, l’immissione in ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): se questo traguardo viene negato, come è accaduto nei giorni scorsi con il rifiuto di alcuni dirigenti scolastici romagnoli di stipulare contratti annuali, ci troviamo davanti ad un abuso. Il docente a cui è stata negata la supplenza farebbe bene a rivolgersi a una sede territoriale Anief, attraverso cui avviare ricorso al giudice. Il diniego a sottoscrivere il contratto non ha, infatti, alcun fondamento giuridico: il nostro sindacato ne è così convinto al punto che, non appena assisteremo al rifiuto della stipula delle supplenze, saremo pronti di nuovo a sollevare il caso alla Corte di Lussemburgo.
IL NUOVO RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
30 SETTEMBRE 2016
ORE 15.30-17.00
Liceo Classico Umberto I
Via Filippo Parlatore, 26-28, 90145 Palermo
Eurosofia, in collaborazione con ASASI ed Anief organizza un seminario di approfondimento sulle tematiche della legge 107/2015 e sul nuovo ruolo del Dirigente Scolastico.
Il Seminario “IL NUOVO RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO”.
Durante il seminario saranno approfonditi anche gli argomenti relativi alle procedure concorsuali per il reclutamento dei Dirigenti Scolastici e le modalità di svolgimento del concorso.
Responsabile del seminario è il Prof. Roberto Tripodi. Inoltre interverranno la Dirigente scolastica Aurora Fumo, la Dirigente scolastica Giuseppina Buccola ed il Dirigente scolastico Vito Lo Scrudato.
La partecipazione al seminario è gratuita.
IL NUOVO RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
30 SETTEMBRE 2016
ORE 15.30-17.00
Liceo Classico Umberto I
Via Filippo Parlatore, 26-28, 90145 Palermo
Eurosofia, in collaborazione con ASASI ed Anief organizza un seminario di approfondimento sulle tematiche della legge 107/2015 e sul nuovo ruolo del Dirigente Scolastico.
Il Seminario “IL NUOVO RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO”.
Durante il seminario saranno approfonditi anche gli argomenti relativi alle procedure concorsuali per il reclutamento dei Dirigenti Scolastici e le modalità di svolgimento del concorso.
Responsabile del seminario è il Prof. Roberto Tripodi. Inoltre interverranno la Dirigente scolastica Aurora Fumo, la Dirigente scolastica Giuseppina Buccola ed il Dirigente scolastico Vito Lo Scrudato.
La partecipazione al seminario è gratuita.
Per iscriversi è necessario compilare la scheda di adesione entro il 28 settembre 2016 ed inviarla tramite e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il seminario è organizzato da soggetto qualificato dal MIUR per la formazione del personale della scuola ai sensi della direttiva n. 90/2003.
La partecipazione è autorizzata ai sensi degli artt. 64 e 67 del CCNL 2006/2009 del Comparto Scuola con esonero dal servizio e sostituzione ai sensi della normativa.
Per informazioni Tel. 091 7098311 fax 091 9823150 - E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Web: www.eurosofia
Pacifico, siamo dinanzi a evidenti ingiustizie che Miur non sana.
"Non trova soluzione la vicenda dei docenti, in larga parte del Sud Italia, danneggiati dall'amministrazione che ha collocato questi ultimi, quasi sempre per mero errore di calcolo del punteggio o materiale, a centinaia e centinaia di chilometri da casa". Lo afferma l'associazione sindacale Anief. "Preso atto dell'errore, il Ministero ha tuttavia inspiegabilmente deciso che non fosse più possibile decretare il corretto trasferimento dei docenti destinandoli, comunque, su delle cattedre venutesi a determinare con l'organico di fatto. Si tratta, quindi, di collocazioni annuali e non definitive con la titolarità sino al 2018 rimanente sempre sull'ambito territoriale sbagliato; a tutto ciò si aggiunge che, non di rado, i nuovi ambiti assegnati non corrispondono a quelli corretti e negati per errore", prosegue al nota. Anief ha preso in carico il caso di una donna di Palermo che, "ovviamente, rientra nelle tutele e precedenze previste dal comma 3 dell'articolo 3 della Legge 104/9: quest'ultima, assunta con la Buona Scuola, ha presentato domanda di trasferimento accludendo tutta la documentazione medica e le certificazioni che ne attestano l'avvalersi della legge 104 - spiega il legale Chiara Sciacca - ma non si comprende per quale motivo il sistema telematico del Miur l'abbia collocata in un ambito territoriale di Bologna. La situazione è diventata paradossale, però, nel momento in cui la docente ha presentato il tentativo di conciliazione: non solo non le è stata riconosciuta l'invalidità ma, per di più, il trasferimento non è avvenuto a Palermo ma nella capitale". Secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal) "siamo dinanzi a delle evidenti ingiustizie attuate nei confronti di insegnanti che, nella maggior parte dei casi, potevano rimanere tranquillamente nelle proprie province se solo il Miur ci avesse dato retta attuando un semplice monitoraggio nazionale. Appurata l'intenzione del Miur di non voler risolvere la situazione in modo radicale ma solo di creare buco in quello già esistente, siamo convinti che la strada da intraprendere non può che essere quella del tribunale: questi giudici, tra l'altro, hanno mostrato sensibilità verso lo spostamento coatto da una regione all'altra, attuato senza tenere conto delle esigenze personali e familiari dei docenti, decidendo per il ritorno d'ufficio sulla provincia di appartenenza. In presenza di errori e danneggiamenti palesi possiamo ritenerci, quindi, ottimisti sul buon esito della vertenza". (ANSA).
Non trova soluzione la vicenda dei docenti, in larga parte del Sud Italia, danneggiati dall’amministrazione che ha collocato questi ultimi, quasi sempre per mero errore di calcolo del punteggio o materiale, a centinaia e centinaia di chilometri da casa: preso atto dell’errore, il Ministero ha tuttavia inspiegabilmente deciso che non fosse più possibile decretare il corretto trasferimento dei docenti destinandoli, comunque, su delle cattedre venutesi a determinare con l’organico di fatto. Si tratta, quindi, di collocazioni annuali e non definitive con la titolarità sino al 2018 rimanente sempre sull’ambito territoriale sbagliato; a tutto ciò si aggiunge che, non di rado, i nuovi ambiti assegnati non corrispondono a quelli corretti e negati per errore.
Anief ha preso in carico il caso della donna di Palermo che, ovviamente, rientra nelle tutele e precedenze previste dal comma 3 dell’articolo 3 della Legge 104/9: quest’ultima, assunta con la Buona Scuola, ha presentato domanda di trasferimento accludendo tutta la documentazione medica e le certificazioni che ne attestano l’avvalersi della legge 104 – spiega il legale Chiara Sciacca – ma non si comprende per quale motivo il sistema telematico del Miur l’abbia collocata in un ambito territoriale di Bologna. La situazione è diventata paradossale, però, nel momento in cui la docente ha presentato il tentativo di conciliazione: non solo non le è stata riconosciuta l’invalidità ma, per di più, il trasferimento non è avvenuto a Palermo ma nella capitale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo dinanzi a delle evidenti ingiustizie attuate nei confronti di insegnanti che, nella maggior parte dei casi, potevano rimanere tranquillamente nelle proprie province se solo il Miur ci avesse dato retta attuando un semplice monitoraggio nazionale. Appurata l’intenzione del Miur di non voler risolvere la situazione in modo radicale ma solo di creare buco in quello già esistente, siamo convinti che la strada da intraprendere non può che essere quella del tribunale: questi giudici, tra l’altro, hanno mostrato sensibilità verso lo spostamento coatto da una regione all’altra, attuato senza tenere conto delle esigenze personali e familiari dei docenti, decidendo per il ritorno d’ufficio sulla provincia di appartenenza. In presenza di errori e danneggiamenti palesi possiamo ritenerci, quindi, ottimisti sul buon esito della vertenza.
Ha nove anni ed è affetta da ritardi psicomotori conseguenti ad un’ischemia avuta durante un intervento per una cardiopatia congenita. Il Tar le ha assegnato 22 ore di sostegno, la scuola gliene vuole dare solo 16, e finora non ne ha nessuna.
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