"Il servizio svolto da supplenti è come quello dei colleghi di ruolo, lo ha stabilito una sentenza a Trento. Ora lo Stato ripari il danno con tanto di arretrati". Lo afferma Associazione nazionale insegnanti e formatori (Anief)
"Il servizio svolto da supplenti è come quello dei colleghi di ruolo, lo ha stabilito una sentenza a Trento. Ora lo Stato ripari il danno con tanto di arretrati". Lo afferma Associazione nazionale insegnanti e formatori (Anief)
Grazie al provvedimento cautelare emanato d'urgenza dal TAR Lazio nelle scorse settimane, il Ministero dell'istruzione cede le armi e riapre le funzioni POLIS Istanze OnLine per consentire ai ricorrenti Anief, esclusi per la mancata valutazione del servizio svolto a tempo determinato, la presentazione on-line delle domande di partecipazione alla selezione del personale docente e ATA da destinare all'estero bandita con Decreto n. 2021/2019.
Lo ha stabilito il tribunale del lavoro, assegnando alla docente Motter 10 mila euro di arretrati e mettendo la parola fine ad una causa che dà piena ragione alla tesi sempre condotta da Anief. Dalla sentenza si evince che non hanno fondamento le ragioni invocate dall’amministrazione e giustificate soltanto in linea di principio dalla Corte di Giustizia Europea sullo stesso ricorso esaminato a Lussemburgo: lo svolgimento delle prestazioni a tempo determinato di un precario giunto al ruolo anche attraverso una procedura alternativa al concorso, si legge nella sentenza n. 101/2019, “non comporta di per sé sola che tali prestazioni avessero una qualità inferiore rispetto a quelle dei docenti a tempo indeterminato assunti mediante concorso”. Marcello Pacifico (Anief): Siamo convinti che a questo punto seguiranno tante altre sentenze favorevoli. È ancora possibile aderire allo specifico ricorso promosso da Anief per far ottenere al personale già immesso in ruolo l'immediata e integrale ricostruzione di carriera.
Negando quanto sottoscritto meno di due mesi fa a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, l’amministrazione scolastica continua a negare l’introduzione dei profili AS e C, ovvero il coordinatore dei collaboratori scolastici e il coordinatore degli assistenti tecnici e amministrativi, previsti peraltro dal contratto collettivo nazionale da ben 25 anni. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ciò significa avere preso in giro due volte i tanti collaboratori scolastici, amministrativi e tecnici che speravano nella ratifica del ruolo superiore, che tra l’altro in molti casi già ricoprono andando a svolgere, in cambio di compensi minimi e variabili ogni anni, delle mansioni organizzative e di pianificazione della categoria. Chi vuole aderire ai ricorsi Anief sugli organici ATA per l'attivazione in Organico dei profili AS “addetti ai servizi” e C entro il prossimo 30 giugno può cliccare qui.
Come riporta Tutto Scuola, l’anno prossimo, tra le 8.094 istituzioni scolastiche previste in organico, ce ne saranno ancora quasi 500 da affidare in reggenza. Il sindacato Udir si è spesso occupato della faccenda, affermando come si tratti di un fenomeno largamente diffuso che peggiora le condizioni lavorative in cui i DS devono operare. Marcello Pacifico (Udir): Vogliamo tutti i posti in organico: basta con le reggente, ci sono i vincitori del nuovo concorso per legge. Invitiamo i DS neoimmessi a prendere parte alla prima Scuola Estiva “Governare la scuola: il mio primo mese da dirigente” da noi promossa, in collaborazione con Eurosofia”.
Concorso Dsga: le Commissioni hanno pubblicato gli elenchi degli ammessi alle prove scritte, consulta il seguente link e scopri se c'è il tuo nome tra coloro che hanno superato il primo durissimo step. Sei uno dei vincitori? Il 2 luglio 2019, dalle ore 15 alle 17, non perderti il webinar gratuito: "Diventare DSGA: prova scritta e orale. Cosa c'è da sapere"
Il maestro di Solofra è stato scarcerato; uno dei suoi avvocati ha affermato come mettendo insieme parole dette in momenti diversi il significato delle stesse cambia notevolmente e purtroppo è quello che è successo. Udir ritiene che la magistratura, nelle esecuzioni delle indagini, dovrebbe tenere maggiormente conto dell'opinione del DS; si ricorda inoltre che il fenomeno del burnout, di recente entrato a far parte dell’elenco dei disturbi medici, non è da sottovalutare. Il sindacato ha chiesto un commento al dottor Vittorio Lodolo D’Oria, massimo esperto in materia
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