Lo chiede a gran voce il sindacato Udir che sosterrà in tutte le sedi l’avvicinamento a casa prima ancora dell’assegnazione delle reggenze, a partire dei capi d’istituto campani immessi in ruolo a seguito della procedura concorsuale pubblicata con D.D.G. del 13 luglio 2011. È bene, perché ciò avvenga, che con il nuovo contratto si rispetti la quota riservata del 30%, la quale invece negli ultimi due anni è stata tenuta al di sotto di questa percentuale per favorire lo scorrimento della graduatoria relativa al vecchio concorso. In subordine, per i capi d’istituto campani che non dovessero rientrare in tale “movimento”, sarebbe anche utile ottenere un trasferimento nelle regioni limitrofe: l’eventualità consentirebbe loro di avvicinarsi comunque alle famiglie, dopo che per un triennio sono state affrontate ingenti spese per i viaggi e gli alloggi posti in località dove il costo della vita risulta decisamente alto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Questi dirigenti campani hanno ragioni da vendere, perché non è possibile che vi siano dei posti vacanti e vengano assegnati in reggenza oppure conferiti ai neo-assunti: va quindi assicurata l’intera percentuale di posti prevista per legge, garantendo tale diritto nero su bianco all’interno del contratto nazionale della prossima mobilità. La priorità per noi è che il rientro dei vincitori dell’ultimo concorso nelle regioni di loro richiesta, laddove vi siano posti vacanti e disponibili, si realizzi prima dell’assegnazione delle reggenze. Lo chiederemo in tutte le sedi possibili.
Un’occasione in più per conoscere il fondo di categoria Espero e far presente che la trattenuta versata all’interno di tale fondo è illegittima. Ecco come avviare il ricorso.
Considerato il periodo di incertezza lavorativa e che sempre più lavoratori si vedranno corrispondere un trattamento di quiescenza calcolato secondo i parametri del sistema contributivo, il numero dei lavoratori che opta per un fondo pensione è in netta crescita. Visionata tale doverosa premessa, è necessario far chiarezza su cos’è e come funziona il fondo pensione.
Secondo “La Repubblica”, le liste della selezione “scadranno il prossimo anno scolastico ma, nonostante il boom di pensionamenti, per quella data sarà quasi impossibile assegnare una cattedra a tutti i vincitori del concorso”. Purtroppo, la situazione paradossale che si sta verificando nel capoluogo siciliano abbraccia anche altre province, soprattutto del Sud Italia dove nel primo anno di vigenza delle graduatorie di merito ci si colloca tra il 9% e il 17% di immissioni in ruolo. Diventano, così, migliaia i candidati docenti, vincitori dell’ultimo concorso a cattedra, a rischiare fortemente di rimanere al palo, senza possibilità di essere assunti a tempo indeterminato, pur avendo regolarmente partecipato e superato le prove, preselettive e selettive, scritte e orali, della faticosa procedura. Le candidature vincenti mai tradotte in assunzioni si sommano a quanto accaduto a molti diversi altri docenti partecipanti al concorso di quattro anni prima, nel 2012, anche loro reputati dalle commissioni idonei allo svolgimento della professione, salvo poi essere collocati in un enorme “congelatore” in attesa di una immissione in ruolo sempre più improbabile dal compiersi.
Ancora una volta, dopo avere esaminato la situazione, il sindacato Anief ritiene opportuno scendere in campo: anche a seguito delle diverse denunce ricevute, ha deciso di avviare degli specifici ricorsi al giudice del lavoro, al fine di ottenere l'immissione in ruolo dei vincitori del concorso docenti 2016 e 2012 non ancora assunti o assunti in regione diversa da quella per cui avevano partecipato. Solo per i vincitori o idonei del concorso bandito due anni fa, nel 2012, Anief ha predispostouna diffida, inviata alla Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e all’Ufficio Scolastico Regionale di competenza, con la quale si comunica all’amministrazione che “in caso di mancato accoglimento della presente entro i termini di legge, il/la sottoscritto/a adirà senza ulteriore preavviso le opportune sedi a tutela dei propri diritti”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo deciso di muoverci ufficialmente, dopo avere esaminato il caso sul piano meramente giuridico, e a seguito delle svariate testimonianze-denunce ricevute negli ultimi giorni: il nostro sindacato ha avviato degli appositi ricorsi al giudice del lavoro, in modo da ottenere sia l’assunzione a tempo indeterminato degli ultimi vincitori del ‘concorsone’, sia l’immissione in ruolo dei vincitori 2012, a seguito della scadenza del piano triennale di assunzione prevista dall’estensore di un bando che non aveva fatto i calcoli con l’organizzazione di un concorso che ha lasciato molto a desiderare già prima che la procedura partisse ufficialmente. Studiando le carte e i regolamenti abbiamo inoltre considerato il caso di patrocinare i ricorsi anche per gli assunti a tempo indeterminato che hanno optato per una regione differente rispetto a quelle nella quale avevano presentato domanda e svolto il concorso, nonché per i vincitori del concorso 2016, anche alla luce della nuova fase transitoria, che sarebbe dovuta arrivare soltanto dopo l'assunzione di chi aveva vinto precedentemente un concorso pubblico.
Registrato un nuovo successo per l'iniziativa 'Sostegno, non un'ora di meno!' promossa dall'Anief per la tutela dei diritti degli alunni con disabilità con ben 12 sentenze emanate dal Tribunale Amministrativo per il Lazio che condannano il Miur e impongono l'attribuzione del corretto numero di ore di sostegno necessario all'effettiva fruizione del diritto allo studio da parte del minore “con l’ordine alla scuola di emettere nuovamente gli atti e i provvedimenti volti a garantire la legittima e dovuta copertura dell’insegnante di sostegno all’alunno disabile” secondo il rapporto 1/1. Sempre possibile contattare il nostro sindacato per avere consulenza e informazioni sulle ore di sostegno negato scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L'Anief, da sempre impegnata ad affiancare le famiglie degli alunni con disabilità cui il Miur nega il corretto apporto di ore di sostegno, ha ottenuto nuovamente ragione in tribunale con ben 12 sentenze emanate dal TAR del Lazio che condannano il Miur e l'Amministrazione scolastica imponendo loro la corretta attribuzione del monte ore di sostegno necessario all'effettiva fruizione del diritto allo studio da parte dell'alunno disabile. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L'Anief ha fatto di questa battaglia di civiltà un vero e proprio punto fermo della propria politica sindacale e da anni i nostri legali si impegnano per ripristinare la legalità nelle scuole a beneficio dei nostri alunni più deboli. L'Amministrazione, infatti, è tenuta per legge a erogare il servizio didattico predisponendo le misure di sostegno necessarie per realizzare effettivamente il ‘progetto di vita’ del singolo alunno all’interno dell’ambiente scolastico e non ha alcuna discrezionalità decisionale in materia. Con la rappresentatività ci impegneremo perché il diritto all'istruzione e all'integrazione degli alunni disabili non venga più calpestato né dal Miur, né dalle singole amministrazioni scolastiche”.
ROMA, 20 MAR - La riapertura urgente delle GaE a tutti i docenti abilitati all'insegnamento, come già avvenuto nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14); la stabilizzazione di tutto il personale e il risarcimento per l'abuso dei contratti a termine; l'adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga per sbloccare assunzioni e trasferimenti: questi secondo l'Anief alcuni dei punti che compongono la piattaforma della protesta che si terrà a Roma venerdì prossimo davanti al Ministero dell'Istruzione. Le altre richieste avanzate dall'organizzazione sindacale della scuola sono: l'allineamento degli stipendi all'inflazione, con il recupero dell'indicizzazione dell'indennità di vacanza contrattuale; la parità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e personale assunto a tempo indeterminato, come indicato dalle pronunce della Suprema Corte di Cassazione; il riconoscimento del ruolo svolto dai facenti funzione Dsga e dei vicari dei dirigenti scolastici dei nuovi profili del personale Ata e collaboratori scolastici, nonché dei servizi prestati in altro ruolo; una finestra a 61 anni per i pensionamenti di tutto il personale scolastico, allineando l'Italia al trattamento adottato in diversi Paesi Ue. "Lanciamo un appello alle 50 mila maestre con diploma magistrale inserite nelle Graduatorie ad esaurimento, parte delle quali già immesse in ruolo con riserva, agli abiliti TFA, PAS, agli Insegnanti Tecnico Pratici e abilitati all'estero, perché aderiscano alla nostra protesta: sono tutti docenti - afferma il presidente di Anief Marcello Pacifico - coinvolti nello sbarramento delle GaE, perché la partecipazione alla nuova fase transitoria del reclutamento, prevista dalla riforma contenuta nella Legge 107 del 2015 non risolve il problema del precariato". (ANSA).
Il sindacato avvia i ricorsi gratuiti al TAR del Lazio avverso la Circolare Miur 4537 del 16 marzo scorso, che esclude in modo illegittimo dal ruolo di presidenti delle Commissioni degli Esami di Stato tutti i dirigenti degli istituti comprensivi e dei Centri Provinciali per l'Istruzione degli adulti. È necessario presentare la domanda di partecipazione e adesione al ricorso entro il 4 aprile.
Marcello Pacifico (Udir): Siamo dell’avviso che occorre salvaguardare il diritto di tutti i dirigenti scolastici ad accedere alla carica di presidente degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo d’istruzione, perché si tratta di dirigenti provenienti dal ruolo di docenti, regolarmente abilitati all’insegnamento alle scuole superiori, tutti laureati in possesso degli stessi titoli e che gestiscono un alto numero di plessi e situazioni organizzative complesse, alla pari dei colleghi della scuola secondaria. Secondo noi è una esclusione incomprensibile, che a breve dovrà essere spiegata ai giudici del Tar del Lazio.
Il raduno dei partecipanti, provenienti da tutta Italia, è previsto a partire dalle ore 9.00 in piazzale Ostiense, da dove il corteo si muoverà - al raggiungimento di almeno 2 mila partecipanti – per arrivare al Ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere. Nella stessa giornata, sono previsti incontri con i nuovi parlamentari eletti e i vari responsabili Scuola di partito.
La piattaforma della protesta: riapertura urgente delle GaE a tutti i docenti abilitati all’insegnamento, come già avvenuto nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14), attraverso l’accoglimento della soluzione legislativa proposta dall’Anief; la stabilizzazione di tutto il personale e il risarcimento per l’abuso dei contratti a termine; l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga per sbloccare assunzioni e trasferimenti; l’allineamento degli stipendi all’inflazione, con il recupero dell’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale; la parità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e personale assunto a tempo indeterminato, come indicato dalle pronunce della Suprema Corte di Cassazione; il riconoscimento del ruolo svolto dai facenti funzione Dsga e dei vicari dei dirigenti scolastici, dei nuovi profili del personale Ata e collaboratori scolastici, nonché dei servizi prestati in altro ruolo; una finestra a 61 anni per i pensionamenti di tutto il personale scolastico, allineando l’Italia al trattamento adottato in diversi Paesi Ue.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La partecipazione alla manifestazione e il rispetto del percorso indicato saranno fondamentali per poter convincere il nuovo Parlamento, nella giornata di avvio della diciottesima legislatura, a riaprire le GaE a tutto il personale docente abilitato per la terza volta, come già avvenuto nelle sedicesima legislatura, grazie sempre alle mobilitazioni e agli emendamenti presentati da Anief. Per questo, lanciamo un appello alle 50 mila maestre con diploma magistrale inserite nelle Graduatorie ad esaurimento, parte delle quali già immesse in ruolo con riserva, agli abiliti TFA, PAS, agli Insegnanti Tecnico Pratici e abilitati all’estero, perché aderiscano alla nostra protesta: sono tutti docenti coinvolti nello sbarramento delle GaE, perché la partecipazione alla nuova fase transitoria del reclutamento, prevista dalla riforma contenuta nella Legge 107 del 2015 non risolve il problema del precariato. Basta con gli indugi: bisogna ripartire dal passaggio di tutti i posti oggi in organico di fatto in quello di diritto, oltre che dallo scorrimento del doppio canale delle Graduatorie di merito e a Esaurimento, da cui non può essere più escluso il personale abilitato.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.