Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna dà piena ragione all'Avvocato Anief Tiziana Sponga e annulla il Decreto emanato dall'ATP di Ravenna nella parte in cui non prevede nelle dotazioni organiche 2017/2018 l'istituzione delle 6 ore di strumento musicale in tre scuole della provincia, nonostante le richieste pervenute da parte delle famiglie.
Accoglimento totale e annullamento del decreto dell'ATP di Ravenna in cui trasmette la dotazione organica prevista per l'anno scolastico in corso, ma non prevede l'attivazione dei corsi di strumento musicale in ben tre scuole medie della provincia. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il ricorso ha accolto le nostre richieste e rilevato l'illegittimità di un provvedimento che, per meri motivi di risparmio, negava l'attivazione dei corsi di strumento musicale in tre istituti comprensivi della provincia di Ravenna, nonostante le richieste da parte delle famiglie degli alunni interessati. Vi è un indirizzo giurisprudenziale consolidato nel senso di ritenere obbligatoria l’istituzione di cattedre di strumento musicale ogni qual volta vi sia il numero minimo di richiedenti; si tratta, infatti, di un corso obbligatorio a partire dall’anno scolastico 1999/2000 che ha visto la creazione di una specifica classe di concorso”.
La questione è nota da tempo e denunciata da Anief che dal 2012 ha messo a disposizione i modelli di diffida per il personale della scuola assunto dopo l’anno 2000, al fine di interrompere la prescrizione quinquennale: al termine della carriera, lo Stato trattiene 21 mila euro a titolo di rivalsa che nel settore privato non sono trattenute. Sotto accusa è l'art. 1, comma 3 del DPCM del 20 dicembre 1999, come previsto dall'art. 26, comma 19 della legge 448/1998, per violazione degli artt. 3 e 36 della Costituzione. Scarica il modello di diffida.
Molti docenti con contratto a termine non hanno ancora visto liquidarsi alcun emolumento relativo allo svolgimento della propria attività professionale. Sono migliaia le chiamate pervenute presso la segreteria nazionale del giovane sindacato in ordine al mancato pagamento degli stipendi dei docenti con contratto a supplenza breve; lo stipendio di un docente supplente arriva generalmente un mese dopo, intorno ai giorni 26/29 del mese. Addirittura molti docenti lamentano il fatto di non vedere neanche il cedolino con la data di esigibilità, cioè quella in cui sarà accreditato lo stipendio all’interno del sistema Noipa.
È attesissima la decisione che l’organo di rilievo costituzionale della Repubblica è chiamato ad emanare: dopo l'udienza tenutasi lo scorso 15 novembre, si attende l'esito della discussione avvenuta in Adunanza Plenaria che dovrà decidere se altre migliaia di docenti in possesso di diploma magistrale abilitante abbiano o meno il diritto di permanere in via definitiva nelle graduatorie. In assenza di conflitto di giudicato, rispetto a diverse sentenze che hanno immesso in ruolo migliaia di docenti, porterebbe gli altri ricorrenti a ricorrere alla Cedu e far emergere le presunte influenze della politica inefficiente nella gestione delle graduatorie. Per non parlare delle migliaia di richieste di risarcimento di chi è in possesso di un titolo abilitante e già assunto con riserva, prossimo al licenziamento. In tutti questi casi, verrebbe meno il principio della certezza del diritto. Ecco perché nelle mani del Consiglio di Stato passa il futuro dell’istruzione pubblica e di tanti lavoratori abilitati, che rivendicano il diritto alla stabilizzazione attraverso l'inserimento nelle graduatorie a esaurimento.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Cancellando i docenti in possesso di diploma magistrale dalle GaE non si elimina il precariato, ma non si fa altro che renderlo ‘congenito’, cancellando il loro giusto diritto all'immissione in ruolo. E sarà, comunque, questa categoria di docenti abilitati a occupare i tanti posti vacanti nelle nostre scuole dell'infanzia e primaria perché sarebbero sempre i diplomati magistrale, stavolta chiamati dalla seconda fascia delle Graduatorie d'Istituto, quelli selezionati “per merito”, cioè per punteggio e professionalità acquisiti in tanti anni di lavoro, a garantire, come sempre hanno fatto, il corretto svolgimento della didattica, solo con la condanna decretata dai giudici di ritornare precari ‘a tempo indeterminato’. La questione è ben più complessa di come la si vuole rappresentare: l'Adunanza Plenaria non deve decidere se i ricorrenti siano o meno competenti, come vorrebbe far credere qualcuno, ma in realtà confermare se un docente con anni di precariato alle spalle e abilitato, abbia diritto di entrare nelle Graduatorie che il Miur gli ha sempre precluso anche quando non erano “ad esaurimento”, non riconoscendogli mai il possesso di quell'abilitazione che solo nel 2013 un'altra azione legale, dopo anni di caparbia ostinazione del Miur a negare quanto la normativa riportava, ha confermato come tale e imposto di considerare.
Facendo seguito alla pubblicazione della Delibera della Provincia Autonoma di Trento del 16 novembre 2017 che detta le linee per il prossimo concorso per Dirigenti Scolastici da attuarsi nella provincia, Anief ha già predisposto uno specifico ricorso per far partecipare i supplenti abilitati, laureati o i neo-immessi in ruolo dal 1° settembre 2017 con sette anni di servizio. È ritenuto valido dallo studio legale anche il servizio prestato come dottore di ricerca ai fini del raggiungimento dei 7 anni di servizio.
Scegli il Corso di Eurosofia “BES/DSA per una scuola di qualità per tutti.
Scegli un corso che ti consenta di acquisire nuove abilità e nuove capacità di problem-solving per rendere la tua classe un ambiente accogliente per tutti, non ostile, dove siano tutti a loro agio ed imparare possa essere un momento d’aggregazione piacevole ed efficace che non sia percepito da nessuno come difficoltoso.
Il numero di studenti con diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento e in generale con bisogni educativi speciali (B.E.S.) è significativamente aumentato negli ultimi anni. Tali disturbi dell’apprendimento compromettono in modo significativo il rendimento scolastico, se non si attivano strategie metodologiche e didattiche più efficaci a ridurre il disagio e le conseguenze psicologiche negative negli studenti portatori di questi bisogni speciali. Grazie alla normativa che si sta sforzando sempre più di trovare soluzioni per queste tipologie di alunni, le singole scuole hanno posto in essere al proprio interno una serie di azioni mirate a progettare protocolli per l’accoglienza e per la realizzazione dell’inclusione. Il corso si propone di fornire conoscenze/competenze sulla normativa di riferimento, le metodologie di intervento, le misure compensative e dispensative, strategie per favorire il riconoscimento e la valorizzazione delle abilità e competenze di questi alunni.
Il corso si propone di:
• Sviluppare la capacità di strutturare una risposta efficace alle esigenze formative degli studenti con BES/DSA in termini metodologici e didattici
• PrendereincaricoleproblematichedeiBES/DSAnell’otticadell’inclusività
• Sensibilizzare formatori ed educatori nell’applicazione degli strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con BES/DSA
Durante il confronto oltre ad una ricognizione delle risorse, si è parlato delle tematiche che le attività formative dovranno affrontare, nel corso della seconda annualità del Piano di Formazione.
L’Amministrazione, al riguardo, ha sottolineato che si dovranno programmare attività formative relative ai seguenti temi:
Scegli il corso di aggiornamento professionale di Eurosofia “Bullismo e Cyberbullismo: pericoli in rete e social network” riconosciuto dal Miur e partecipa alla “I Giornata Nazionale sulle Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo”.
Eurosofia si prodiga, da anni, per sensibilizzare e formare, i docenti ed il personale scolastico, per contrastare e prevenire gli episodi di cyberbullismo e bullismo all’interno delle scuole.
Un docente che crea un rapporto di fiducia con i suoi allievi, è in grado di intercettare e prevenire tali fenomeni, coinvolgendo nei casi in cui fosse necessario anche le famiglie o con l’ausilio di figure specializzate. Spesso intervenire tempestivamente, può davvero fare la differenza e può salvare un alunno da traumi che possono lasciare il segno o in casi estremi anche dal suicidio.
Chi si occupa di educazione e di società, non può non aver ormai compreso come il terzo “comunicatore” sia la rete e tutti gli strumenti che la tengono in vita. “Navigare” in Internet può essere pericoloso per chi non è abituato, per chi lo vuole scoprire e per chi, come i bambini ed i ragazzi, si avvicinano per le prime volte al computer ed al web. La Rete sembra aver avviato una sorta di "democratizzazione" sia del crimine sia delle motivazioni per cui viene commesso. E, spesso, come nel caso di situazioni gravi in cui sono coinvolti minori, essa da una parte favorisce, dall’altra nasconde, annullando la percezione della realtà nella creazione di un mondo virtuale dove tutto è possibile, fino alla dipendenza, fino alla tragedia. Il corso intende favorire la messa in pratica di attività di supporto e sostegno nella gestione in ambito affettivo, scolastico e familiare delle forme di “abuso” di Internet Il corso si propone di:
• Sensibilizzare formatori ed educatori relativamente al fenomeno del bullismo e Cyberbullismo: variabili personali e contestuali
• Fornire spunti di riflessione per la progettazione e realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo
• Sviluppare la capacità di riconoscere gli indicatori che segnalano che gli studenti sono “caduti nella trappola della rete”
Approfondisci l’argomento ed amplia le tue competenze con il Corso di Eurosofia.
Diventa il referente della tua scuola per contrastare tali fenomeni.
Roma - "Il piano di assunzioni 'straordinario' della Legge 107/2015 ha lasciato la situazione delle cattedre annuali sostanzialmente uguale, perché quest'anno i contratti sottoscritti fino al 30 giugno o al 31 agosto si aggirano sulle 90mila unità; abbiamo ora anche la certezza che molte di quelle cattedre andranno a neo-laureati o precari privi di abilitazioni. Tantissime, sul sostegno, a supplenti non specializzati. Quasi tutte, attraverso la cosiddetta 'messa a disposizione'". Lo afferma l'Anief spiegando che "è quello che sta accadendo in moltissime province del Centro-Nord, a due mesi dall'inizio delle lezioni: all'appello mancano soprattutto docenti di sostegno, matematica per le medie, lingue, ad iniziare da Inglese. Eppure, in giro per la Penisola ci sono ancora tanti docenti precari abilitati a cui si sarebbero potute affidare molte di quelle cattedre. Solo che non si è voluto. E il futuro non preserva nulla di buono".
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.