Dopo il sì del TAR Lazio al bonus formazione, Anief avvia il contenzioso al Giudice del lavoro per tutelare il personale educativo che non ha ancora presentato ricorso. Adesioni on line sul Portale Anief.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la formazione è un diritto-dovere di tutto il personale della scuola, non solo dei docenti di ruolo. Il bonus di 500 euro deve essere riconosciuto a tutti, ad iniziare dal personale educativo.
A pochi mesi dal sicuro ‘rompete le righe’ della Legislatura, gli esponenti dell’esecutivo Gentiloni continuano a dire la loro su un progetto impraticabile per il poco tempo a disposizione. Stamane, la Ministra dell’Istruzione è tornata a parlare di revisione dei cicli, definendolo un processo inevitabile: subito dopo ha però smentito, assieme alla carta stampata, anche la sua sottosegretaria all’Istruzione Angela d’Onghia, la quale si era espressa favorevolmente sull’idea di cancellare un anno di scuola media.
Anief ritiene che il bene più importante del Paese, i giovani, vada salvaguardato, prescindendo dal Governo in carica. Invece, si continua a navigare a vista, prendendo l’Europa, a pretesto, come riferimento solo per quel che fa comodo. Il giovane sindacato torna quindi a chiedere di portare l’obbligo a 18 anni, anziché gli attuali 16, riprendendo il progetto avviato quasi vent’anni fa dall’allora Ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, però anche anticipando di 12 mesi l’inizio della scuola primaria. A dare credito a tale possibilità ci sono anche i pediatri. È di queste ore l’intervista al pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera Università Ludes di Malta: ‘i nati dal primo maggio al 15 settembre, che compiranno dunque 5 anni prima dell'inizio dell'anno scolastico, potrebbero tranquillamente fare il loro ingresso in prima elementare’.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Ignorare certe autorevoli indicazioni significa volere non ammettere l’evidenza. Oppure lavorare per un solo scopo: cancellare altre 35mila cattedre. Assieme all’anticipo dell’obbligo scolastico, è ovvio che servirebbero anche altri provvedimenti. Come il ripristino dell’insegnante specialista di inglese alla primaria, che porterebbe 10mila nuovi maestri con competenze specifiche, anche in questo caso come si fa in tutta Europa. Allo stesso modo, all’interno del primo ciclo scolastico va assolutamente reintrodotta la didattica per moduli, con il maestro prevalente, un maggiore tempo scuola e la compresenza di due insegnanti, in modo da fare fronte al sempre più alto numero di allievi Dsa, Bes, stranieri e in generale con problemi di apprendimento. Con la nostra proposta, infine, si risolverebbe l’annoso problema dei maestri della scuola dell’infanzia estromessi dall’ultima riforma 0-6 anni prevista dalla L. 107/15.
Le domande di inserimento – come assistente amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico - potranno essere presentate, assieme a quelle di aggiornamento, dal 30 settembre al 30 ottobre prossimi attraverso dei modelli cartacei: le candidature andranno inviate a una scuola (la capofila) della provincia scelta, tramite raccomandata A/R o presentata a mano o mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata. La procedura prevede la possibilità di chiedere il depennamento dalle graduatorie permanenti o ad esaurimento della provincia di attuale iscrizione. La scelta delle sedi avverrà telematicamente, tramite il portale ministeriale Istanze On Line, secondo la tempistica che sarà comunicata in un secondo tempo.
L’associazione sindacale Anief annuncia l’apertura straordinaria di un alto numero di sportelli di assistenza sparsi nei vari territori del Paese: il servizio di consulenza sarà attuato per tutto il mese di ottobre e servirà sia a fornire informazioni agli aspiranti supplenti sui requisiti d’accesso alle graduatorie Ata di terza fascia, sia a supportarli per una corretta compilazione delle domande da presentare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il considerevole numero di posti liberi e vacanti, derivanti anche dallo scarso numero di immissioni in ruolo effettuate quest’anno, ha lasciato un posto su quattro a supplenza. Non tutte saranno coperte da coloro che sono precari da tempo, con oltre 24 mesi di servizio svolto.
ROMA, 1 SET - "Il nuovo anno scolastico parte con poche luci e troppe ombre": a dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente dei sindacati Anief e Udir, durante il suo saluto al Collegio dei Docenti del Liceo Classico Umberto I di Palermo. L'abnegazione di ottimi dirigenti scolastici - ha detto Pacifico - non può essere l'antidoto per i tanti problemi irrisolti della macchina organizzativa scolastica. Nulla possono fare, infatti, questi esempi di efficienza, dinanzi agli organici incompleti, con quasi il 30% di cattedre oggi ancora prive del docente, alla mancata sicurezza di molti istituti che ha come capro espiatorio il dirigente scolastico, e a contratti ignominiosamente bloccati dal 2009 oppure ad indennità dimezzate da corrispondere tramite il fondo d'istituto per progetti e attività aggiuntive". "Tra i nodi mai sciolti della nostra scuola - ha continuato il sindacalista - risultano le ricostruzioni di carriera illegittime, che non tengono conto dell'intero periodo di precariato né degli scatti di anzianità negati ai supplenti. Anziché dirimerli, tanti problemi sono stati acuiti dall'ultima riforma della scuola e dall'approvazione dei decreti legislativi conseguenti, ad iniziare dal Piano annuale delle attività didattiche, educative e formative disposte dagli organi collegiali. Ad essere stati danneggiati dalla Legge 107/2015 ci sono anche gli Ata, prima dimenticati per il potenziamento scolastico, malgrado il lavoro aggiuntivo per segreterie scolastiche, amministrazioni e segreterie, e poi assunti per un terzo, in appena 6.200, a fronte degli oltre 18mila posti liberi". "Agli istituti sono stati assegnati dei compiti di vigilanza, senza pensare al fatto che fossero sguarniti di personale, tagliato di 50mila unità in meno di 10 anni, già oberati di lavoro e pure con gli addetti alle segreterie non formati adeguatamente per questo genere di impegni". (ANSA).
Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e Udir, durante il suo saluto al Collegio dei Docenti del Liceo Classico Umberto I di Palermo. Per il sindacalista, l’abnegazione di ottimi dirigenti scolastici non può essere l’antidoto per i tanti problemi irrisolti della macchina organizzativa scolastica. Nulla possono fare, dinanzi agli organici incompleti, con quasi il 30% di cattedre oggi ancora prive del docente, alla mancata sicurezza di molti istituti che ha come capro espiatorio il preside, e a contratti ignominiosamente bloccati dal 2009 oppure ad indennità dimezzate da corrispondere tramite il fondo d’istituto per progetti e attività aggiuntive. Tra i nodi mai sciolti ci sono le ricostruzioni di carriera illegittime. Ma anche le ingiustizie sugli Ata, prima dimenticati per il potenziamento scolastico e poi assunti per un terzo, in appena 6.200, a fronte degli oltre 18mila posti liberi. Tutto questo è accaduto proprio mentre i carichi di lavoro delle segreterie si sono intensificati, anche a causa dell’illegittimo coinvolgimento diretto delle scuole nella salvaguardia della salute degli alunni, come è accaduto col decreto vaccini. Tra i docenti rimane in vita un precariato altissimo. Per non parlare dei Dsga, ai quali viene negato il concorso pubblico da oltre 20 anni. E che dire dei dirigenti scolastici, con quasi 2mila reggenze da attuare e una selezione nazionale attesa da tempo? Lo Stato non ha tutelato nemmeno il personale della scuola sul fronte dei compensi, congelando quell’indennità di vacanza contrattuale che avrebbe assicurato almeno la metà dell’adeguamento all’inflazione, costringendo il sindacato ad attivare dei ricorsi gratuiti per attribuire loro il maltolto nel periodo 2008-2018. A subire danni notevoli, sono stati infine i dirigenti scolastici, che hanno maggiori responsabilità su servizi, gestione del personale e sicurezza, in raffronto ai colleghi del pubblico e del privato, ma ricevono in cambio buste paga praticamente dimezzate
Continuano ad essere attivi i ricorsi Anief e i ricorsi Udir per il recupero pieno dell’indennità di vacanza contrattuale illegittimamente negata.
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