La Corte d'Appello di L'Aquila dichiara inammissibile l'appello proposto dal Miur perché senza ragionevole probabilità di essere accolto; questo l'ulteriore, storico, risultato ottenuto dai legali Anief in favore del diritto dei lavoratori precari della scuola a vedersi riconosciute le medesime progressioni stipendiali riservate solo al personale di ruolo. Ancora possibile aderire agli specifici ricorsi promossi dall'Anief.
L'Anief conquista un nuovo traguardo a tutela dei diritti di tutti i lavoratori precari della scuola con l'Ordinanza resa dalla Corte d'Appello abruzzese che dice un secco ‘NO’ agli appelli proposti dal Ministero dell'Istruzione ritenuti palesemente infondati e senza nessuna possibilità di essere accolti. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘già la Cassazione, pochi mesi fa, con l'ordinanza n. 8945/17 aveva respinto l'ennesimo ricorso del Ministero dell'Istruzione ribadendo che la questione era già stata affrontata e risolta a favore dei lavoratori con le sentenze dello scorso anno (ex multis n. 22558/2016). Nel settore scolastico, infatti, la clausola 4 dell'Accordo quadro sul rapporto a tempo determinato allegato alla direttiva n. 1999/70/CE impone di riconoscere l'anzianità di servizio anche ai precari. L'ostinazione del Ministero dell'Istruzione doveva essere censurata con decisione anche in Corte d'Appello e non possiamo che essere soddisfatti di questo ulteriore risultato ottenuto dai nostri legali che speriamo consenta una vera e propria assunzione di responsabilità da parte dell'Amministrazione e apra la strada a una riforma profonda e sostanziale del Contratto Collettivo Nazionale del comparto Scuola in tutti i punti in cui è evidente la discriminazione posta in essere a discapito dei lavoratori a tempo determinato’. Fino a quando il CCNL non sarà riformato, però, l'unica strada per ottenere giustizia è aderire agli specifici ricorsi promossi dall'Anief e rivendicare in tribunale il giusto riconoscimento stipendiale calcolato in base alla propria professionalità e all'anzianità di servizio anche maturata con contratti a termine e il risarcimento del danno per abusiva e ingiustificata reiterazione di contratti a tempo determinato su posti vacanti.
Oggi è stato confermato che la ministra della P.A., Marianna Madia, spinge per scatti più generosi per i dipendenti che hanno guadagni più bassi e viceversa, con l'obiettivo di ridurre la forbice tra le retribuzioni, considerando che ‘lo scarto oggi sfiora i 200mila euro’. Il vero obiettivo, però, è un altro: trovare una scusante per assegnare aumenti ridotti – quindi meno degli 85 euro lordi al mese - a una bella fetta di dipendenti pubblici. Il nuovo modello di aumenti contrattuali, di cui l’Anief aveva dato notizia oltre sei mesi fa, si basa su un meccanismo alla 'Robin Hood', calibrato all'interno delle fasce retributive, cinque o sei, di ogni comparto, in modo da garantire incrementi per tutti, seppure graduati (di più a chi ha meno), in base a parametri certi. La prossima settimana riprenderanno gli incontri all’Aran, ma non ci scosterà molto da tale modello.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i dipendenti pubblici sono i più penalizzati da un ‘datore di lavoro’ che li ha lasciati allo stipendio di otto anni fa. Nell’istruzione pubblica, dove il blocco perdura da nove, oggi abbiamo dei lavoratori, come i collaboratori scolastici, che dopo 14 anni di lavoro percepiscono 1.080,42 euro al mese. Che fanno poco più di 20mila euro l’anno: così poco da far vestire loro la maglia nera di tutta la Pubblica amministrazione in fatto di stipendi. Ma anche i docenti non vanno meglio, visto che sono tra i meno pagati dell’Area Ocse. Se l’Esecutivo alla guida del Paese avesse davvero voluto andare loro incontro, il dipendente pubblico oggi dovrebbe avere lo stesso 20% in più nel settennio concesso ai colleghi metalmeccanici a fine 2016: a fronte di uno stipendio medio di 1.500 euro, fanno 300 euro a lavoratore. Invece, ci troviamo ancora una volta costretti a invitare i lavoratori a rivolgersi al giudice. Per tali motivi, Anief ha deciso di anticipare i tempi mettendo a disposizione dei lavoratori i modelli di diffida, anche per il recupero totale degli arretrati.
Ancora vittorie in tribunale per l'Anief con quattro nuovi provvedimenti che condannano il Ministero dell'Istruzione e dichiarano l'illegittimità della contrattazione integrativa sulla mobilità 2016/2017. Prevista una nuova ondata di ricorsi e di condanne a carico del Miur anche per la mobilità di quest'anno. Ancora possibile aderire airicorsi Anief se si sono dichiarati i servizi utili ai fini del ricorso nella domanda di trasferimento.
Da Brescia a Napoli, da Salerno a Cremona, sono ben quattro questa settimana i provvedimenti di pieno accoglimento che condannano il Miur riformando i trasferimenti attuati in base a un CCNI dichiarato illegittimo nella parte in cui, ad esempio, non ha previsto alcuna attribuzione di punteggio per i servizi prestati nelle scuole paritarie o non ha riconosciuto la giusta priorità al criterio del merito basandosi su un algoritmo che ha stravolto illegittimamente la vita di tanti docenti costretti a trasferirsi a centinaia di chilometri dalle proprie famiglie. I nuovi provvedimenti ottenuti dai legali Anief Fabio Ganci e Walter Miceli – avvalendosi della collaborazione dei nostri legali sul territorio - contro le illegittimità contenute nel CCNI relativo ai trasferimenti arrivano dai Tribunali del Lavoro di Brescia, Cremona, Napoli Nord e Vallo della Lucania (SA) e non lasciano spazio a dubbi ribadendo che il Miur ha effettuato i trasferimento in base a criteri arbitrari e lesivi dei diritti dei lavoratori.
Da lunedì 10 luglio 2017, la Segreteria Nazionale del sindacato ANIEF riceverà i soci in via del Celso 49 dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
La consulenza telefonica rimarrà sempre attiva dalle ore 08.30 alle ore 18.30, al numero 091 70 98 355.
I soldi promessi ai presidi nell’immediato sono stati utilizzati per il decreto vaccini; la Legge di Stabilità 2016 prevede che il Fondo unico nazionale non può superare l’ammontare dell’a.s. 2015/2016 e in caso di riduzione del numero dei dirigenti scolastici in servizio il Fun va diminuito in proporzione, così con l’arrivo dei prossimi vincitori del concorso è destinato ad assottigliarsi ancora; un altro pezzo di stipendio si deve alla mancata Retribuzione individuale di anzianità dal 2011, mentre dal prossimo anno verrà meno la quota una tantum giunta dalla Buona Scuola. In tutto, fanno 350 euro in meno a dirigente scolastico, con quelli del Lazio penalizzati più di tutti perché nel frattempo devono pure restituire degli arretrati. Con il rinnovo del contratto, se va bene, se ne recupereranno appena 85. Ecco perché conviene fare ricorso.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): i tagli arrivano proprio mentre la categoria si aspettava di recepire arretrati e aumenti. Infatti, devono ancora essere rideterminati tutti i finanziamenti regionali, e recuperati con il ricorso gratuito Udir assieme a tutti gli arretrati e contro il taglio del Fun. Per questo, nessun contratto può essere firmato se non si ottiene la perequazione interna (RIA) ed esterna alle altre aree dirigenziali degli enti locali e centrali. E nemmeno se non si recupera il costo dell’inflazione (salita 14%). Anche su sicurezza (D.lgs. 81/08) e valutazione (L. 107/15) non ci siamo. Poi, ci sono le reggenze impraticabili e sottopagate, le segreterie ridotte all’osso, i rischi civili e penali sempre maggiori, le competenze allargate a dismisura senza nessun riscontro o supporto degno di questo nome.
Udir attraverso apposito ricorso intende recuperare tutti gli arretrati sinora non percepiti. Inoltre, il sindacato ha deciso di avviare ricorso al Tar Lazio anche per l’incremento del Fondo Unico nazionale. La giovane organizzazione sindacale, che opera a tutela dei dirigenti scolastici, è pronta anche a impugnare tutti iContratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti.Aderisci al ricorso gratuito. Udir mette, infine, a disposizione specificimodelli di diffida, puntando al recupero di una serie di 'voci' e diritti sino a oggi negati: Recuperi Erariali, Trattenuta TFR/TFS, Trattenuta ENAM, Indennità di vacanza contrattuale, RIA, FUN.
Una nuova vittoria per l'Anief a tutela dei diritti dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante conseguito entro l'a.s. 2001/2002 arriva dal Tribunale del Lavoro di Napoli Nord con una nuova sentenza che dà piena ragione al nostro sindacato. Adesione ai ricorsi Anief prorogata al 14 luglio per quanti invieranno entro oggi i modelli di inserimento in GaE 2017 predisposti dall'Ufficio Legale.
Il Ministero dell’Istruzione riceve una nuova sconfitta in tribunale grazie all'azione legale dell’Anief con la consacrazione del pieno diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento e una condanna alle spese di lite a carico dell'Amministrazione che supera i 2.500 euro. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga, Michele Speranza e Elena Boccanfuso, hanno, infatti, ottenuto presso il Tribunale di Napoli Nord una nuova sentenza di pieno accoglimento che risolve in senso favorevole ai docenti l'ormai annosa vicenda dell'illegittima esclusione dalle Graduatorie a Esaurimento degli abilitati con diploma magistrale. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘la nostra lunga battaglia al fianco di tutti i docenti abilitati per ottenere il loro corretto inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento non si ferma e siamo pronti a depositare nuovi ricorsi presso il TAR del Lazio per la tutela dei diritti dei tanti lavoratori precari illegittimamente esclusi dalle GaE’. Entro oggi, infatti, indispensabile inviare i modelli per chi vuole ricorrere e richiedere l'inserimento/reinserimento nelle graduatorie, per chi è inserito in GaE e vuole contestare il mancato aggiornamento 2017 o ottenere il passaggio dalla IV alla III Fascia aderendo ai ricorsi Anief la cui scadenza di adesione è stata prorogata al prossimo 14 luglio.
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