I numeri pubblicati oggi dall’Istat sono destinati ad essere confermati per il futuro. Dalle prime stime fornite dal Ministero dell'Istruzione, risulta che l’anno prossimo a lasciare il servizio nelle scuole saranno 12mila docenti e 3mila dipendenti Ata. Vi sono, poi, altri 80mila lavoratori potenzialmente interessati alla pensione anticipata con l'Ape, avendo già compiuto 63 anni di età e trovandosi nella situazione contributiva di almeno 20 anni di versamenti: tranne i maestri dell’infanzia, che accederanno all’anticipo in versione “social” (con una piccola somma da restituire), per gli altri il prezzo da pagare (in vent’anni) sarà, però, davvero alto. Il numero di pensionamenti, quindi, non crescerà di molto rispetto alle attese; e in futuro andrà sempre peggio, per via dell’innalzamento dei requisiti previsti dalla legge di riforma Monti-Fornero.
Per fornire ad ogni lavoratore informazioni dettagliate, Anief ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per andare incontro ai docenti, uno degli emendamenti presentati in Parlamento da Anief alla Legge di Stabilità era rivolto all’estensione della deroga a tutti i docenti della scuola pubblica, prescindendo dal tipo di corso scolastico di appartenenza. Non si comprende per quale motivo, le nostre istituzioni pubbliche e politiche continuino a negare l’elevato rischio psico-fisico connesso allo svolgimento della funzione docente, senza alcuna distinzione di ordine e grado. Allo stato attuale, invece, obbligare un docente a lasciare il servizio a 70 anni rappresenta una forzatura inconcepibile.
Accolte le tesi Anief dalla Suprema Corte di Cassazione: deve essere senza dubbio il Giudice Amministrativo a decidere sulla questione del diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento. Gli Avvocati Walter Miceli e Nicola Zampieri, dando prova come sempre della loro grande professionalità ed esperienza in materia, travolgono il Ministero dell’Istruzione in tribunale e ottengono una sentenza esemplare che conferma piena ragione a quanto da sempre sostenuto dal nostro sindacato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal) “Adesso il Governo riapra le GaE attraverso il Milleproroghe! È un provvedimento doveroso, che dimostrerebbe da parte del nuovo governo una conferma di apertura e di assunzione di responsabilità nei confronti di 40.000 lavoratori abilitati della scuola”.
Per il sindacato autonomo il nuovo Governo non deve, però, ripercorrere gli errori compiuti da chi lo ha preceduto. La lista delle operazioni da fare e delle modifiche normative da apportare è lunga ma fattibile: molti correttivi riguardano la Legge 107/2015; c’è poi la piaga del precariato scolastico, ad iniziare dalla pessima gestione delle graduatorie ad esaurimento e d’istituto, con le due liste di attesa che devono diventare comunicanti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il tempo che l’esecutivo ha a disposizione è poco, ma più che sufficiente per apportare una serie di modifiche prioritarie. Se il nuovo Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, parteciperà al secondo congresso nazionale Anief, in programma a Roma sabato e domenica prossimi, avrà modo di rendersi conto di persona, parlando con chi vive la scuola nella pratica, di quanto sia importante mettere mano almeno alle questioni più urgenti.
(ANSA) - ROMA, 13 DIC - "A Viale Trastevere finalmente un ministro in grado di dialogare con i lavoratori". Così l'Anief commenta la scelta di Valeria Fedeli per il ministero dell'Istruzione. "Dopo un lungo periodo, durante il quale al Miur si sono succeduti professori universitari e rettori, approda alla guida del Dicastero dell'Istruzione, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli: visti i suoi trascorsi sindacali, si presume che possa detenere quella sensibilità e volontà di dialogo con le parti sociali totalmente mancate al suo predecessore Stefania Giannini che, non a caso - fa notare il sindacato - è stato l'unico ministro 'silurato' del Governo uscente. Il sindacato Anief rivolge i migliori auguri di buon lavoro al nuovo titolare del Miur, auspicando che sappia intervenire laddove Renzi e il suo esecutivo hanno clamorosamente fallito". "Siamo pronti a riallacciare quel dialogo indispensabile con chi conosce i problemi dell'Istruzione italiana e può fornire un prezioso contributo nel risolverli. Per questo motivo, per avviare da subito un confronto costruttivo, invitiamo pubblicamente il ministro Fedeli - afferma il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - al secondo congresso nazionale Anief, che si svolgerà a Roma sabato e domenica prossimi: pur consapevoli della durata ridotta dell'operato di questo Governo appena insediato, riteniamo che non si possa perdere ulteriore tempo".
La sentenza n. 4706/2016 ha accolto le ragioni di 43 alunni, di cui 5 diversamente abili, che erano stati smistati in sole due classi. Per questioni di sicurezza, trattandosi di un istituto collocato in un’area ad elevata possibilità sismica, il giudice ha disposto un numero inferiore anche ai 20 alunni previsti dalla legge vigente in materia. Secondo Anief, non occorreva arrivare al Tar: sarebbe bastato che il Ds avesse adottato il comma 84 della Legge 107/2015, secondo cui il capo d’istituto, nell'ambito dell'organico dell'autonomia assegnato e delle risorse disponibili, anche logistiche, riduce il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualità didattica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a un Dirigente scolastico conviene avvalersi di questa facoltà, anziché farsi carico di responsabilità enormi, mantenendo gruppi-classi con troppi allievi. La presenza di più disabili, inoltre, in classi già numerose è fuori da qualsiasi logica: dobbiamo nuovamente constatare che le necessità di risparmio pubblico prevalgono sul diritto allo studio e pure sull’handicap per il quale, a livello nazionale, non è garantito neppure il rapporto minimo nazionale di un docente ogni due studenti.
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