Oggi intervista dagli studi di TGSKY24 sulla riforma nel primo giorno delle prove del concorso a cattedra al presidente Anief, Marcello Pacifico, e al capogruppo in VII Commissione Senato del PD, senatrice Francesca Puglisi.
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L’attesissima Ordinanza ha di fatto accolto l'appello (ricorso n. 9102/2015). E, per l'effetto, in riforma dell'ordinanza impugnata, ha concesso l'istanza cautelare in primo grado. Si realizza, così, l’ammissione con riserva nelle GaE degli originari ricorrenti, inizialmente esclusi dal Miur. Inoltre, come ottenuto in altri appelli promossi dall'Anief in favore di migliaia di precari con diploma magistrale, l'inserimento dovrà essere utile per la stipula di qualsiasi tipologia di contratto, sia a tempo determinato, sia a tempo indeterminato. Soltanto qualche giorno fa i legali del giovane sindacato, Galleano e De Michele, hanno ottenuto conferme dallo stesso organo giudiziario superiore per l'inserimento di oltre 8mila ricorrenti.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): con questo rilevante parere in fase cautelare, che si aggiunge alle diverse sentenze positive emesse dai giudici di appello che fanno vera giurisprudenza in materia, ci avviciniamo alla definitiva risoluzione del contenzioso in favore dei precari.
Mancano moltissimi commissari e non c’è traccia delle griglie di valutazione: il rischio di discrezionalità nel giudicare gli elaborati svolti dai candidati rimane alto. Come è possibile ancora che i giudici provvedano in extremis ad incrementare il numero dei partecipanti, attraverso apposito decreto cautelare di ammissione: lo sa bene il Miur, che non è un caso se ha allertato gli Uffici scolastici regionali perché predisponessero i locali e le attrezzature informatiche necessarie per lo svolgimento di sessioni allargate o suppletive. La strada è stata tracciata dal Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, che ha deciso in queste ore “di ammettere, con riserva, i ricorrenti a sostenere le prove concorsuali”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): quella di ammettere i ricorrenti con riserva rimane un’ipotesi ancora percorribile, a patto che il giudizio del giudice d’appello venga emesso prima del termine delle prove scritte, che corrisponde con l’ultimo giorno di maggio. In caso di accoglimento, lo stesso Tar Lazio dovrà mutare il precedente orientamento negativo e ordinare, di conseguenza, al Miur la partecipazione di tutti gli esclusi.
Domani le prime prove scritte per gli altri 165mila candidati già abilitati. Ma tra esclusioni, slittamenti e ricorsi è polemica. Le storie dei nostri lettori.
Anche gli immessi in ruolo la scorsa estate, attraverso la Legge 107/2015, potranno presentare la domanda di assegnazione provvisoria per la provincia di gradimento. La durata dell'assegnazione provvisoria è di un anno scolastico e viene soddisfatta nel limite dei posti disponibili. Viene superato in tal modo, come richiesto da tempo dal giovane sindacato, il vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): abbiamo ragione di pensare che il raggiungimento di questo risultato sia merito anche nostro e di tutti coloro che credono nella difesa del diritto alla famiglia, protetto tra l’altro dalla Carta europea dei diritti dell’uomo, oltre che dalla direttiva UE 88/200 introdotta proprio a tutela dei ricongiungimenti familiari legati alle motivazioni lavorativo-professionali. Oltre che dalla nostra Costituzione. E quando vi sono posti di lavoro vacanti, non si può negare.
Stamane, il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento ha dato l’assenso ad “accogliere la domanda di misure cautelari monocratiche” in favore dei ricorrenti e ha disposto “di ammettere, con riserva, i ricorrenti a sostenere le prove concorsuali”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): In attesa che il prossimo 19 maggio si svolga l’esame della domanda cautelare in Camera di Consiglio, i nostri ricorrenti accedono, quindi, alla prima prova del concorso bandito nella Provincia Autonoma, confermando sinora la correttezza della linea intrapresa dal nostro giovane sindacato. Anche a Trento, infatti, dopo aver già ottenuto in passato sentenze definitive su contenziosi analoghi, il sindacato Anief si è schierato al fianco dei laureati e diplomati in possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento, oltre che degli abilitandi esclusi, secondo noi, incautamente dalla procedura concorsuale; esattamente come è avvenuto per il concorso nazionale.
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